Giuseppe Cannistraro – All’inizio c’è il viaggio

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Giuseppe Cannistraro – All’inizio c’è il viaggio

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Giuseppe Cannistraro - All'inizio c'è il viaggio

Quando:15 gennaio ’12 – 26 gennaio ’12 10.00 h – 19.00 hDove:Centro Culturale Artipelago – Castelnuovo di PortoCategoria:Mostra Arte Contemporanea

 

Descrizione evento

Dal 15 al 26 gennaio 2012 presso il Centro Culturale Artipelago di Castelnuovo di Porto sarà esposta la mostra All’inizio c’è il viaggio, personale di Giuseppe Cannistraro esposta in concomitanza con la personale di Ferlazzo. La doppia personale è a cura di Antonio Ricciardi.

 

All’inizio c’è il viaggio: però bisognerebbe intendersi su questa affermazione perchè Giuseppe Cannistraro è un viaggiatore, ma non un turista; egli pratica il viaggio come scoperta, lontana quindi dalle mete “commerciali”, dalle coordinate fissate, dei tempi scanditi, dell’organizzazione programmata; egli è una sorta di viaggiatore goetheiano, che si lascia sedurre là dove una “piega” del percorso lo richiede:come quando “scopre” un rudimentale autogrill nel deserto del Marocco, stridente cortocircuito, dove un mix eterogeneo di occidente e realtà autoctone si miscelano, creando un ibrido particolarmente suggestivo. In questo tipo di viaggio non ci sono mete: il “perdersi” è da mettare in conto, il “tempo” non è monetizzato, non scandisce tappe. Dilatare un tempo, lì dove è richiesto, è una prerogativa del “puro” viaggiatore, il turista non se lo può permettere. E come fermare il baluginare di una immagine, di una seduzione visiva se non con la macchina fotografica? Questa serie di scatti sono gli “appunti” visivi che serviranno alla realizzazione dei dipinti: in fondo è anche una sorta di memoria esperenziale, di taccuino da viaggio contemporaneo. E in realtà tutto il lavoro dell’artista è legato sul doppio registro della memoria esperenziale del viaggiatore, connessa allla memoria storica, sociale e direi antropologica dei luoghi; come una sedimentazione pittorica che si lascia sedurre dagli anfratti della storia o della società là dove più si accumula in contraddizioni, in cortocircuiti linguistici, in significanti ideologici ormai polverosi. Su quest’ultima istanza la serie “Il museo del comunismo” rende perfettamente il senso di luoghi della memoria che sono pure, dal punto di vista semiotico, significanti senza più presa sociale e quindi sul linguaggio, nomadi fluttuanti: una volta segno dell’ideologia, ora destrutturati in puro significante, oppure convertiti in significato, ma legato alla categoria della memoria, della storia. Le stanze della “Stasi”o quelle degli interrogatori a Budapest e Praga sono l’esempio più evidente di questo:appaiono luoghi depontenziati, ma sappiamo quanto terribile dovesse esser stato esser “ospitati” in tali strutture . Oppure nella serie di automobili che raccontano altrettanto bene la “scomparsa” di un’ideologia attraverso i suoi “segni”: le marche di macchine del blocco orientale, ormai fuori commercio, che sono una sorta di “bare ideologiche” del potere. Per concludere c’è una postilla dell’artista stesso, una nota in calce alla serie del “Museo del comunismo” che fà: “per non dimenticare, nel bene o nel male”.


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Vernissage

Domenica 15 gennaio ore 19,30

 

Ingresso libero

 

Centro Culturale Artipelago

Via Roma 32-34

00060 Castelnuovo di Porto (RM)

 

orario di apertura:

da martedì a sabato ore 10-13 e 15-19

lunedì e domenica su appuntamento

(gli orari possono variare, verificare sempre via telefono)

 

Info

0690185266 – 069079728 – info@artipelago.it

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