Provincia dell’Etruria – Marco Tellaroli del Comitato cittadini di Bracciano in movimento parla della raccolta di sottoscrizioni per dare il via all’intesa con la città di papi

3600 firme dire no all’area metropolitana e puntare su Viterbo

di Paola Pierdomenico


Bracciano
– 3600 per dire no a Roma e puntare su Viterbo.

A piccoli passi Bracciano procede verso il referendum popolare per scongiurare il passaggio alla città metropolitana. Il Comitato cittadini in movimento non perde tempo e, da mesi, porta avanti la battaglia forte delle 3600 firme di gente che vede in Roma solo uno spauracchio. Il paese, invece, strizza l’occhio a Viterbo per la nascita della provincia dell’Etruria.

Un’intesa tra comuni, che coinvolge anche Civitavecchia, e che mira al rilancio dei territori. Un’occasione che, per il presidente del comitato Marco Tellaroli, non può essere mancata.

“Siamo un comitato che, da fine settembre, ha iniziato a lavorare per bloccare una determina del comune di Bracciano che adottava l’ingresso a Roma città metropolitana – dice Tellaroli -. In dieci giorni, grazie all’aiuto dei cittadini e dei vari commercianti, eravamo riusciti a raccogliere 4200 firme. Una vera petizione popolare per bloccare questa possibilità. Le sottoscrizioni, infatti, rappresentano il 31 per cento della popolazione aderente al voto. Quando le abbiamo presentate in consiglio, poi, si è deciso di andare incontro a un referendum, seguendo l’iter previsto dal regolamento comunale. Da allora, siamo arrivati a 3600 e cioè quasi il 25%. Sarà la gente a scegliere se aderire o meno all’area metropolitana”.

Tellaroli non vede vantaggi nell’affiancarsi alla Capitale. “Le risorse economiche saranno distribuite in 121 comuni. A Bracciano, dividendo in millesimi, spetterebbe lo 0,35% e quindi se Roma prendesse un introito di 40 milioni di euro, noi incasseremmo solo 120mila euro. Una cifra troppo esigua. Ma i disagi non si fermano qui, c’è da considerare il problema delle tasse, che saranno spalmate per la grande metropoli, il pericolo della discarica, visto che Roma, preferisce portare i rifiuti in periferia, e i danni al bacino idrico del lago. L’ex provincia di Roma, inoltre, non ha mai fatto nulla per le periferie distaccate”.

Meglio quindi la sinergia con la città dei papi. “Nell’area vasta, Bracciano sarebbe il terzo comune dopo Viterbo e Civitavecchia. Le risorse economiche aumenterebbero, così come le possibilità di partecipare alle scelte. Roma, essendo così grande, ha un potere decisionale assoluto. Per noi, poi, non ci sarebbero nemmeno ripercussioni sui servizi, la maggior parte dei quali è collegata a Civitavecchia”.

Cittadini di Bracciano in movimento nasce nel 2013. “Abbiamo tanto in comune con il Movimento 5 stelle, a partire dai principi di trasparenza e partecipazione, ma in realtà il comitato è aperto a tutti e riunisce ideologie diverse, senza distinzioni politiche. Vogliamo indurre l’amministrazione ad accettare le influenze popolari con le loro istanze. Finora, a livello comunale, siamo l’unica vera forza di opposizione, dato che le altre non hanno fato un granché. I cittadini ce lo riconoscono”.

Si punta dunque a creare una zona di interessi a nord di Roma per valorizzare i territori. “Abbiamo tanto da dare in termini turistici e culturali. L’area in considerazione non è battezzata dalla cementificazione, ma ha grandi risorse naturali e idriche. Poi c’è da considerare le prospettive di sviluppo dovute al porto di Civitavecchia e all’università di Viterbo. Anche la carta Europa rappresenta un vantaggio che non deve essere sottovalutato se si pensa che, con progetti di questo tipo, le possibilità di reperire fondi crescono”.

Tellaroli non ha dubbi. “Bracciano, negli ultimi dieci anni, ha avuto un incremento di popolazione, perché le persone sono fuggite dalla Capitale e, solo a sentir parlare di un ritorno a Roma, si spaventano. Ci sono poi diversi braccianesi legati a Viterbo per storia e parentela, ma anche per condizioni geopolitiche e geografiche. In tanti vogliono evitare l’ingresso con Roma per i disagi che questo passaggio comporterebbe, soprattutto in termini di partecipazione nelle scelte che ricadranno sul territorio. Quello che stiamo portando avanti è ciò che ci chiede la gente. Inoltre, sarà il primo referendum per i braccianesi, al di là di quello nazionale per l’acqua pubblica”.

Entro i primi di dicembre le firme verranno depositate e per il referendum si dovrà attendere febbraio o al massimo giugno del prossimo anno. “Stiamo lavorando per una bozza dello statuto che sarà concertata con i sindaci dell’area – conclude Tellaroli -. Tanto, tanto lavoro tra banchetti e informazione popolare per centrare l’obiettivo”.

Paola Pierdomenico

2 dicembre, 2014 – 2.55

Provincia dell’Etruria … Gli articoli

  1. “Con Viterbo un futuro tutto da costruire”

5 commenti »

  1. Un articolo onesto che rispecchia l’onestà intellettuale di Marco Tellaroli il cui impegno è migliorare la vita dei cittadini di Racciano

  2. 2 dicembre 2014 alle 17:19 | – >rodolfo commenta:

    L’unificazione con Civitavecchia con la creazione della Provincia dell’Etruria potrebbe essere l’unica iniziativa per svegliarci dal torpore.

  3. 2 dicembre 2014 alle 15:59 | – >Manuele commenta:

    La metro a Viterbo c’è già, la Sotterranea
    Cerca il video su youtube:-D

  4. ma tutto su viterboprima l eroporto ora questa ma una metro a Viterbo cistarebbe bene

  5. 2 dicembre 2014 alle 12:21 | – >Renato Petroselli commenta:

    Tutta la provincia di Viterbo, con le comunità di Civitavecchia e di Bracciano…potrebbe essere una realtà per l’ulteriore sviluppo sociale economico dell’ Alto Lazio. Uniamo le forze e speriamo di centrare l’obiettivo.

    da Tusciaweb

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *