IL PUNTO: ACQUA ALL’ARSENICO NEL LAZIO

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IL PUNTO: ACQUA ALL'ARSENICO NEL LAZIO

Roma, 21 mar – Sull’ultimo numero del settimanale Il Punto un servizio sull’inquinamento e sulla gestione degli acquedotti nel Lazio. In un centinaio di comuni del Lazio, nelle province di Roma, Latina e Viterbo, i valori di arsenico delle acque destinate al consumo umano superano i limiti concessi dalla legge. Questa situazione, che va avanti dalle indicazioni legislative della Ue di circa quattordici anni fa, è resa possibile da alcune deroghe del Ministero della salute e della Regione Lazio (l’ultima concessa dal governo Monti) che hanno permesso ai gestori di fornire acqua non potabile ai cittadini. La mancata soluzione del problema dipende direttamente dalla gestione degli acquedotti e dagli ingenti investimenti necessari per risolvere la questione. Infatti, secondo la legge Galli del 1994, tutti gli interventi sugli acquedotti e sulle fognature devono essere, in sostanza, integralmente pagati dagli utenti attraverso le bollette. Problemi gravi come la contaminazione da arsenico comporterebbero un finanziamento talmente alto da rendere ingestibile la tariffa per i cittadini. Intanto, il governo Monti sta preparando un decreto per ridefinire il prezzo del servizio idrico, utilizzando la stessa metodologia del sistema elettrico. Una scelta che potrebbe ridurre ulteriormente i grandi investimenti, soprattutto in una fase recessiva.


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