Le stragi dei migranti ti riguardano e riguardano tutti noi

Le stragi dei migranti nel Mediterraneo suscitano un sentimento e due ragionamenti, ovvero due proposte: una in termini di intervento immediato, l’altra in termini di programma politico di prospettiva ed insieme urgente.

Il sentimento: vi e’ una sola umanita’ in un unico mondo casa comune dell’umanita’ intera; vi e’ una sola umanita’ che si incarna in persone ciascuna diversa da tutte le altre e tutte egualmente titolari dei medesimi diritti: alla vita, alla dignita’, alla solidarieta’; vi e’ una sola umanita’ e tu sai che devi agire nei confronti di ogni altra persona esattamente cosi’ come vorresti che ogni altra persona agisse nei tuoi confronti. E cosi’ – con le parole di John Donne – non mandare a chiedere per chi suona la campana: ogni volta che la campana suona a morto, essa suona per te. Queste stragi ti riguardano, tu ne sei vittima.

E purtroppo, mi dico con orrore, poiche’ e’ a me stesso che in primo luogo parlo, ne sei anche in qualche misura il carnefice: godendo comunque di molti dei privilegi che ad altri sono negati e sottratti dal sistema delle diseguaglianze e della rapina; e soprattutto non essendo riuscito a impedire a un ordine iniquo del mondo di provocare queste stragi, ed alle infami misure razziste italiane ed europee di contribuire in enorme, decisiva misura a questo incessante massacro.
Questo orrore occorre farlo cessare, mi dico mentre grondano di sangue le mie mani.
*
Occorre quindi fare due cose: la prima e immediata, consentire l’ingresso legale e sicuro in Italia e in Europa a tutte le persone in fuga dalla fame, dalla guerra e dalle dittature; consentire a tutte le persone di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro: organizzando quindi con le pubbliche risorse il trasporto, l’accoglienza e l’assistenza secondo democrazia e legalita’; sconfiggendo cosi’ le mafie schiaviste e i razzisti assassini con la forza della legalita’ e della solidarieta’.

Lo ripeto una volta ancora, lo ripeto dal secolo scorso: e’ questo cio’ che occorre fare come intervento immediato: non solo soccorrere in mare, ma organizzare e garantire il trasporto gratuito con mezzi pubblici in modo legale e sicuro per tutte le vittime delle dittature, delle guerre e della fame. Ovvero inverare quanto dispone l’articolo 10 della Costituzione della Repubblica Italiana.
*
Secondo. La migrazione e’ una conseguenza: di un ordine brutalmente coloniale e dispotico del mondo che consente lo spreco e provoca la fame, la fame da cui giustamente le vittime innocenti cercano di fuggire; l’ordine della schiavitu’, delle dittature e delle guerre: la schiavitu’, le dittature e le guerre da cui giustamente le vittime innocenti cercano di fuggire.

Fine delle guerre e delle dittature, abolizione ovunque della schiavitu’, relazioni di giustizia e di cooperazione tra i popoli, rispetto ovunque dei diritti umani: questo farebbe cessare le migrazioni (insieme facendo cessare gli insanguinati superprofitti delle multinazionali, l’efferato dominio dei signori della guerra e delle mafie, lo scialo ignobile e l’alacre distruzione della biosfera cui si dedicano oggi a livello planetario le classi dominanti ed i loro funzionari privati e pubblici, il regime della corruzione ed il modo di produzione che chiamiamo capitalista per non dire il vero suo nome di tigre: predatorio, schiavista, disumano ed onnidistruttivo).
*
Vi e’ una sola umanita’.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita’, alla solidarieta’.
Abolire subito tutte le scellerate misure razziste, schiaviste, assassine.
Soccorrere e rispettare ogni essere umano.

Peppe Sini, responsabile del “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo

Mittente: Peppe Sini, responsabile del “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it,centropacevt@gmail.comcentropaceviterbo@outlook.it, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

15 Giugno 2014

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *