“La storia ha già ampiamente dimostrato l’importanza dei Trasporti ferroviari. Ci preme tuttavia, sensibilizzare le autorità preposte all’Emergenza a valorizzare maggiormente la … Continua a leggere
Chiudere i porti del nostro paese alle imbarcazioni che traggono in salvo le vittime di naufragi, le vittime di schiavitu’, le vittime di guerre e fame, di dittature e disastri ambientali, non e’ un crimine contro l’umanita’? Rifiutarsi di accogliere persone estremamente bisognose di aiuto, rifiutarsi di soccorrere le … Continua a leggere
Articolo di Redazione aduc.it 14 maggio 2018 15:41 In occasione della “giornata dell’Europa”, lo scorso 9 maggio, la Commissione europea ha lanciato una vasta consultazione online per raccogliere l’opinione dei cittadini europei in merito all’avvenire dell’Unione Europea dopo la Brexit. Le domande poste in questa … Continua a leggere
marzo 25, 2018 per la’articolo originale clicca qui
La biodiversità di tutte le regioni del mondo continua a calare pericolosamente minacciando il benessere umano, hanno avvertito gli esperti Onu a Medellin, Colombia, quando hanno presentato … Continua a leggere
è incredibile: stiamo sconfiggendo i più grandi Golia dei nostri giorni, giganti che nessuno pensava si potessero abbattere! E solo nelle ultime settimane abbiamo ottenuto delle vittorie incredibili:
un cambio totale di posizione del corrotto Presidente del Brasile intenzionato a distruggere una parte dell’Amazzonia grande come la Danimarca;
I popoli oppressi scappano, paesi che vivono in situazioni di emergenza da decenni, tra fame, guerre, violenze, dittature.Gli abitanti di queste nazioni lasciano le proprie terre, spesso affrontando viaggi della speranza dall’esito incerto.L’ alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) ha comunicato che dall’inizio dell’anno circa 54mila profughi sono sbarcati sulle coste italiane. Si è contemporaneamente assistito a un costante incremento dei flussi di migranti in arrivo dalle coste nord africane, libiche soprattutto, verso l’Italia. Questo flusso ha portato oltre 180 mila persone a sbarcare in Italia nel 2016, mai così tante. E 5.022 persone a morire attraversando il Mediterraneo, mai così tante. Il 2016 è stato un anno di passione sul fronte migrazioni. Lo era già stato il 2015, e ancora prima il 2014. La guerra in Siria si è trasformata in vera e propria catastrofe umanitaria, e centinaia di migliaia di profughi si sono riversati in Europa attraversando il mare che separa Turchia e Grecia, insieme a moltissimi altri migranti provenienti da Afghanistan e Iraq ecc…
Nel giorno in cui si ricorda Francesco d’Assisi si mediti la sua testimonianza, la sua opera, il suo legato all’umanita’. Francesco chiama ogni essere umano alla solidarieta’ con l’intero mondo vivente. Francesco chiama ogni essere umano alla condivisione di tutti i beni. Francesco chiama ogni essere umano … Continua a leggere
Ad Aleppo il numero di bambini morti non si conta più e quelli in vita hanno imparato a non piangere anche se sono sotto le bombe, tra i corpi senza vita, e sono rimasti da soli.
I loro sguardi sono ormai tristemente abituati al sangue, alla violenza, ai feriti, alle urla, la guerra siriana ha trasformato i bambini in automi: non hanno neanche più la forza di soffrire.
Ayah è uno di loro. Seduto su una barella accanto alla madre disperata per la perdita degli altri, nelle immagini diffuse da Channel 4 News è impassibile, immobile.
Secondo l’Unicef Italia:
“Le Nazioni Unite hanno smesso di contare i bambini siriani morti nel 2013, quando erano circa 11mila. Ora si teme che le vittime minori si siano almeno quintuplicate rispetto ad allora ed anche se non ci sono dati certi sono certamente cifre da genocidio”.
Di un vero e proprio olocausto ha parlato la giornalista Lucy Aarish della tv si Stato arabo-israeliana. Ecco le sue parole agghiaccianti:
“E’ un olocausto. In questo mondo, noi non stiamo facendo niente mentre i bambini vengono macellati ogni singola ora. Non chiedetemi chi ha ragione e chi ha torto. Chi sono i buoni o i cattivi, perché nessuno lo sa. E francamente non importa. Ciò che importa è che sta succedendo ora sotto i nostri occhi e nessuno sta facendo qualcosa per fermarlo.Chi sta urlando per i bambini? Nessuno“.
Un duro attacco anche al Consiglio di sicurezza Onu, che secondo la giornalista si macchia di “ipocrisia asciugandosi le lacrime, quando vede un padre che abbraccia il corpo della figlia”.
“Io sono un’araba, una musulmana, una cittadina dello stato d’Israele ma sono anche una cittadina del mondo e mi vergogno“, chiosa Aarish.
Una vergogna che dovrebbe essere collettiva, perché secondo l’Unicef da venerdì scorso 96 bambini sono stati uccisi e 223 sono stati feriti. Mentre il sistema sanitario è ormai al collasso e le difficoltà di evacuazione aumentano, Save the children chiede il trasferimento immediato di bambini feriti, orfani o separati dai genitori. Il Fondo delle Nazioni Unite parla ancora di “peggiore strage di minori dal dopoguerra, più grave di Bosnia e Ruanda”.
Quelli che sopravvivono diventano vittime di violenze e continui attacchi dalle illegali bombe a grappolo che causano danni e mutilazioni. Da Amnesty International arriva la denuncia di stupri e violenze contro le donne da parte dei miliziani, senza dimenticare poi che non esistono più scuole, ospedali ed edifici.
Mentre oggi si riunirà il consiglio diSicurezza dell’Onu per votare la proposta francese di inviare osservatori nella città siriana di Aleppo per sovrintendere all’evacuazione dei civili e vigilare sulla loro protezione, a Berlino si organizza la Civil March for Aleppo, una marcia dei civili per i civili, una marcia a staffetta che partirà il 26 dicembre dalla capitale tedesca e arriverà nella rotta balcanica.
Tre mesi in cui almeno mille cittadini attraverseranno a piedi Germania, Repubblica Ceca, Austria, Slovenia, Croazia, Serbia, Macedonia, Grecia, Turchia fino all’arrivo in Siria.
L’iniziativa è nata grazie all’appello di una giornalista polacca Anna Alboth, stufa di essere impotente davanti a tanto orrore. Un’idea sposata da un team di under 35 che ha messo su, grazie a facebook, la manifestazione.
Un lungo percorso per non provare più quella vergogna, per fare qualcosa di simbolico per una tragedia umanitaria di cui tutti dovremmo sentirci responsabili.
Per iniziativa dell’Onu il 2 ottobre, anniversario della nascita di Mohandas Gandhi, e’ stato dichiarato “Giornata internazionale della nonviolenza”.
In questo giorno ogni persona, ogni associazione, ogni istituzione e’ invitata a promuovere iniziative di studio, di riflessione, di testimonianza, di azione, ispirate alla nonviolenza gandhiana.
In questi giorni in cui gli italiani sono scossi e senza parole, per la crisi economica e per gli eventi sempre più drammatici che stiamo vivendo, stanno ritornando in auge discorsi contrari al senso di … Continua a leggere
Tra serio e scherzoso, questo breve commento del Premio Nobel Paul Krugman suona anche inquietante. Le grandi depressioni economiche si risolvono con ampie manovre di stampo keynesiano; ma purtroppo, ci insegna la Storia, lo stimolo fiscale per il quale alla fine si opta è la guerra (un discorso che … Continua a leggere
Tutti in guerra contro l’ISIS! Come voleva Erdogan
di Maurizio Blondet – 16/11/2015
Fonte: Maurizio Blondet
Un generale tedesco : “La Turchia vuol trascinare la NATO in questa situazione (la guerra in Siria) perché lo scope reale della Turchia è di abbattere Assad…Le azioni dell’ISIS e quel che accade ai … Continua a leggere
Domenica 23 agosto alle ore 21,00, patrocinato dal Comune di Ronciglione nella persona del Sindaco Alessandro Giovagnoli, e dalla Pro Loco di Ronciglione, organizzato dalla Scuola di Musica Sandro Verzari di Ronciglione, ha avuto luogo il tradizionale concerto di S. Bartolomeo, eseguito dalla Banda Cittadina Alceo Cantiani, nella bella cornice … Continua a leggere
mentre le scrivo questa lettera aperta so già che l’attenzione di tutti i mass-media (e quindi dell’opinione pubblica da essi plasmata) sarà prevalentemente rivolta alla vicenda della riforma della scuola, ma oggi lei ha detto – riferiscono unanimi le principali agenzie di stampa … Continua a leggere
La parola di Dio VIDEO La pace ha la radice nel cuore dell’uomo
Riflessione di don Mauro Manzoni, parrocchia santi Valentino e Ilario, Viterbo
E’ dal 1967 che in tutta la Chiesa, oggi primo dell’anno, si celebra la giornata mondiale della pace. E’ la preghiera universale di tutto il mondo a Dio, perché conceda ai popoli pace e concordia.
Oggi, dopo 48 anni di preghiera, se tiriamo un po’ le somme, viene da pensare che: o noi non sappiamo pregare per la pace, o il Signore è indifferente alle nostre richieste. Infatti si continua a morire di guerra. Si continua a piangere i morti e i campi di battaglia sono ricoperti di cadaveri assurdi e inaccettabili di donne, anziani e bambini.
Sì, forse non sappiamo pregare o Dio non si interessa delle sue creature.
Ma, riflettendoci bene e superando l’angoscia delle notizie e dei bollettini di ogni giorno, potrebbe esserci un terzo motivo che ci coinvolge direttamente.
La pace ha la radice nel cuore dell’uomo, non è necessario e non bisogna cercarla altrove. Per dirla col Papa Beato Paolo VI “la pace dipende anche da me”.
La pace non è mancanza di guerra e non si trova solo dove le armi tacciono. La pace inizia dove inizia la volontà di distruggere i contrasti, dove inizia il dialogo e il consenso, dove si ricerca la civiltà dell’amore. Inizia dove noi, ognuno di noi, analizza e corregge i propri gesti personali, semplici e quotidiani, nei rapporti con la famiglia, i vicini, con le persone con le quali siamo a contatto.
Analisi e correzione della nostra superbia, vanità, egoismo, vendetta. Difesa dei valori fondamentali, quelli della vita appena concepita o quella ormai giunta al termine.
E’ la pace che deve esplodere prima in noi, per esplodere poi negli altri.
Ed è questo il momento, all’alba di un nuovo anno.
Pubblicato Giovedì, 01 Gennaio 2015 04:06 da lacittaeu
Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, ha scritto una lettera al responsabile del “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo, Peppe Sini, rispondendo ad una precedente lettera “Dalla parte di Abele” con cui si chiedeva la cessazione di sciagurate politiche di guerra, e … Continua a leggere
Ogni analisi pacifista finisce per imbattersi, prima o dopo, con il problema di sempre: gli imbecilli farebbero la guerra anche con le clave, se non ci fosse altro a disposizione. Il che significa che gli imbecilli sono più pericolosi … Continua a leggere