FONDAZIONE FS: TURISMO SOSTENIBILE E MOBILITA’ DOLCE

Turismo sostenibile e mobilità dolce per spingere i flussi turistici verso la natura e gli antichi borghi

da Mobility272

Luigi Cantamessa Direttore Fondazione FS

L ’ e m e r g e n z a sanitaria ha completamente stravolto, per i prossimi due o tre anni, il nostro modo di intendere il viaggio: siamo spinti a riscoprire il valore della bellezza, della natura incontaminata, gli antichi borghi, i sentieri di montagna. Superata la crisi sarà, quindi, necessario governare flussi turistici, ed in particolar modo quelli provenienti dall’estero, che saranno orientati alla ricerca di questa nuova tipologia di destinazioni, anche alternative o complementari alle grandi città d’arte. La Fondazione FS, sin dalla sua costituzione nel 2013, è stata l’avanguardia di questo nuovo modo di concepire il viaggio, lento, colto, sostenibile, promuovendo il recupero di linee ferroviarie sospese o sottoutilizzate, realizzando nuovi itinerari turistici in treno d’epoca che, partendo dai grandi centri, consentono di arrivare nelle località minori del Paese. In totale sono stati recuperati 650 km di binari dedicati ad esclusivo utilizzo del treno storico-turistico, traffico che viene incontro alle esigenze di ogni tipologia di viaggiatore. I cicloturisti, ad esempio, hanno la possibilità di portare al seguito la bici a bordo di speciali bagagliai attrezzati e, una volta raggiunta la destinazione, percorrere ciclovie che, sempre più numerose, intersecano le piccole stazioni; analogamente, gli amanti del trekking possono comodamente raggiungere in treno località suggestive e programmare escursioni e passeggiate. Insomma, una nuova forma di turismo sostenibile anche sul piano economico, e capace di integrare tutte le peculiarità della mobilità dolce in modo vantaggioso per le comunità dell’entroterra che negli ultimi decenni hanno assistito ad un progressivo spopolamento dei territori. Grazie al progetto “Valore Paese Italia” promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, infatti, sarà possibile avviare il recupero di numerosi beni non più necessari all’esercizio ferroviario, quali caselli, antiche stazioni, che potranno essere riconvertiti in alberghi diffusi, agriturismi e centri servizi a disposizione dei turisti. I turisti del domani, grazie alla mobilità sostenibile e green dei treni storici, potranno vivere un’autentica esperienza di viaggio, apprezzando le nostre tradizioni culinarie, gli splendidi paesaggi, e riscoprendo i borghi che incarnano e custodiscono la storia del nostro Paese.

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