Italia: pizza pasta e mandolino. di Giulio Della Rocca

Modi di dire e proverbi, definizioni ed espressioni dialettali, nascondono sia la cultura di un popolo che gli echi creati. Questi diventano reputazione. l’Italia è nel mondo pizza pasta e mandolino….  Qualche volta mafia.

Nei primi 30 anni di vita non ho mai prestato attenzione alle tre parole perché non avevo mai visto un mandolino in vita mia e credevo fosse “fake news” ancora prima che fossero inventate e soprattutto non mi ci riconoscevo.

Sono venuto negli Stati Uniti ed ho subìto la tremenda forza di quella definizione e di come la nostra reputazione sia di un popolo allegro che passa mezza giornata a tavola ed ha in media 52 giorni all’anno di ferie.

Fintanto che questo stimoli tutti i turisti del mondo a visitarci poco male. Di certo chi è capitato a Viterbo il 16 luglio 2023 ed ha trovato la cena a via Marconi ha avuto conferme delle nostra reputazione. Ma perché ci piace così tanto mangiare?  Ancora meglio se insieme, magari in centinaia.

Di sicuro la nostra cucina è  fantastica ed i nostri, della Tuscia, prodotti sono sublimi… se solo li sapessimo commercializzare.

Ci deve essere molto di più. Provo ad analizzare: con la pancia piena è tutto più sorridente, le frustrazioni appaiono lontane. La felicità è una serie di piccole soddisfazioni inserite in un grande piano e quelle della tavola sono giornaliere e ripetute. Appena torno a Viterbo arrivo fino a tre cornetti con la crema a mattina ed a “due fette di pane” con prosciutto tagliati a mano nella prima settimana. Grandi soddisfazioni.

Ci riconosciamo nella cultura del cibo e della tavola, vogliamo sempre proporre una cena o un pranzo fuori. Se qualcuno non ci invita a casa per un pasto …. Non è un amico.

Meglio esaltare le nostre belle abitudini. E quindi avanti tutta con le cene in piazza, dei facchini e delle sagre. Molti romani sono appassionati delle sagre e ne visitano almeno una a fine settimana ogni estate. Perché non crearne un brand. Perché non avere un festival del cibo della Tuscia che porti in piazza e nelle vie i prodotti tipici delle sagre?

Porterebbe economia, occupazione orgoglio della nostra terra e tante cene in piazza.

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