Il Comitato provinciale AICS da tempo immemorabile si interessa del problema risanamento del Vallone del Rio Vicano, del recupero della storia della Città di Ronciglione, delle sue ferriere, cartiere e ramiere.
L’AICS e il sottoscritto hanno organizzato convegni e riunioni ed hanno anche pubblicato due apprezzati, volumi sul Vallone del Rio Vicano e sulle attività in questo svolte.
Apprendiamo ora con piacere, dalla stampa, che il Comune di Ronciglione si sta dando da fare con la firma di un protocollo d’intesa con il Centro Ricerche e Studi di Ronciglione e l’AIPAI (Associazione italiana per il patrimonio archeologico industriale).
Bene, siamo veramente contenti che finalmente anche la nuova amministrazione comunale abbia scoperto la necessità d’intervenire sul Vallone del Rio Vicano e dell’archeologia industriale, coprendo una grave assenza. Segno che le nostre esternazioni (ultime nella campagna elettorale per le comunali) dimostranti il vergognoso abbandono, hanno fatto breccia.
Periodicamente visitiamo il Vallone e, purtroppo, nulla è cambiato da allora: le fogne a cielo aperto si riversano ancora nel Rio Vicano, che porta “acqua” maleodorante a tratti e in tempi diversi e l’abbandono regna sovrano.
Cercheremo quindi di essere presenti ed attenti nei dibattiti, dal nostro piccolo, con l’approfondimento e lo studio delle proposte di realizzazione e le realizzazioni stesse. Stessa cosa dicemmo quando l’ex assessore Duranti parlò pubblicamente di un progetto per il risanamento parziale del Vallone e della “Fontana a lungo”.
Lo faremo, ancora, perché ci piacerebbe che le nostre proposte vengano esaminate e si concretizzino. L’AICS non è interessato alla gestione, ma a che il rispetto dei cittadini sia reale e il loro coinvolgimento sia effettivo, nelle scelte che contano. E questa è una scelta importante per l’economia del territorio, per il turismo ed in particolare per la cultura.
Chiederemo quindi, ancora, la creazione del Parco ambientale e di archeologia industriale; che finalmente il Museo di archeologia industriale prenda corpo; perché il risanamento di tutto il Vallone venga effettuato; perché vengano ritrovati e recuperati i camminamenti che portavano i lavoratori agli opifici o defizi, dove hanno lavorato i nostri progenitori; perchè il Rio Vicano porti acqua pulita; perché s’incominci a pensare e programmare il ripristino della strada millenaria, interrotta dall’infelice posizionamento del depuratore fognario, magari spostandolo più a valle e soprattutto cercando di farlo funzionare; perché gli edifici esistenti (Cartiere, Ferriere, Ramiere) vengano recuperati, destinandoli a servizi e strutture fruibili per la collettività, non permettendo la realizzazione in essi di abitazioni o mini appartamenti.
Pertanto, volenti o nolenti, noi ci saremo e chiederemo tutto ciò.
12 ottobre 2012
Raimondo Chiricozzi
ASSOCIAZIONE ITALIANA CULTURA E SPORT COMITATO PROVINCIALE VITERBO
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