Degrado delle acque del lago di Vico: l’Associazione italiana medici per l’ambiente ha scritto al Prefetto di Viterbo

In considerazione del gravissimo  e documentato degrado delle acque e dell’intero ecosistema del lago di Vico, l’Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment ) ha inviato al Prefetto di Viterbo una lettera con una specifica richiesta.

Isde di Viterbo Viterbo, 13 aprile 2012  
Per comunicazioni: Isde di Viterbo, tel.3383810091, e-mail: isde.viterbo@gmail.com

Di seguito il testo della lettera al Prefetto inviata il giorno 10 aprile 2012 *

Al Prefetto di Viterbo e per opportuna conoscenza: alla Presidente della Giunta Regionale del Lazio, all’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio, al Sindaco di Caprarola, al Sindaco di Ronciglione, al Presidente della Provincia di Viterbo, all’Assessore all’Ambiente della Provincia di Viterbo, ai responsabili dell’Ato 1 – Lazio, al Direttore generale della Asl di Viterbo, al Direttore sanitario della Asl di Viterbo, al Dipartimento di prevenzione – Servizio igiene e sanità pubblica della Asl di Viterbo, al Garante del Servizio idrico integrato della Regione Lazio, all’Arpa Lazio – sezione di Viterbo

Oggetto: classificazione delle acque del lago di Vico.

Gentile Prefetto,

l’Associazione italiana medici per l’ambiente –Isde (International Society of Doctors for the Environment ) di Viterbo, in considerazione  del gravissimo e documentato degrado delle acque del lago di Vico, nel corso degli ultimi anni, ha più volte chiesto di conoscere la classificazione di queste acque e il tipo di trattamento cui sono ordinariamente sottoposte.
Questa richiesta, più volte reiterata, si è resa necessaria ed è urgente in quanto gli acquedotti dei Comuni di Ronciglione e Caprarola  sono riforniti per la per la maggior parte da acque captate  proprio da questo lago.

Gentile Prefetto,

 

l’Isde, per quanto sopra esposto, le chiede di acquisire l’attuale classificazione delle acque del lago di Vico e di verificare, l’ottemperanza, da parte delle Istituzioni ed enti preposti, al D.Lgs. 152/06.

 

Questo Decreto individua tra le acque superficiali a specifica destinazione funzionale, le “acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile” e stabilisce che le acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile, in base alle caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche possedute, siano classificate dalle Regioni, nelle categorie A1, A2, A3 e sottoposte ai seguenti trattamenti:

 

categoria A1: trattamento fisico semplice e disinfezione;

 

categoria A2: trattamento fisico e chimico normale e disinfezione;

 

categoria A3: trattamento fisico e chimico spinto, affinazione e disinfezione.

 

Sempre questo stesso Decreto legislativo impone che le acque dolci superficiali che presentano caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche qualitativamente inferiori ai valori limite imperativi della categoria A3 possono essere utilizzate, in via eccezionale, solo nel caso in cui non sia possibile ricorrere ad altre fonti di approvvigionamento e a condizione che le acque siano sottoposte ad opportuno trattamento che consenta di rispettare le norme di qualità delle acque destinate al consumo umano.

 

In attesa di un cortese riscontro alla questione in oggetto, si inviano distinti saluti,                                                                                                                    dottoressa Antonella Litta  referente per Viterbo dell’Associazione italiana medici per l’ambiente-Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia) Viterbo, 10 aprile 2012

 

 



 

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