TUSCIA, ACQUA E ARSENICO: lettera al ministro della salute e altri. Ultime notizie Viterbo.

clicca qui per l’articolo originale

Egregi signori,

siamo a richiedere il vostro intervento per il ripristino della legalità e della trasparenza. Trasparenza che nonostante le affermazioni pubbliche i Sindaci dei Comuni di Ronciglione e Caprarola non assicurano rispetto l’acqua che viene distribuita nelle abitazioni.
 
E’ noto che in questi due paesi viene distribuita acqua proveniente dal lago di Vico interessato dal fenomeno dell’alga rossa e dal rilascio di micro cistine cancerogene, oltre che dall’arsenico e altri veleni in dosi elevate. Sia Ronciglione che Caprarola, sebbene in maniera poco chiara, appunto poco trasparente, hanno in vigore ordinanze che vietano l’utilizzo come potabile dell’acqua distribuita.
 

Anziché diffondere, infatti, in maniera trasparente queste ordinanze che si attengono solo in parte alle richieste fatte dalla ASL il 05/04/2011 e dall’Istituto superiore di Sanità l’11/02/2011, sul sito web del Comune di Caprarola l’ordinanza n.15 del 10 marzo 2011, che fa divieto d’uso potabile e alimentare dell’acqua proveniente dal Lago di Vico, è visibile solo dopo ricerche specifiche; sul sito web di Ronciglione non è più visibile l’ultima ordinanza n.20 del 10 giugno 2011 e nessuno purtroppo si preoccupa se i cittadini, ritenendo decadute le ordinanze, ritengano potabile l’acqua distribuita. Nessuno si preoccupa di informare seriamente i cittadini sulla pericolosità di quest’acqua.

 

Il Comune di Ronciglione ha annunciato il 13 novembre 2011 tramite il giornale “Il nuovo Corriere viterbese” la pubblicazione sul sito dei nuovi valori dell’arsenico (peraltro stranamente l’annuncio avviene il 13 nov 2011, mentre la pubblicazione è datata 11 ottobre 2011). Il fatto grave è che, leggendo quei valori ed essendo in vigore la deroga concessa dalla UE a 20 microgrammi di arsenico, si desume che l’acqua proveniente dal Lago di Vico, avendo valori inferiori a 20 microgrammi di arsenico, può essere considerata potabile.

 

Ciò è assurdo ed inaccettabile! L’acqua del lago, che è bene ricordare viene miscelata con quella dei pozzi, contiene, oltre che arsenico, altri veleni e soprattutto le microcistine dell’alga rossa.

 

Possiamo allora definire corretta, rispettosa delle leggi e trasparente questa informazione? Perché continua ad essere permesso l’avvelenamento dei cittadini?

 

Abbiamo cercato più volte di richiamare i Sindaci, anche in pubblici dibattiti, a fornire ai cittadini informazione corretta peraltro dovuta per legge, senza aver ottenuto i risultati sperati. Abbiamo fatto domande precise senza ottenere risposte.

 

Riteniamo che le istituzioni democratiche debbano dialogare con i cittadini e chiarire come intendano tutelare la salute dei cittadini e quali iniziative che stanno prendendo per dotare le popolazioni di acqua potabile. La tecnologia italiana, con pochissima spesa, realizza in brevissimo tempo, in Africa, pozzi con acqua potabile dotati di dearsenificatori, a Ronciglione e Caprarola ancora c’è chi insiste nell’approvvigionamento dal lago, anche se tutti sappiamo che per il risanamento delle acque del lago di Vico sono previsti tempi lunghissimi. Lago che va senz’altro risanato, con una bonifica completa, e in primo luogo evitando le immissioni di inquinanti, di azoto e fosforo.

 

Per questo vi invitiamo ad intervenire invitando i Sindaci ad essere chiari e trasparenti senza nascondere ai cittadini la verità e rispondendo alle nostre domande che poniamo anche alla vostra attenzione.

 

Perché non si abbandona l’approvvigionamento idrico dal lago di Vico e non si realizzano pozzi di acqua potabile? Perché non si rendono immediatamente visibili sui siti dei Comuni di Ronciglione e Caprarola e con manifesti le ordinanze che proibiscono l’utilizzo domestico dell’acqua distribuita dagli acquedotti comunali, poiché non potabile in quanto contente arsenico, altri veleni e la microcistina cancerogena dell’alga rossa? Perché non si danno risposte rispetto l’acqua utilizzata nelle mense delle scuole e negli esercizi commerciali? Le casette “fontanelline” installate quale acqua distribuiscono? Perché non vengono affisse all’esterno di queste le analisi batteriologiche e chimiche della ASL? Perché non si osservano seriamente le richieste della ASL? Perché si continua a richiedere il pagamento anticipato dell’acqua, in maniera forfettaria, ed essendo non potabile senza la riduzione del canone del 50%, anche se le leggi lo stabiliscono? Perché il diritto all’acqua potabile non è ritenuto tale dalle amministrazioni di Ronciglione e Caprarola?

Raimondo Chiricozzi

 

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *