Immigrazione versus Trump. By il Proff

 

Vivo sempre fuori dall’italia e tengo stretti i legami con le mie origini. Leggo un quotidiano italiano tutti i giorni. Leggo di Trump descritto dagli italiani. Noto commenti ma, sopratutto, leggo ciò che viene riportato come fatti. Capisco benissimo i diversi filtri e le opzioni su quali eventi scegliere. Ovviamente quanto io ritengo importante è diverso da quanto altri possano reputare determinante. Detto ciò, i reporter italiani dovrebbero sentire direttamente quanto Trump dice in inglese o fa, senza riportare altrui interpretazioni.

Ad esempio, la notizia che il consulente supremo della sicurezza di Trump, M. Flynn, fosse stato licenziato, ufficialmente, per aver mentito al vice presidente, viene riportata come “La squadra di Trump perde un pezzo”.

Intanto e` un pezzo da novanta, come si dice in italia. Di fatto colui che consiglia al presidente chi uccidere e a chi fare guerra.

Secondo, Flint, già allontanato dalla amministrazione Obama per “esternazioni”, e` stato la colonna portante della campagna di Trump.

Terzo, è stato il più violento accusatore di H. Clinton per email e sicurezza.

Quarto, è stato licenziato per aver esposto, involontariamente, i legami dell’amministrazione Trump alla Russia di Putin.

Quinto, ha mentito su una telefonata, al limite del tradimento, fatta all’ambasciatore russo subito dopo che Obama aveva sancito sanzioni contro la Russia.

Ma, come già detto, filtri e preferenze personali possono influire sulla selezione delle notizie e sul come presentarle. Come alcuni commentatori televisivi consigliano, sarebbe bene guardare a quello che la nuova amministrazione fa e non ha quanto afferma via twitter o attraverso una delle mille esternazioni prive di fondamento di Trump.

Nella prima conferenza stampa da presidente, Trump è riuscito ad avere reazione negativa anche dalla  denominata “Fox News” che con le news ha un rapporto estremamente partitico indirizzato verso i repubblicani in generale ed è certo in favore di Trump. Nella conferenza il presidente ha continuamente attaccato i Media. Non era la prima volta ne sarà l’ultima. Su twitter è arrivato a definire la stampa come nemica degli americani.

Daily Mail.

Ma i suoi modi durante la conferenza, nonostante il tentativo di apparire presidenziale, sono stati quelli di un bullo, uno sbruffone che non sa quello che dice, si contraddice continuamente, cita fatti inesistenti  e continua ad attaccare i media. Addirittura arriva a chiedere una domanda “nice” perché è stufo degli attacchi. Una tra le prime cose che si impara seguendo i fatti di Washington, è che se uno che ha a che fare con la politica e cerca un amico, è bene si compri un cane. In politica amici non ci sono. Da presidente gli attacchi sono più che giornalieri. Non solo metà degli Stati Uniti è normalmente contro il presidente, ma questo prende decisioni che hanno serie ripercussioni sulla vita degli americani, e questi non risparmiano le critiche. Sapeva cosa voleva quando è entrato in campagna elettorale? Io non credo. Voleva solo accrescere il valore del suo “Marchio”. Per caso è diventato presidente.

 

Al di sotto di tutti i rumori, i twitts, le esternazioni, le menzogne ed i depistaggi non c’è quasi nulla. L’amministrazione di Trump è quasi inesistente, di 691 posizioni alla casa bianca che debbono essere confermate dal senato, il presidente ha presentato solo 60 nomi. Non tutti confermati tra l’altro. Praticamente non comanda nessuno in America. A quattro settimane dall’insediamento, Trump non ha uno staff e non ha fatto nulla. Obama dopo quattro settimane aveva firmato leggi e messo in moto ingranaggi per la riforma sanitaria. Aveva fatto passare, da entrambe le ali del parlamento, il cosiddetto stimolo fiscale, una legge di mille miliardi di dollari per combattere la depressione causata dall’amministrazione Bush. Trump ha provato a fare un decreto esecutivo sull’entrata negli Stati Uniti per chi proveniente da alcuni paesi africani e medio orientali, ma è stato combattuto e fermato dalle corti. Da notare come nessuno dei paesi indicati avesse legami commerciali con Trump. Da notare ancora che i paesi da cui sono arrivati terroristi negli Stati Uniti, come l’Arabia Saudita, ma dove Trump ha interessi commerciali, non sono stati parte del decreto. Ma questo è Trump e tutti lo sapevano, anche quelli che lo hanno votato.In un mese non ha fatto quasi nulla. Il “quasi” è il motivo di questo articolo.

L’immigrazione illegale è un problema abbastanza serio in America. Dal punto di vista dei datori di lavoro, dalla grande compagnia che ha bisogni di personale per le pulizie, al proprietario di casa che ha bisogno di riparazioni o giardinieri, gli immigrati illegali forniscono manodopera a basso costo. Parliamo di undici milioni di “operai” a basso costo. Molti economisti dichiarano essere un bene per l’economia. Personalmente credo che questa vastissima disponibilità di lavoratori a basso costo aumenti il tenore di vita degli americani tutti. Moltissimi si possono premettere la donna delle pulizie, il giardiniere, il massaggio settimanale, la babysitter, se tutte queste persone costano all’ora un decimo di quanto gli americani guadagnano.

 

Ma il problema è abbastanza serio: intanto questi saranno illegali per tutta la vita e sempre a rischio di “deportation”. Se con loro hanno portato minori, questi parleranno inglese, andranno a scuola con gli americani, avranno la stessa cultura dei coetanei ma saranno sempre cittadini di seconda classe. Ovviamente questi possono servire nell’esercito americano ma senza cittadinanza. Inoltre tra gli undici milioni, ovviamente, ci sono delinquenti ed affiliati alle gangs, persone che non pagano le tasse e che vivono al limite della società.

Risolvere il problema non è certo facile. Da almeno 16 anni i presidenti ci provano. Bush inventò il permesso di lavoro, Obama ha cercato di far scrivere al congresso una soluzione di massima ma non è arrivato mai al punto. Almeno per i minori, e quindi non responsabili delle scelte dei genitori, Obama ha emanato il DACA, “Deferred Action for Childhood Arrivals”, con il quale, sostanzialmente, riconosce a questi, almeno un permesso temporaneo di residenza e di lavoro. Non agendo il congresso, di fatto il presidente ha un enorme potere perché tutte le forze di polizia fanno capo a lui. Decidere le priorità su quale legge applicare, visti i limiti di bilancio, significa decidere chi è illegale e chi no.

E Trump?

Moltissimi americani sono cresciuti con i figli degli immigrati illegali, hanno amici illegali, hanno figli con amici figli di immigranti illegali. La stragrande maggioranza degli americani convive con il problema senza porselo. Coloro che hanno votato Trump se lo sono posto ed hanno votato il presidente. Questi ha fatto campagna elettorale sulla costruzione di un inutile muro al confine con il Messico, e sulla “deportation” degli illegali. Ovviamente quando si parla di immigrazione illegale, coloro che hanno votato Trump, pensano ai messicani ed ai mussulmani. Gli europei non sono considerati, le donne bionde ed alte, come la first lady, possono venire. Le infermiere a basso costo possono venire. I cinesi che lavorano nei ristoranti omonimi, dove si mangia per otto dollari, possono venire, basta che non alzino la testa.

E Trump?

Nessuna sorpresa se una delle pochissime cose da lui fatte sia stata quella di cambiare le priorità sulle leggi da applicare. Tutti gli illegali sono doportabili.

World News.

Anche Obama aveva deportato molti illegali: chi avesse una condanna penale veniva automaticamente rimpatriato. Si parla di due milioni e mezzo di rimpatri negli otto anni di Obama.  Adesso tutti coloro sprovvisti di documenti sono deportabili. Ovviamente democratici e televisioni non fanno altro che parlare di famiglie spezzate, di persone che hanno vissuto 20 anni negli Stati Uniti e così via. Stanno cercando una reazione popolare di sdegno e questa non è tardata:

The Nation

Non penso di essere un reporter. Ovviamente scrivo le mie opinioni.  E mi pongo la domanda: chi ha ragione?

Non sono certo d’accordo con la stragrande maggioranza degli americani che convive col problema senza porselo e, purtroppo, non sempre vota.

Penso che la storia sia chiarissima: gli Stati Uniti sono una nazione di immigranti e debbono a questi le proprie peculiari caratteristiche e la creazione del più equo, più avanzato, piùgrande e potente stato che la storia riporti. Chiudere loro la porta non ha nessun senso.

Ma penso anche che esistono le leggi e vanno rispettate.

Penso che chi ha agito illegalmente entrando in un altro paese in cerca di una vita migliore, si debba ricordare le prorpie decisioni e scelte. Per i minori credo Obama abbia ragione, non è colpa loro.
Credo che l’economia sia importantissima ed il tenore di vita non da meno, di conseguenza serve una fascia di “operai” a buon prezzo.

Penso che la stragrande maggioranza dei datori di lavoro si approfitti della situazione.

 

Apro una parentesi: lessi tempo fa che nel sud d’italia, alcuni imprenditori agricoli, esigessero rapporti sessuali dalle dipendenti straniere illegali. Vorrei usare il termine preciso: violenza ed abuso sessuale. Gli italiani non sono certo meglio degli americani.

 

Hanno ragione un pò tutti e che la soluzione è difficile. Sembra però ovvio che la nuova amministrazione attacchi solo i messicani. Ad un certo punto si parlò della first lady come arrivata negli Stati Uniti senza permessi e ricevuto compensi come modella. Ovviamente Trump ha “sbruffato” che avrebbe mostrato i documenti comprovanti le legalità dei lavori di Melania ma non lo ha mai fatto. Ripeto, se alta e bionda, l’immigrazione non è illegale. Questo è il punto debole del nuovo attacco al problema. E` dura combattere con quanto stabilito e prescritto dalla legge da vari decenni. Ma se la legge viene utilizzata  a scopo propagandistico e solo in alcuni casi, allora diventa abuso.

Sono d’accordo nel deportare i criminali.

Jamaica Observer

 

Ma credo si debba trovare una soluzione di compromesso: togliere dalle possibilità, di chi è entrato illegalmente in età matura, una via per ottenere la cittadinanza; gli elettori di Trump odiano ricompensare chi ha agito illegalmente. Allo stesso tempo permettere loro di restare, lavorare, pagare le tasse e fare parte della società civile ma con permesso permanente.

Credo questo risolverebbe il problema.  Non so di altre soluzioni che potrebbero appagare entrambi gli schieramenti. Forse la mia soluzione è semplicistica. Imparo sempre di più che le cose o vicende non sono complicate, le facciamo diventare tali. Le soluzioni sono semplici se si vogliono trovare, difficile se non si ha vero desiderio.

 

 

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