Incontro di studio: Le fondamentali ed incontrovertibili ragioni dell’opposizione al mega-aeroporto

da la citta.eu 

Martedì 21 Febbraio 2012 21:12

Si e’ svolto martedi’ 21 febbraio a Viterbo presso il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” un incontro di studio sul tema “Le fondamentali ed incontrovertibili ragioni dell’opposizione al mega-aeroporto”. 
Nel corso dell’incontro sono state ancora una volta esposte ed approfondite le fondamentali ed incontrovertibili ragioni dell’opposizione alla realizzazione a Viterbo di un mega-aeroporto nocivo, distruttivo e fuorilegge che devasterebbe irreversibilmente la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame ed aggredirebbe insostenibilmente la salute e i diritti della popolazione locale. 

Come e’ stato riconfermato nella recente lettera aperta che il “comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s’impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell’ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti” ha indirizzato al Ministro dello Sviluppo economico, delle infrastrutture e dei trasporti, “l’aberrante e criminale proposito di devastare la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame realizzandovi un mega-aeroporto fu gia’ formulato nel 2007, e fin qui una protratta e crescente opposizione da parte della popolazione viterbese ha saputo respingerlo dimostrandone l’illiceita’ e l’insensatezza. 

La realizzazione del mega-aeroporto nel cuore dell’area del Bulicame avrebbe infatti come immediate e disastrose conseguenze: 
a) lo scempio dell’area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano;
b) la devastazione dell’agricoltura della zona circostante; 
c) l’impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali; 
d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico di grave nocumento per la salute e la qualita’ della vita della popolazione locale (l’area e’ peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta’); 
e) il collasso della rete infrastrutturale dell’Alto Lazio, territorio gia’ gravato da pesanti servitu’; 
f) uno sperpero colossale di soldi pubblici; 
g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.

Quell’area va invece tutelata nel modo piu’ adeguato: istituendovi un parco naturalistico, archeologico e termale; e fin d’ora respingendo ogni operazione speculativa, inquinante, devastatrice, illecita. 

E nell’ambito della mobilita’ la provincia di Viterbo ha bisogno piuttosto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, Orte e Civitavecchia; una mobilita’ adeguata e coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive dell’Alto Lazio”.  

Il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo
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