Arsenico, 10 comuni ancora oltre i limiti

15/Novembre/2015 – 07:00

Arsenico, 10 comuniancora oltre i limiti

E’ passato quasi un anno da quando sono entrati in funzione i dearsenificatori finanziati dalla Regione Lazio. Nonostante i trionfalismi del primo momento, a oggi l’emergenza non è risolta. Anzi, stando alle analisi più recenti svolte dall’Arpa per conto della Asl, sono molti i comuni in cui le concentrazioni di arsenico superano i valori consentiti (10 microgrammi per litro). Dopo la durissima presa di posizione del sindaco di Fabrica di Roma, Mario Scarnati, che nei mesi scorsi sul malfunzionamento degli impianti ha inviato un corposo dossier alla procura della Repubblica di Viterbo, a quella antimafia e all’Unione europea, è il presidente della Provincia, nonché sindaco di Tarquinia, Mauro Mazzola che dice basta con la confusione dei dati. Mazzola propone l’adozione immediata di un protocollo che disciplini e uniformi tempi e modalità dei prelievi.

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SCARNATI DENUNCIA (Leggi qui)

A Civita Castellana la rete idrica del centro storico è ancora a 16 mg per litro e per questo l’ordinanza che vieta l’utilizzo dell’acqua non può essere revocata. Stessa musica a Fabrica di Roma, dove è la rete idrica della frazione di Faleri che supera il limite (14 mg).
A Nepi sfora il tetto l’acquedotto di Varano (12), mentre a Bolsenasono risultati ancora fuori legge i prelievi eseguiti in piazza Dante Alighieri. Drammatica la situazione di Ronciglione, con quattro sforamenti su sette punti: piazza Principe di Piemonte (14), via Sutri (17), via Cassia Cimina (21), Lido dei Pioppi (10). Non vanno meglio le cose a Vetralla, con 8 punti di prelievo (su sedici) ancora sopra i 10 mg per litro. Lievi sforamenti anche a Tuscania (via Gorizia),a Viterbo (San Martino al Cimino, Tobia, rete Rio Trai) e a Tarquinia (rete idrica Pantano). A Bagnoregio non è ancora potabile l’acqua del centro storico (10 mg) e di Vetriolo (18).

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