da il contestoquotidiano
di Daniele Camilli eDaniele Piovino
Quattro bombole alte un metro e 70 completamente vuote e corrose. È questo il risultato delle operazioni di ricognizione effettuate il 27 novembre all’interno della zona militare del lago di Vico sul territorio del Comune di Ronciglione. La cosiddetta Chemical City, uno dei più grandi bunker fascisti di produzione di armi chimiche. La struttura operativa, coordinata dal capo di gabinetto della Prefettura, ha visto sul campo: Prefettura, Protezione civile, Vigili del fuoco, Ares 118, mezzi NBCR, Unità locale di Comando, polizia di stato, polizia stradale, carabinieri, Corpo Forestale dello Stato, Provincia, polizia locale di Ronciglione, Guardia Parco della riserva naturale del Lago di Vico e Reparto Infrastrutture ufficio BCM. Presenti alle operazioni anche i sindaci di Caprarola e Ronciglione.
Il piano è stato attivato sin dalle 5.30 del mattino con la chiusura dei nodi stradali e l’evacuazione della cittadinanza nel raggio di 1 km dalle operazioni. Un modello di intervento integrato che non risulta avere analoghi precedenti.
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