Crisi, Mercedes taglia ancora 188 posti «Colpa delle infrastrutture mai realizzate»

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Dopo aver chiuso la sede di Latina, il gruppo tedesco si prepara a chiudere anche a Civitavecchia: «Per noi era area strategica, ma senza lavori non c’è stato sviluppo sperato»

ROMA – La stella Mercedes attraversa, senza brillare, il cielo della crisi. Il gruppo sta drasticamente riducendo la presenza nel Lazio, e dopo aver chiuso la sede di Latina licenziando 150 lavoratori, sta ridisegnando la propria struttura in provincia di Roma con l’intenzione di chiudere la sede di Civitavecchia, dove la casa di Stoccarda aveva deciso di collocare, tra l’altro, la vendita dei grandi veicoli commerciali.

 

La sede Mercedes di Latina chiusa nel 2010 La sede Mercedes di Latina chiusa nel 2010

188 POSTI A RISCHIO – I «truck» romani sono in crisi (anche se gli utili Mercedes godono di ottima salute) ma lo è ancor di più il polo industriale penalizzato seppur a ridosso dell’area portuale. I sindacati sono in allarme per via dei 188 posti di lavoro complessivamente a rischio in provincia di Roma, l’incontro con l’azienda è fissato al prossimo 22 febbraio.

 

INFRASTRUTTURE MANCATE – «Civitavecchia era un’area strategica – riferisce un portavoce della Mercedes Benz Italia – ma la mancata realizzazione delle infrastrutture ( Civitavecchia – Orte in particolare) non ne ha consentito lo sviluppo sperato». Dal quartier generale di via Bona, l’azienda fa sapere come Mercedes sia alle prese con «un allineamento ai livelli europei sia per le strutture che per i processi, ed andremo a toccare tutte le voci di costo». Al netto del linguaggio burocratico e delle responsabilità attribuite a quei cantieri stradali mai conclusi, si capisce che l’azienda vuole risparmiare dove possibile, e Civitavecchia è lo snodo maggiormente a rischio. Ma i guai riguarderebbero l’intera area romana, dove è previsto un taglio di posizioni dirigenziali. Minor incidenza per operai e venditori. Dall’azienda fanno sapere di essere comunque pronti al confronto.

«NIENTE DIKTAT» – In attesa dell’incontro, i sindacati mettono in guardia l’azienda. «Già nel 2009 avevano licenziato circa 150 lavoratori e chiuso lo stabilimento di Latina. E oggi la storia si ripete con la comunicazione da parte dell’azienda ai sindacati di voler procedere alla mobilità di 188 lavoratori su 554 e di voler chiudere la sede di Civitavecchia». Lo scrivono i segretari romani della Cisl Mario Bertone e della Fim Cisl Roberto Sopranzi. «Una decisione intollerabile perchè frutto di una incapacità del gruppo dirigente che non è riuscito a capitalizzare i risultati legati al precedente piano di ristrutturazione – spiega Bertone -. Il sindacato non vuole eludere il problema ma non può neanche accettare il diktat dell’azienda che si ostina a non volere utilizzare strumenti diversi, come la cassa integrazione». Il sindacato chiede un piano industriale per rilanciare le prospettive dell’azienda e l’utilizzo degli ammortizzatori sociali. «Chiediamo, inoltre che le indicazioni che provengono dalla casa madre tengano conto dei risultati ottenuti in termini di utili dalla Mercedes».

Michele Marangon17 febbraio 2012 | 20:33

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