DANZA: L’AMARCORD DI CANNITO APRIRÀ IL FESTIVAL INTERNAZIONALE DI ROMA

  • Danza: L'Amarcord di Cannito aprirà il festival internazionale di Roma

(PRIMAPRESS) ROMA – Da film di successo, firmato da Federico Fellini e Tonino Guerra, a neologismo della lingua italiana Amarcord continua a contaminare generi culturali come la danza passando con disinvoltura dal Teatro San Carlo di Napoli alla Scala di Milano per approdare al Metropolitan di New York nell’allestimento del coreografo Luciano Cannito. Ispirato e dedicato al regista, il balletto Amarcord, terminerà la sua lunga tournée italiana al Teatro Olimpico di Roma dal 17 al 20 aprile, con l’apertura della quarta edizione del Festival internazionale della Danza dell’Accademia Filarmonica Romana e Teatro Olimpico. A vestire i panni che furono di Magali Noel nel personaggio di Gradisca nella pellicola felliniana, è la ballerina ed attrice Rossella Brescia che alla sensualità del personaggio unisce la leggerezza dell’etoile. Il revival con il cast di Danzitalia, presentato dalla Daniele Cipriani Entertainment, si offre con sensibilità e capacità di penetrare l’essenza dello scorrere della vita. Luciano Cannito, nelle vesti di coreografo e regista, si è divertito a pennellare dei colori dell’universo felliniano, i quadri dei due atti del balletto facendo avvertire allo spettatore il profumo di un passato tutt’altro che remoto. Tutta la singolare costruzione dei personaggi felliniani rivivono nella coreografia  come un affresco della provincia italiana a cavallo delle due guerre. Questo piccolo mondo, con tracce di contemporaneità, è visto attraverso gli occhi di Titta (alter ego di Fellini stesso) interpretato da Nicolò Noto.  “I personaggi di Fellini –  dice Luciano Cannito – sono una sovrapposizione di caratteri che tuttavia vivono in modo armonico in una folla come pezzi di puzzle. E questa è una dimensione fantastica per la danza”. Oltre alle musiche di Nino Rota e ad alcuni celebri swing dell’orchestra di Glenn Miller, ci sono quelle scritte appositamente per questo balletto da Marco Schiavoni. (PRIMAPRESS)

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