Sono loro e non i proprietari terrieri, secondo il pm, i principali responsabili del massiccio inquinamento delle acque del bacino idrico negli anni a cavallo tra il 2007 e il 2011.
E, ieri, prima udienza collegiale, dopo il rinvio a giudizio dei due disposto dal gup Savina Poli lo scorso 18 maggio, salta la seduta per un difetto di notifica. Si tornerà in aula il prossimo 21 marzo. È solo allora si potrà incardinare il processo: si potrà procedere con l’ammissione prove e poi con l’ascolto dei primi testimoni dell’accusa.
Intanto sono già noti i nomi delle parti civili costituite. Il comitato Acqua potabile, l’accademia Kronos, i Codici, il Codacons e un 60enne, che, dopo una bagno al lago di costretto ad andare in ospedale perché aveva il corpo ricoperto di bolle. Per lui due giorni di prognosi e una terapia di quasi un mese.
Saranno loro, in caso di condanna degli ex sindaci , a poter chiedere legittimamente un risarcimento danni.
Per adesso però, si deve solo aspettare. Intanto i due primi cittadini, imputati per disastro colposo, omissione di atti d’ufficio e distribuzione al consumo umano di acque contaminate, erano entrambi presenti in aula. Massimo Sangiorgi, difeso dall’avvocato De Paolis, mentre Alessandro Cuzzoli dall’avvocato Chiodi.