L’assenza del clima a EXPO 2015

L’assenza del clima a EXPO 2015

Energia e cambiamenti climatici sono i grandi assenti dall’EXPO 2015. Un appello di ambientalisti e scienziati chiede un focus permanente su questi temi

Scritto da il 26 aprile 2015 alle 17:20 | 0 commenti da tecneco.it


Energia e cambiamenti climatici sembrano essere i grandi assenti dell’EXPO 2015 che si aprirà tra pochi giorni. Per questo motivo una serie di personalità ambientaliste e del mondo dell’associazionismo e del lavoro hanno sottoscritto l’appello, promosso da Mario Agostinelli e Massimo Scalia, rivolto ai Presidenti della Repubblica, del Consiglio dei Ministri, della CNI-UNESCO, della FAO – Italia e del Comitato Scientifico di Expo 2015, nel quale si chiede una  sessione centrale e permanente su clima ed energia.

«La parola ‘Energia’ che compare nel logo dell’Esposizione sembra di fatto sparita e con essa il link con i cambiamenti climatici in corso, certo drammatici ma proprio per questo già segnalati dieci anni fa da uno statement delle Accademie delle Scienze dei più grandi Paesi del mondo, Cina e India incluse – affermano Scalia e Agostinelli –  La stessa Unione Europea, accogliendo quell’esortazione, ha varato il suo obiettivo dei tre 20% al 2020, che è diventato il punto di confronto dei 195 governi di tutto il mondo che proprio alla fine di Expo si riuniranno quest’anno a Parigi per prendere decisioni».

La questione non è da poco se si pensa che l’ultimo rapporto dell’Ippc ha lanciato un allarme inedito e mentre EXPO 2015 si concluderà a pochi giorni dall’inizio dellaCop 21 di Parigi che sarà l’appuntamento cruciale per il destino del Pianeta.

«Possibile che un evento che vuol essere globale, come Expo 2015,  ignori questo tema gobale che è stato universalmente riconosciuto come una spada di Damocle che incombe sul nostro comune futuro? Eppure – continuano i proponenti – proprio il mondo dell’agricoltura e del cibo è quello che sta più soffrendo le conseguenze del cambiamento climatico, dai danni legati agli eventi meteorologici estremi al crescente diffondersi di agenti patogeni e insetti nocivi su aree sempre più vaste, dalle alterazioni delle pratiche e del calendario agricolo all’impatto sul ciclo delle acque dolci, ancora più grave per un mondo agroalimentare che è tributario di quel ciclo per l’80% della disponibilità mondiale».

«Pensare, osserva Giorgio Parisi, premio Planck della Fisica mondiale e tra i primi firmatari dell’appello, che a proposito d’energia su scala mondo, al settore agroalimentare va il 30% dei consumi totali d’energia ed è responsabile del 24% delle emissioni di gas serra, soprattutto CH4 e N2O».

«Il cammino verso un cibo sostenibile, – afferma Gianni Silvestrini, direttore del Kyoto Club – richiederà che i profondi mutamenti di tecnologie, comportamenti e politiche avvengano nel contesto e in armonia con la trasformazione del sistema energetico, cioè verso produzioni decentrate e con fonti direttamente reperibili sul territorio».

«Lo sconvolgimento climatico avrà conseguenze proprio sull’agricoltura e sull’alimentazione per tutti gli abitanti del pianeta, non solo per il miliardo di persone già oggi al di sotto del livello di sopravvivenza», afferma Alfredo Vanotti, coordinatore dei dietologi svizzeri.

Nell’appello inoltre non si risparmiano critiche a una gestionedella manifestazione che non parla di diritto all’acqua potabile e di acqua per l’agricoltura familiare, non parla di diritto alla terra e all’autodeterminazione a coltivarla, privilegiando, sottolineano i firmatari: «così un’interlocuzione con le fasce di popolazione ricca e gli interessi preminentemente commerciali».

«Per questo – conclude l’appello – chiediamo che durante tutto il periodo dell’esposizione Expo dedichi a questi temi – i quattro “elementi” energia, acqua, terra, biosfera e il link con i cambiamenti climatici – una sessione centrale e permanente, sotto l’egida dell’UNESCO e della FAO e all’insegna degli “obiettivi del Millennio”, aperta al confronto tra gli esperti e le esperienze e le proposte che cittadini e portatori di interessi vorranno mettere a confronto».

Ecco i primi firmatari:

Mario AGOSTINELLI, Luigi AGOSTINI, Aurelio ANGELINI, Vittorio BARDI, Giovanni CARROSIO, Pietro COLUMBA, Francesca FARIOLI, Graziella GALVANI, Stefano GREGO, Paolo GUARNACCIA, Serenella IOVINO, Peter KAMMERER,  Franco LO COCO, Sergio MARELLI, Gianni MATTIOLI, Emilio MOLINARI, Giorgio PARISI, Emanuele PATTI, Wolfango PIRELLI, Debora RIZZUTO, Vincenzo RUSSO, Massimo SCALIA, Gianni SILVESTRINI, Alfredo VANOTTI, Alex ZANOTELLI

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