Ferrovia per Orte, il Pincio critica Rfi

da civonline

CIVITAVECCHIA, PORTO

Dopo il no alla riattivazione Tidei punta il dito contro la società

FERROVIA CIVITAVECCHIA CAPRANICA ORTE (FOTO TINO ROMANO)

CIVITAVECCHIA – Fumata nera di Rfi sulla riattivazione della vecchia linea ferroviaria Civitavecchia Capranica Orte. Nel corso della “2 giorni del Mediterraneo”, infatti, i rappresentanti della società delle ferrovie hanno sottolineato come la tratta non sia redditizia, anche e soprattutto per gli altissimi costi eventuali di adeguamento alle esigenze del traffico merci.
Un “no” polveroso, vecchio almeno di dieci anni, secondo il Comune. “L’abbinamento della ferrovia Civitavecchia- Orte al completamento della superstrada, la costruzione a nord del raccordo ferroviario in luogo dell’attuale svincolo, collegherebbe Civitavecchia – ha spiegato il sindaco Tidei – al terminale di Trieste del Corridoio 5 sud. Su questa direttrice, partendo dal porto di Civitavecchia, già dotato di un Interporto oggi non ancora attivo, passa non solo il futuro dello scalo, ma un pezzo della ripresa economica dell’intero Paese”. Secondo il primo cittadino occorre un’analisi complessiva “che inizi a prendere in considerazione – ha aggiunto – non solo l’opera nel suo insieme,  ma i suoi vari “moduli” ad iniziare dal tratto che va fino al ponte del Lasco un primo passo per dare ossigeno all’area retro portuale che comprende Civitavecchia, Tarquinia  ed Allumiere e per iniziare a superare i ritardi strutturali del trasporto merci su ferro”. Per questo motivo secondo l’Amministrazione è necessario aprire al più presto un confronto nelle sedi istituzionali con Rfi che riveda, alla luce della realtà economica attuale, valutazioni fatte dal vecchio ente ferroviario e riferibili ad un passato che non ha più niente a che vedere con il futuro che oggi si progetta per Civitavecchia ed il suo scalo.
 

(13 Lug 2012 – Ore 10:52)

Commenti

  • 13 Lug 2012 – 20:46 – Anonimo
    non possibile far passare con gli ingombri odierni dei treni specie merci utilizzare in toto la vecchia linea. Vogliamo progresso ci sono delle rinunce da fare, altrimenti restiamo il porticciolo e il paesone che siamo.
  • 13 Lug 2012 – 16:52 – Anonimo
    Le ferrovie si accorsero solo il giorno dopo l’inaugurazione della ferrovia per Orte nel 1928 (la linea nacque per servire le acciaierie di Terni), che questa avrebbe anche penalizzato i porti dell’Adriatico e Livorno. Il porto di Civitavecchia diventerebbe troppo importante, altro che traffico croceristico. Perchè le navi dovrebbero farsi 2-3 giorni di navigazione in più per arrivare ad Ancona quando c’è una ferrovia che in poche ore ti porta a destinazione (da Orte parte la linea diretta per Falconara) in qualsiasi condizione meteo, in tutte le fasce orarie e senza intasare ulteriormente la linea Tirrenica verso Roma? Che fine farà la TAV Torino-Lione alla notizia di oggi che la Francia ci sta ripensando? Utilizziamo quei fondi sulla linea per Orte: già esiste, nessun esproprio, nessuna VIA, opere di ingegneria già pronte. Sindaco, una ferrovia con una potenzialità del genere non può fermarsi nella bella e incontaminata campagna dell’Asco (che speriamo rimanga tale visti i progetti sui rifiuti allo Spizzicatore e al Comprensorio Militare di S.Lucia). Veda di far rimettere in marcia i pareri favorevoli della Regione, Autorità Portuale, Interporto di Orte per i quali, alcuni anni fa, la CE finanziò con 2 milioni di Euro lo studio e realizzazione del progetto per il suo ripristino ad uso strettamente merci da inserire nell’asse Palermo-Kiew e non Civitavecchia-Asco.
  • 13 Lug 2012 – 14:15 – Anonimo
    cui prodest? così avrebbero esclamato gli antichi romani leggendo una notizia del genere. i rappresentati della società di ferrovie dovrebbero spiegarci a chi giova. perchè favorire il trasporto merci su gomma sicuramente più inquinante oltre che più lento. ma anche qui siamo carenti e anche in questo caso bisognerebbe capire perchè anche la superstrada civitavecchia orte non è ancora stata completata dopo oltre vent’anni di lavoro. l’unica certezza è che un porto come il nostro è collegato malissimo con la zona centrorientale dell’Italia.
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