VISITA AL BUNKER SORATTE E AL MUSEO NATURALISTI DEL MONTE SORATTE

L’iniziativa di effettuare una visita al Bunker del  Soratte, preparata con cura dal Comitato provinciale di Viterbo dell’AICS, fa ora parte del bagaglio di conoscenza di un piccolo gruppo di persone che hanno voluto approfondire pagine di storia solo da poco disvelate.

E’ grazie alla Libera associazione culturale S.Oreste  che il bunker è divenuto metà turistica. I soci di questa associazione hanno avuto il grande merito di aver sollecitato i cittadini del paese e le istituzioni tutte. La sensibilizzazione dei cittadini e delle istituzioni si è affiancata al lavoro svolto all’interno del bunker per il recupero di ambienti  abbandonati, dove hanno sistemato armi e strumentazioni concesse dal Ministero della Difesa. Imponente l’opera svolta nella ricerca storica che ha dato origine a mostre fotografiche e la edizione di un volume immediatamente esaurito e prontamente rieditato come seconda edizione riveduta e aggiornata con altra documentazione raccolta.

Volevamo conoscere questo sito, anche per capire se nella sua costruzione ci fossero state analogie con i siti sparsi in Italia ed in particolare il sito del Centro Nucleare batteriologico e Chimico del lago di Vico dove sono state fabbricate armi chimiche e la polveriera di Tarquinia utilizzata per la produzione di concimi ed esplosivi.

Per quanto riguarda il CNBC del lago di Vico, la Prefettura di Viterbo da qualche mese ha comunicato il termine delle operazioni di bonifica e che presto ci sarebbe stato lo spostamento del  materiale bellico ritrovato.  Non sappiamo se siano state bonificate anche le gallerie che voci circolanti nel paese di Ronciglione davano esistenti  e usate appositamente per la fabbricazione delle armi.

Ci auguriamo di sì e ci auguriamo anche siano state trasferite gli ultimi ritrovamenti. Ci auguriamo anche che finalmente il Comune di Ronciglione possa presto venirne in possesso.

C’è una apparente somiglianza  tra il sito del Lago di Vico e il Bunker del Soratte.  La Chemical City del lago di Vico (come si rileva dai documenti ormai senza segreto di stato degli Inglesi )  utilizzata per la fabbricazione di armi chimiche, gas nervini e nel dopoguerra di gas da utilizzare contro eventuali manifestazioni di massa e il bunker del Soratte utilizzato come Comando dai Tedeschi.
Le leggende potrebbero però avere un fondo di verità, se finalmente verrà tolto il segreto di stato sui siti chimici e militari, e così come la leggenda che riporta l’esistenza sotto il Monte Fogliano di gallerie minate dai tedeschi in fuga, anche il bunker del Soratte dato che è stato esplorato in minima parte potrebbe fornire altre sorprese.

Fatto costruire da Mussolini è stato utilizzato soltanto dal Feldmaresciallo Albert Kesselring  come comando del Fronte Sud.
Le caserme del Monte Soratte sono tutte appoggiate al Bunker e hanno porte di accesso direttamente all’interno del bunker , in maniera da assicurare l’incolumità ai militari in queste alloggiati. Infatti il  bombardamento effettuato il  12 maggio 1944 dagli Alleati non provocò danni ai militari e pochissimi danni al bunker costruito in maniera così perfetta che non ne avrebbe potuto subire.

La ritirata tedesca avvenne un mese dopo e corrono voci che nella concitazione della fuga sia stato lasciato nascosto all’interno del Bunker, l’oro trafugato alla Banca d’Italia.

La guida, un bravo giovane dell’associazione, ci ha illustrato tutti gli ambiti e la loro utilizzazione. Nel  periodo della Guerra fredda in alcuni ambiti, in tutta segretezza, erano iniziati lavori, mai terminati, per farli divenire rifugi antiatomici per le alte cariche dello Stato, per circa 120 persone in tutto.

I rifugi antiatomici prevedevano comunque anche camere mortuarie oltre a ambulatori medici, dormitori e quanto altro poteva essere necessario alla sopravvivenza.   Come non ritenere un’assurdità assicurare la vita a 120 persone, a fronte di una popolazione italiana di circa 60 milioni. Una assurdità,  dai costi incredibili,  che lo Stato italiano e la NATO avevano ritenuto di fare . Di fronte ad una catastrofe atomica infatti non si comprende come sarebbe stato possibile vivere a quella profondità e per quanto tempo.
Raimondo Chiricozzi

08 novembre 2015

 

 

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