Armi chimiche, Legambiente “Nel Lazio due siti da bonificare”

Il dossier da Paesesera.it

no al nucleare

  • Sono la Chemical City sul Lago di Vico in provincia di Viterbo e l’industria bellica nella Valle del Sacco a Colleferro. Il dossier è stato presentato questa mattina nella Capitale. Giometti: “Piuttosto che un silenzio opaco chiediamo trasparenza”

Anche due siti nel Lazio entrano nella mappatura dei siti inquinati dagli ordigni della seconda guerra mondiale, secondo Legambiente e Coordinamento nazionale Bonifica armi chimiche, nel dossier “Armi chimiche: Un’eredità ancora pericolosa” presentato questa mattina a Roma: sono la Chemical City sul Lago di Vico in provincia di Viterbo e l’industria bellica nella Valle del Sacco a Colleferro (Rm).

IL DOSSIER – Secondo il dossier, “nel viterbese le cisterne cariche di fosgene degli impianti di produzione delle armi chimiche sono state scoperte, nel 1996, per l’intossicazione di un ciclista causato da una fuga del gas asfissiante durante operazioni segrete di svuotamento delle cisterne stesse”. Nel 2000 la bonifica delle cisterne si è conclusa e ora si sta lavorando per rimuovere gli ordigni e gli altri residuati bellici che ancora giacciono nel sito minacciando la salute dei cittadini e del bellissimo lago di Vico.

A Colleferro, invece, quest’anno ricorre il centesimo anno dell’industrializzazione dell’area che ospita già dal 1912 produzioni belliche, in particolare dedicate alla fornitura di tecnologie atte a trasformare armi convenzionali in armi chimiche. Una produzione che continuò anche negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, tanto che alcuni documenti riportano una correlazione con tecnologie fornite all’Iraq di Saddam Hussein negli anni ottanta. Ancora oggi nell’area sono attive produzioni belliche ma sull’inquinamento ci sono ancora poche informazioni pubbliche, a causa del segreto militare e di una contaminazione molto complessa che deriva da tantissime attività che si sono succedute negli anni in tutta la Valle del Sacco, diventata recentemente Sito di interesse nazionale da bonificare.

GIOMETTI – “Piuttosto che un silenzio opaco chiediamo trasparenza, su questioni delicate ed esplosive che vanno affrontate e risolte con le bonifiche, per non mettere a rischio le eccellenze dei nostri splendidi territori – afferma Fabrizio Giometti, presidente del circolo di Legambiente Lago di Vico, e vice presidente del Coordinamento Nazionale Armi Chimiche -. Per questo siamo soddisfatti del lavoro di questi mesi, le autorità militari hanno annunciato 1,2 milioni di Euro da stanziare per la bonifica del sito di Vico ed entro l’estate l’inizio della bonifica stessa, mentre l’Arpa Lazio proseguirà la campagna di caratterizzazione”. Dal canto suo, invece, Alberto Valleriani, per la Rete Tutela Valle Sacco, che aderisce al Coordinamento, afferma: “sembra che il mondo politico abbia preso un impegno per una seria indagine nel distretto industriale di Colleferro, fino ad oggi frenata da imposizioni legislative derivanti da un decreto regio”. 

  • Martedì, 21 Febbraio 2012

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