Gioire l’8 marzo, quando ci sono ancora donne massacrate, stuprate, vittime di violenze psicologiche, uccise…?.
Chiamiamola celebrazione, per ricordare e ricordarci le conquiste sociali e politiche delle donne per rafforzare la lotta contro le discriminazioni.
Più che un giorno per regalare un fiore, sia invece un’occasione per rafforzare la lotta contro i soprusi, perché questa strada è ancora lunga e tortuosa.
Abbiamo un’arma nelle nostre mani: siamo donne!
Lottiamo, condividiamo, ricordiamo chi non c’è più, chi lotta, chi urla silenziosamente la propria disperazione vittima di una società ancora sorda e superficiale.
Spezziamo le catene che ci stringono nei “labirinti del male”, i labirinti di cui parla proprio il mio amico Luciano Garofano nell’omonimo libro e spettacolo, che ci sarà proprio il 15 marzo al Teatro san Leonardo di Viterbo.
Danziamo al ritmo della forte convinzione che è opportuno reagire, andare controvento, per non avere paura, per essere libere, per non morire per il solo fatto di essere donna.
Laura Ciulli