zyklon B (acido cianidrico o acido prussico)

da unamelalgiorno

Pubblicato il 28 aprile 2009 da Sabino Berardino

Kurt Gerstein nasce a Muenster l’11 agosto 1905 da una famiglia di solida tradizione nazionalista e riceve una severa educazione improntata all’obbedienza, alla nazione e ad un forte moralismo ideologico. Tutto questo, insieme ad una serie di problematiche personali che cominciano ad angosciarlo, lo spingono a dedicarsi con tutto se stesso all’attività dei movimenti della gioventù evangelica, divenendone una delle principali figure e subendo, di conseguenza, l’inevitabile scontro con la Gestapo che, su ordine dei nazionalsocialisti al potere, riesce, anche con metodi poco ortodossi, a sottomettere la comunque debole rappresentanza protestante tedesca. Appena laureato in ingegneria mineraria si arruola volontario nelle Waffen SS, “per testimoniare direttamente delle atrocità commesse dalla famigerata polizia di partito, poi corpo militarizzato, che controlla i settori amministrativi dello Stato, i servizi di polizia e alcune imprese economiche tedesche, nonché guardia personale di Hitler”. Nel settembre del 1936 viene incarcerato con l’accusa di aver diffuso “opuscoli proibiti e ostili allo Stato”. Questo gli costa la perdita dell’impiego presso le miniere statali e l’espulsione dal partito nazionalsocialista (NSDAP). Arrestato nuovamente nel luglio del 1938 perché il suo comportamento “nuoce agli interessi del popolo e dello Stato”, trascorre sei settimane e mezzo nel campo di concentramento di Welzheim, restando segnato per sempre da questa esperienza. Liberato per mancanza di prove e per intercessione del padre, Ludwig Gerstein, il Tribunale del partito tramuta la sua “espulsione” in “dimissioni” e gli dà la possibilità di un lavoro presso una miniera di Tubinga. Da questo momento Gerstein comincia a maturare la decisione di arruolarsi volontario nelle SS, ma solo nel marzo del 1941, con la scusa di divenire testimone oculare delle atrocità commesse in quegli anni dal regime nazista e per scoprire la verità sulla morte della cognata, si arruola e riceve la tessera n. 417460. Diviene testimone, grazie alle sue conoscenze tecniche in materia, di incarichi riservatissimi riguardanti l’uso del gas Zyklon B, come addetto alla disinfestazione, ne studia gli effetti ed assiste alla programmata e sistematica eliminazione degli ebrei nei campi di sterminio di Belzec e Treblinka.

zyklon b

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Così Gerstein descrive una giornata a Belzec: «L’Unterscharführer Hackenholt faceva grandi sforzi per far funzionare il motore senza riuscirci. Arrivò il Capitano Wirth. Potevo vedere che era spaventato perché ero presente al disastro. Sì, io vedevo tutto e aspettavo. Il mio cronometro indicava 50 minuti, 70 minuti ed il motore diesel non partiva. La gente aspettava nella camera a gas. Inutilmente. Si poteva sentirli lamentarsi “come in una sinagoga” disse il Professor Pfannenstiel con i suoi occhi fissi ad una finestra nella porta di legno. Furioso il Capitano Wirth colpì al volto l’ucraino che aiutava Hackenholt per dodici, tredici volte. Dopo 2 ore e 49  minuti – il cronometro registrò tutto – il motore partì. Fino a quel momento le persone chiuse in quelle quattro stanze affollate erano ancora vive, quattro volte 750 persone in quattro volte 45 metri cubi. Passarono altri 25 minuti. Molti erano già morti, li si poteva vedere attraverso la finestra perché una lampadina si accese per alcuni istanti. Dopo 28 minuti in pochi erano ancora vivi. Finalmente dopo 32 minuti erano tutti morti… I Dentisti estrassero i denti, i ponti e le corone d’oro. In piedi, in mezzo a loro, stava il Capitano Wirth. Era nel suo elemento e, mostrandomi un barattolo pieno di denti disse:”Guardi il peso di quest’oro! È solo quello di ieri e del giorno precedente. Non può immaginare cosa troviamo ogni giorno, dollari, diamanti, oro… Se ne renderà conto da solo”.»

Resosi conto delle atrocità che vengono commesse “sabota” il sistema facendo sparire alcune partite di gas e ne sotterra delle altre con la scusa del deterioramento accidentale della sostanza. Cerca, infine, di informare gli Alleati di quanto avviene attraverso l’ambasciatore svedese in Polonia e il nunzio apostolico Cesare Orsenigo. Logorato fisicamente e psicologicamente, terrorizzato dall’idea di venire scoperto, medita più volte il suicidio e il 22 aprile 1945 si consegna alle truppe francesi convinto di rendere un servizio alla sua nazione e testimoniando sull atrocità di cui il suo popolo si era macchiato. Ma quando, dopo alcune settimane di semilibertà, viene rinchiuso in un carcere francese con l’accusa di essere un criminale di guerra, si rende conto che tutto è perduto. Si impicca in cella il 25 luglio del 1945 tre mesi dopo il suo arresto.

Da leggere “L’ ambiguità del bene. Il caso del nazista pentito Kurt Gerstein” di Saul Friedländer

Da vedere: il potente film “Amen” di Costa Gavras (2002) ispirato al testo teatrale “IL VICARIO” di Rolf Hochhuth

La Chiesa (cattolica) ufficiale, che pure ha molto riflettuto sulle colpe e sulle responsabilità dei cristiani a riguardo delle persecuzioni naziste, non ritiene di dover chiedere scusa per il silenzio di Pio XII. Lo ha detto il Nunzio Apostolico in Israele, in una dichiarazione alla televisione di Stato. Quel silenzio era necessario
(Avvenire, 27 febbraio 2000) – da http://www.gesuiti.it/moscati/Ital4/Pio12.html

Perchè questo articolo ? Perchè tanti medici facevano i medici in quel contesto storico (la Germania nazista) inquadrati nell’industria dello sterminio razziale; nello specifico selezionando chi poteva esser utile (lavoro nei campi forzati fino all’esaurimento fisico e poi camera a gas + crematorio) e chi invece andava eliminato immediatamente o – come l’igienista Kurt Gestner – a livelli più alti pianificando a livello teorico la massimizzazione dell’efficienza dello sterminio abbattendo il più possibile i costi da sostenere . . . .

Acido cianidrico Liquido incolore (formula chimica HCN), noto anche come acido prussico; è molto volatile ed emana un caratteristico odore di mandorla amara. L’acido e i suoi sali, detti cianuri, sono veleni estremamente potenti, sia per la gravità sia per la rapidità delle manifestazioni tossiche: pochi milligrammi di queste sostanze possono provocare la morte impedendo l’uso dell’ossigeno da parte delle cellule. L’acido fonde a -14 °C e bolle a 25,7 °C; si miscela con acqua, alcol ed etere in tutti i rapporti. È un composto facilmente infiammabile e può formare con l’aria miscele esplosive. In passato veniva prodotto a partire dal blu di Prussia (da qui il nome di acido prussico); ora si ottiene per ossidazione di una miscela di metano e ammoniaca in presenza di un catalizzatore a base di platino.

 

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