La scelta della facoltà e le sciampiste. di Giulio Della Rocca

Il mio giovane e bravissimo idraulico, in una mattina, ha messo due condizionatori nel mio appartamentino nuovo e mi ha mandato una fattura da € 900 più IVA. Lo ho consigliato ad una mia amica che ha dovuto aspettare 2 settimane per i suoi servigi perché molto impegnato. Credo che lavorando solo la mattina di 20 giorni al mese scriva fatture per €18.000  più o meno. Forse presto inizierà a lavorare anche il pomeriggio e  supererà i 30.000 euro al mese. Certo, ci sono le tasse, i giorni che non può lavorare etc.

Mio fratello è professore ordinario di medicina con laurea e specializzazione ed a fine carriera ha raggiunto lo stipendio di circa 4500 euro. Che abbia sbagliato tutto? Big Al, come viene chiamato un ex-professore di psicologia della università di Long Beach, ormai pentito, una volta in pensione ha aperto una piccola ditta per fare i bagni. Non solo guadagna 4 volte di più della propria pensione ma dichiara nei Pizza party californiani dove lo incontro, di essere finalmente felice.

Per un giovane la scelta della facoltà e più in generale  della professione è cosa importantissima.

In Italia non siamo ancora  ai professori che fanno il secondo lavoro ma forse dovremmo provare. Di sicuro tantissimi dichiarano di aver sacrificato moltissimo allo studio. Spesso dicono frasi tipo “se tornassi indietro…” Come è mai possibile che una società millenaria, quella che ha portato il bello nel mondo con rinascimento non abbia una chiara idea di cosa significa “felicità”? Ancora peggio: quale è l’obiettivo della nostra vita?  La nostra è una popolazione di frustrati. In questo gli americani sono un pochino più bravi: uno su tre riesce a coronare il sogno del  lavoro per cui si è preparato che sia astronauta, politico o idraulico. Onestamente non so chi guadagni di più tra i tre.

Nel 2017 una mia amica italiana mi diceva che troppi ragazzi vanno all’università. Capii che la frase non era provocatoria, dovevo approfondire. Dopo 6 anni inizio ad intuire…

Dico sempre a mia figlia :” Se nel 2035 ti fai trovare senza Master ed altri prendono promozioni al tuo posto, anche se meno intelligenti e capaci, è solo colpa tua”. Forse sbaglio. Mi lascio prendere la mano dal comune sentire italiano? Di certo sono etrusco e sono figlio della mia terra anche nel senso comune. Voglio la felicità di mia figlia e vedendo nei volti di tutti i miei amici la frustrazione le consiglio di studiare.  Lei vorrebbe fare la sciampista o la parrucchiera. Dovrei lasciarla fare? Niente laurea o master?

Forse siamo proprio noi genitori a trasmettere la frustrazione. E’ sempre colpa dei genitori. Il mondo è cambiato: Tik Tok ha vinto tutte le battaglie. Ormai la gratificazione è solo immediata o non è gratificazione.

Da una parte io spingo per il master e dall’altra Tik Tok la gratifica in 15 secondi.

Che significa? Cosa indurrà la ovvia conseguenza della totale mancanza di voglia di soffrire per raggiungere l’obiettivo. Nel mio piccolo continuo a sognare un modello economico, sostenibile, basato sull’esaltazione del territorio  attraverso le sue eccellenze ed i colori dei fiori. Forse ormai sono troppo vecchio per capire i nuovi flussi. La felicità di mia figlia è sempre più imprevedibile e lasciata al caso. Forse è questo quello che hanno pensato i nostri genitori quando ci parlavo di posto fisso e stipendio sicuro? Dico che l’olio Etrusco fosse venduto come il migliore del mondo in tutto il pianeta ci sarebbe ritorno per tutti. Se la Tuscia fosse destinazione turistica mondiale i nostri ragazzi avrebbero modo di scegliere. Credo in quello che dico e  quest’anno ho aiutato mia figlia 15enne a riempire 6 domande per altrettanti lavori estivi.

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