BASTA CON LA VIOLENZA IN TV

CLICCA QUI PER L’ARTICOLO ORIGINALE 

Mercoledì 15 Febbraio 2012 23:20
 
Eravamo bambini, la domenica si andava al cinema nella sala San Leonardo, diretta da don Alceste Grandori. Erano momenti di libero svago in un ambiente sano, dove era tutto da imparare e da imitare.

Mi ricordo la famosa mano d’ombra che ogni tanto appariva sullo schermo; era la mano di don Alceste o di Zefferino o di qualche altro operatore che tentava di evitare la proiezione di una scena scabrosa, che poi non era altro che un innocente bacio tra gli attori del film.

Non condanno quell’epoca, quelle azioni, quei fatti, visto poi che quei ragazzi di ieri oggi ultrasettantenni, devono subire oscenità a non finire.

Non è che mi scandalizzo, ormai la televisione trasmette violenza tutti i giorni. Violenza persino nei dibattiti politici, che dovrebbero essere educativi, di esempio, in quanto fatti da “eletti”.

Furti, rapine nelle banche, omicidi, incidenti mortali, stupri, sequestri di persone e chi ne ha più ne metta, ci sono sempre stati.

Avvenimenti che ai miei tempi erano poco divulgati, un po’ per la scarsezza dei mezzi di comunicazione e un po’ per il pudore e molto per il disinteresse dell’uomo della strada, che aveva tanti altri problemi a cui dedicarsi, per la scarsezza degli svaghi e dei mezzi economici a disposizione.

Non si vede più un film di cappa e spada, non c’è più il gusto di distendersi in poltrona per gustare un bel film dove siano i “Butteri”, tanto per citare una professione locale che colpisce l’attenzione ogni qualvolta se ne vede un gruppo. 
C’erano quei film che facevano vedere la vita di cento anni fa, con immense praterie sulle quali facevano da padroni i cavalli, i buoi e le pecore, senza dimenticare che una altissima percentuale di Italiani proviene dalla campagna.

Poi non trascuro la bellezza di quei documentari che mi hanno fatto rivivere momenti di storia del nostro Paese. Trasmissioni che dovrebbero fare più spesso anche e soprattutto per educare le nuove generazioni e dar loro l’occasione di apprezzare l’operato dei nonni e dei bisnonni, che si sono battuti contro il nemico invasore, per una Italia libera.

No! Ora accendo la televisione e cosa vedo o sento? La solita telecronaca di un omicidio, di uno stupro, di un furto, di beghe politiche che mi disarmano al solo sentirli, figuriamoci poi votarli.

C’è un omicidio? Il fatto viene trasmesso in TV per interi mesi; sembra che il processo si debba svolgere in televisione e non sui banchi dei tribunali.

Poi, c’è la serie di film sui Carabinieri e sulla Polizia, troppo ripetitivi! Salvo la trasmissione di don Matteo, infatti, mi piace molto, anche perché ho modo di rivedere i luoghi della mia fanciullezza, Gubbio.

Poi, cos’altro vedo o sento? Pornografia, parole sconce, sangue sulle strade, evasioni fiscali, che sono tutt’altro che educative.

Ed ancora, la televisione che cosa ti propina, scene di tradimenti coniugali, il tanto rinomato “triangolo”, l’intervento chirurgico in diretta, rapine di ogni genere e regolamenti di conti tra mafiosi.

Per ultimo, in questi giorni, sento la noiosa sollecitazione a pagare il canone televisivo e contemporaneamente apprendo che al molleggiato, Adriano Celentano, verranno elargiti 300.000 euro a serata per la partecipazione al festival di San Remo. 

300.000 euro che Celentano, sì, devolverà in beneficenza, ma ciò non giustifica l’enorme somma pagata ad un artista che, poi, ha deluso, per gli argomenti che ha affrontato, attaccando pure i giornalisti e il mondo cattolico.

La RAI, con 112 euro di canone e con le numerose pubblicità, entra nelle nostre case, propone scene di violenza, lascia passare frasi e parole indecenti… ed allora… evviva don Alceste che… con la mano d’ombra copriva casti bacetti!

Bruno Matteacci

 

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *