“Lotta al cinipide, se la regione mantiene gli impegni ne usciamo”

Viterbo – Il professor Vannini alla presentazione delle Feste della Castagna al via il 3 ottobre – Il presidente Palombella anticipa il convegno nazionale sulla castanicoltura che si terrà nella Tuscia a settembre 2014

da tusciaweb

 
 

 

 

 

 

 

 

 

(g.f.) – Subito le feste dalla Castagna della Tuscia e dal 22 al 25 settembre 2014, a Viterbo il sesto congresso nazionale sulla castanicoltura.

Attenzione puntata su un prodotto che fa parte delle eccellenze del territorio, che non sta attraversando un bel periodo, ma sul quale bisogna scommettere: “Perché dentro la parola festa – spiega il presidente della Camera di commercio Ferindo Palombella alla presentazione dell’iniziativa – ci sono tante cose, dal territorio alle imprese, le nostre tradizioni e l’economia”.

E pure un momento di confronto: “Per andare oltre – osserva Palombella – la drammaticità della situazione, che non è solo il parassita, ma investe anche le diverse condizioni climatiche del territorio”.

Che hanno condizionato le produzioni. Da quasi assenti, a quella dello scorso anno scarsa, come per il 2013, anche se la qualità è buona: “Qualcuno si domanda – sostiene Palombella – se si facciano le feste senza le castagne.

Ma il turista viene per l’appuntamento, poi ognuno espone le castagne che vuole e il visitatore sceglie. Quello che chiedo io, è dare più forza alla tracciabilità. Quando si propone il prodotto locale, è bene evidenziarlo”.

Le feste prendono il via da Soriano nel Cimino, dal 3 al 13 ottobre, quindi dal 12 al 17 Canepina e Vallerano sempre dal 12 ottobre, ma fino al 3 novembre. Quindi San Martino al Cimino e Latera dal 19 al 27 e Caprarola dal 19 al 31 ottobre.

All’assessore all’Agricoltura della provincia Staccini, che fa appello alla regione per aiutare a debellare il parassita del castagno e ai rappresentanti dei comuni presenti, il professor Vannini, che ha proposto Viterbo per il convegno del prossimo anno, manda segnali incoraggianti: “La situazione è estremamente critica – osserva Vannini – ma il futuro della castagna non lo vedo in termini negativi, quest’anno abbiamo fatto passi da giganti che ci fanno guardare con ottimismo avanti.

Nella lotta al cinipide, se la regione continuerà a fare quello che ha garantito, gestire lanci e controllare l’agente di lotta biologica su territorio, la strada è segnata e non c’è niente altro da fare, ne usciremo. I problemi sono altri, lo stato delle piante indebolite.

Mi occupo di castanicoltura da trent’anni, posso dire di sentirmi ottimista”.

Nella Tuscia il 15 per cento delle aziende agricole, circa duemila, si dedicano alla castanicoltura, nel distretto dei Cimini.  La produzione della provincia di Viterbo è pari al 68 per cento di quella regionale, per un valore di sette milioni e mezzo di euro.

Alla conferenza stampa erano presenti i sindaci dei comuni di Canepina Maurizio Palozzi, di Caprarola Eugenio Stelliferi e di Vallerano Maurizio Gregori; il vicesindaco di Latera Maurizio Di Biagi e la consigliera del Comune di Viterbo Martina Minchella. Inoltre erano presenti i rappresentanti delle associazioni di categoria del comparto agricolo Cia, Coldiretti e Confagricoltura e Andrea Vannini docente dell’Università della Tuscia ed esperto di castanicoltura.

 
 
 

 
 

 
 

1 ottobre, 2013 – 14.43

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