Acqua potabile : no ai privati in Talete si al superamento della Talete con una nuova gestione pubblica

ACQUA VERAMENTE POTABILE E GESTIONE PUBBLICA, QUESTO CHIEDONO I CITTADINI

Vorremmo, come comitato acqua potabile, portare in discussione ulteriori elementi al dibattito che si svolge sulla proposta di rifinanziamento della Talete con ingresso dei privati nella gestione del bene acqua potabile.

Da tempo il comitato ha intrapreso la battaglia legale, sostenuta dagli avvocati Catini, Pistilli e Tresarti, per il rimborso, sancito dalla legge, del 50 % dell’acqua pagata, ma distribuita non potabile, per eccessivo arsenico e in alcune zone per altre sostanze sempre gravemente dannose alla salute. Cause in grande parte vinta anche in Cassazione ma ancora in corso e fra queste quella riguardante il disastro ambientale accaduto al Lago di Vico. Cause che si protraggono da molto tempo, nonostante siano stati persi anche i ricorsi dalla Talete e dai Comuni.

Oltre queste iniziative il comitato, affiancato dall’AICS provinciale, ha dato pieno appoggio all’associazione Ecologia Economia dando incarico agli avvocati De Stefano e Danisi di presentare istanza alla Corte Europea contro il Governo italiano.

Rispetto la Talete, in particolare in questa ultima fase assieme a tutti i comitati per l’acqua potabile e l’acqua pubblica, è stata portato avanti una giusta lotta contro l’ingresso dei privati in questo ibrido di società pubblica privata.

La riflessione che ora vorremmo venisse effettuata da tutti con serenità, senza posizioni precostituite, dovute soprattutto alla campagna elettorale da poco terminata per le amministrative e che ora è ripresa con maggiore forza per le politiche.

Vorremmo cioè che tutti si pensasse a cosa chiedono realmente i cittadini e cioè acqua veramente potabile a costi giusti pagati esclusivamente per la gestione della distribuzione nelle abitazioni.

Quindi vorremmo si tornasse a chiedere il superamento della Talete e l’applicazione della legge della Regione Lazio n 5 del 2014 che dava la possibilità di creare ambiti a gestione degli enti locali.

Legge importantissima approvata dal consiglio regionale all’unanimità e firmata il 4 aprile 2014 dal Presidente Nicola Zingaretti.

Riportiamo in proposito gli articoli 1 e 2

Art 1 L’acqua è un bene comune naturale e un diritto umano universale. La disponibilità e l’accesso individuale e collettivo all’acqua potabile,  in attuazione dei principi costituzionali, sono garantiti in quanto diritti inalienabili e inviolabili della persona.

Art 2 L’acqua è un bene finito, indispensabile e necessario all’esistenza di tutti gli esseri viventi e devono essere rispettati i parametri fisici, chimici e microbiologici delle acque comunque destinate al consumo umano secondo le norme vigenti. Ai sensi dell’articolo 144, commi1, 2 e 3 del decreto legislativo 3aprile 2006, n.152 (Norme in materia ambientale), tutte le acque superficiali e sotterranee sono pubbliche e non mercificabili e costituiscono una risorsa che è salvaguardata e utilizzata secondo criteri di solidarietà. Qualsiasi uso delle acque è effettuato salvaguardando le aspettative e i diritti delle generazioni future a fruire di un integro patrimonio ambientale.

Art 5 Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, la Regione individua con apposita legge gli ambiti di bacino idrografico e, al fine di costituire formalmente le Autorità di detti ambiti, disciplina le forme e i modi della cooperazione fra gli enti locali e le modalità per l’organizzazione e la gestione del servizio idrico integrato, costituito dall’insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua, di fognatura e di depurazione delle acque reflue.

20220726

ASSOCIAZIONE ITALIANA CULTURA E SPORT COMITATO PROVINCIALE VITERBO
COMITATO ACQUA POTABILE
comitato.acqua.potabile@gmail.comviterbo@aics.it

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