MAFIE E TANGENTI SCORAGGIANO IMPRENDITORI AD INVESTIRE IN ITALIA

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Corruzione e illegalità dilagano nel Paese

La Corte dei Conti: «serve contrastare il fenomeno con una battaglia come quella antimafia»

 

Corte dei Conti

Corte dei Conti

«Illegalità, corruzione e malaffare sono fenomeni ancora notevolmente presenti nel Paese le cui dimensioni sono di gran lunga superiori a quelle che vengono, spesso faticosamente, alla luce […] Bisognerebbe fare per la corruzione quello che e’ stato fatto per la mafia, costruire un momento di lotta». Così  il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, nella conferenza stampa che segue l’inaugurazione dell’anno giudiziario. «L’evasione fiscale sull’Iva supera il 36 per cento, uno dei valori più elevati tra i grandi paesi europei – continua» . I costi di questa “tassa occulta” pagata in Italia dai cittadini, arrivano a 60 miliardi di euro l’anno. Cifre allarmanti che sono state già  rese note nell’ultimo anno dalla campagna anticorruzione messa in campo dalla rete di associazioni aderenti a Libera che con un milione di firme, consegnate al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha chiesto che l’Italia applichi le norme anticorruzione già approvate in parlamento nella Finanziaria del 2007 (la confisca dei beni ai corrotti,ndr) e ratifichi quanto prima e dia concreta attuazione ai trattati, alle convenzioni internazionali e alle direttive comunitarie in materia di lotta alla corruzione. A vent’anni da “Tangentopoli”, mentre la Corte dei Conti chiede alla politica di intervenire presto e bene, slitta in parlamento (ma il Governo assicura “tempi brevi” ) il cosiddetto ddl anticorruzione. «Ho chiesto alle commissioni uno spostamento molto contenuto sul tempo dell’esame del ddl anticorruzione in modo che nessuno di noi possa pensare che questo costituisca un rallentamento dei lavori. E’ una materia molto delicata che ha bisogno di approfondimenti» – dichiara ai cronisti il ministro alla Giustizia, Paola Severino. 

«L’anno appena trascorso sarà ricordato, nella storia della finanza pubblica italiana, per la severità della situazione economica e per l’affanno col quale i governi hanno rincorso i rimedi necessari a fronteggiarla e ad arginarne gli effetti più devastanti – prosegue nel suo intervento Giampaolino». « La corruzione ‘e’ dilagante perche’ spesso i dati che pervengono sono solo un’avvisaglia’ di quanto puo’ essere esteso il fenomeno». Il presidente spiega anche che la sconfitta più grande di questi anni, rispetto alle tangenti e alla corruzione, è stata aver affrontato il problema solo sotto l’aspetto penale. Serve invece, ribadisce, «un’efficace riforma della pubblica amministrazione». Il presidente richiama quindi l’attenzione sul problema della mala-amministrazione, un fenomeno «piu’ forte, piu’ apicale e patologico’ che comporta una’attivita’ amministrativa ‘ineffiente e inadeguata per  tutelare gli interessi pubblici non solo patrimoniali, ma anche di beni ulteriori e piu’ raffinati, come l’imparzialita’ e la legalità». 

60 miliardi di euro l’anno pagati dai cittadini, mille euro pro-capite, fanno scivolare l’Italia nel 67° posto nella classifica stilata da Trasparency international, . Un dato che, sommato all’economia sommersa generata dalle mafie, scoraggia gli imprenditori a investire nel nostro Paese. Un danno diretto, dunque, all’economia dell’Italia, il vero spread che incide sulle sorti dell’economia. 

La rete di associazioni aderenti a Libera ha  – da più di un anno –  lanciato una grande mobilitazione nazionale anticorruzione che ha portato ad un milione di firme per chiedere, fra le altre cose, che l’Italia ratifichi la convenzione di Strasburgo del 1999 (norme anticorruzione) e che applichi una norma contenuta nella Finanziaria approvata nel 2007, per la confisca dei beni ai corrotti.   Libera Informazione sostiene questa campagna; nell’ultimo anno ha pubblicato il dossier “Corrotti”, e dedicato supplementi di informazione  al tema, raccolto interviste e documenti correlati (clicca qui per leggerli).

L’intervista/ Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, a Repubblica.tv  –  21 dicembre 2011

   

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