CHEMICAL CITY – LAGO DI VICO – AGRICOLTURA CHIMICA

CHEMICAL CITY – LAGO DI VICO – AGRICOLTURA CHIMICA

Il direttore generale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha risposto il 29 aprile 2020 (all 1 ) alla nostra richiesta di chiarimenti del 23 febbraio 2020 ( all 2 ) inviata anche al Ministro della Difesa rispetto la situazione della CHEMICAL CITY , ovvero Centro Nucleare batteriologico e Chimico, ubicata sul territorio di Ronciglione in prossimità della riva più frequentata del Lago di Vico. Lo stesso direttore generale, con altra sua nota ( all 3 ) trasmessa al coordinamento bonifica armi chimiche per conoscenza, ha chiesto chiarimenti alla Direzione Ambiente della Regione Lazio, alla provincia di Viterbo, al Comune di Caprarola e all’Arpa Lazio sede di Viterbo.

Manca ancora la risposta del Ministro della Difesa sui lavori di bonifica da portare a termine nel centro militare e se questa sarà veramente definitiva e ambientale in maniera che il sito possa essere restituito al Comune di Ronciglione sul quale potrebbe dar vita a progetti interessanti il turismo e quindi ossigeno per l’economia del paese.  

Dal ministero dell’Ambiente ci saremmo comunque aspettati una risposta, anche perché nella nostra lettera del 23 febbraio 2020 c’era un esplicito riferimento all’apporto inquinante dell’agricoltura chimica usata in una riserva naturale, sul come sarà tutelato veramente l’ambiente e le acque del lago di vico.

Acque interessate dalla proliferazione delle alghe, che fanno divenire anoressico il lago ed in particolare da alghe velenose, fra cui la planthotrix rubescens che rilascia microcistine cancerogene, da cianobatteri, arsenico e metalli pesanti. Acque che ancora oggi vengono distribuite nelle abitazioni di Ronciglione e Caprarola e per le quali da tempo sono in vigore ordinanze di non potabilità.

Ci auguriamo che i chiarimenti richiesti dal Ministero dell’Ambiente siano esaustivi in proposito, soprattutto ci diano informazioni rispetto i provvedimenti che si stanno adottando per eliminare le cause della eutrofizzazione che viene accelerata dai fertilizzanti immessi nel lago e per garantire la distribuzione di acqua potabile ai cittadini di Ronciglione e Caprarola che aspettano pazientemente. Abbiamo più volte richiesto assieme ai medici per l’ambiente e ad altre associazioni ambientaliste l’abbandono della captazione dal lago di vico e la ricerca di alternative, purtroppo irragionevolmente, ancora non ascoltati.

Vorremmo con le nostre iniziative di coinvolgimento dei ministeri competenti e della Regione Lazio essere di aiuto alle amministrazioni che sappiamo essere in difficoltà. Certo è inaccettabile la negazione dell’evidenza drammatica che nella nostra zona si sta vivendo, dimostrata dagli studi dei medici per l’ambiente, oltre che dal Dipartimento Salute della Regione Lazio e dalle richieste anche dell’Ordine dei medici della Provincia.

Presidente del coordinamento bonifica armi chimiche
Componente commissione aics ambiente                                            Raimondo Chiricozzi

                                                           Ai Ministri della Difesa e dell’Ambiente e tutela del territorio

                                                                                                    Data 23 febbraio 2020

Oggetto: Chemical City ( CNBC ) del Lago di Vico

Egregi Ministri,

sono state pubblicate recentemente da un giornale online immagini inquietanti che documentano lo stato di abbandono del Centro nucleare batteriologico e chimico del lago di Vico.

Il CNBC è tristemente noto per essere stata la sede dove vennero fabbricate bombe all’iprite e al fosgene. Un centro militate, che il fascismo avrebbe voluto far divenire la città della chimica o Chemical City, come l’hanno definita i servizi segreti inglesi. Una eredità pesante. La gigantesca base occupa un’area di oltre 20 ettari con bunker che venivano utilizzati per gli esperimenti, magazzini sotterranei per lo stoccaggio delle testate a caricamento speciale, caserme, uffici e alloggi che avrebbero dovuto essere occupati da alcune centinaia di scienziati e tecnici civili.

Lo scoppio della Seconda guerra mondiale ha impedito il  completamento del  progetto originario, ma la capacità produttiva della “Chemical City” era comunque in grado di garantire diverse centinaia di tonnellate di armi letali per rifornire i reparti speciali dell’Esercito fascista. Il giornalista e scrittore Gianluca di Feo ha documentato il tutto nel suo libro “Veleni di Stato”.

Il CNBC del lago di Vico è nella conca del lago di Vico che per la sua bellezza è una grande attrattiva turistica,  posizionato proprio accanto alla spiaggia Arenari che è frequentatissima. E’ semi nascosto da alberi di alto fusto circondato da una recinzione che sembra presenti varchi incredibili. E’ situato all’interno di un Ambiente che sulla carta è tutelatissimo per le innumerevoli leggi finalizzate, fra cui la legge che ha istituito la Riserva naturale, la ZES zona di protezione speciale e il SIC sito di interesse comunitario. Leggi che in definitiva sono rimaste inapplicate poiché è inesistente la tutela delle acque del lago e dei boschi che lo contornano. Un lago che serve da approvvigionamento idrico per le  popolazioni di Ronciglione e Caprarola, e che a causa delle sostanze immesse nelle sua acque, siamo ancora costretti insieme a medici e associazioni  ambientaliste a chiedere di abbandonarne la captazione.i

Il CNBC del Lago di Vico è in stato di abbandono, con recinzioni inadeguate e senza nessun controllo, tanto che ha permesso ad alcuni di fotografare ciò che all’interno, purtroppo, è ancora è giacente nei magazzini e nel terreno.

Per la sua bonifica il coordinamento bonifica armi chimiche, si è impegnato a fondo ottenendo anche una audizione dalla commissione ambiente della Camera dei Deputati e l’impegno delle istituzioni. Come noto, gli interventi di bonifica furono evidenziati dalla indagine geofisica avviata nel sito, sede di un impianto per la produzione di ordigni a caricamento speciale, che aveva evidenziato la presenza di “masse anomale interrate” e numerosi campioni di terreno con concentrazione di arsenico superiore alla Soglia di Contaminazione. Ne è seguito lo stanziamento di fondi pubblici, la “bonifica” e  la caratterizzazione effettuata dall’ARPA con carotaggi sul terreno e in parte del lago.

Le dichiarazioni fatte alla stampa dal Prefetto di Viterbo, ci rassicurarono che ormai il Centro Chimico fosse stato realmente bonificato dal CeTLI NBC di Civitavecchia e quindi edifici e spazi da questo occupato si sarebbero potuti restituire alla collettività.

Abbiamo poi letto il piano di caratterizzazione dell’ARPA presentato nel 2018, e  abbiamo accolto le conclusioni, anche se con un po’ di scetticismo, sperando che le soluzioni fossero definitive.

Le ultime immagini pubblicate dalla stampa ci hanno però fatto riflettere e quindi necessariamente porre delle domande:    

Il nostro scetticismo di allora aveva fondamento? E’ possibile realmente la bonifica di questo sito, semplicemente asportando i pochi residui bellici rimasti, o si rende necessaria una bonifica veramente definitiva che preveda anche l’asportazione di tutto ciò che è nel profondo e il terreno stesso? 

Non vorremmo credere che le dichiarazioni allora date alla stampa siano state fatte esclusivamente per rassicurare la popolazione e che in realtà la bonifica vera e propria non sia stata fatta, nonostante l’ingente somma stanziata e riteniamo spesa, né che questa fosse stata veramente programmata.

La domanda è legittima anche perché non c’è stata ancora la consegna del centro militare al Comune, nonostante sia passato molto tempo.

Le immagini, lo ripetiamo, sono inquietanti e occorre un vostro chiarimento preciso sullo stato attuale di questo sciagurato sito.

Siamo pertanto a chiedere un incontro urgente per poter esporre verbalmente, con completezza le nostre proposte. In particolare chiediamo per garantire la salute dei cittadini l’abbandono  immediato della captazione dell’acqua del lago, il suo risanamento, l’effettiva bonifica del CNBC del lago di Vico, l’eliminazione di apporti inquinanti al lago, trasformando l’agricoltura chimica in agricoltura biologica. 

 

Tra poco si apre la stagione turistica e da troppo tempo perdura l’emergenza Lago di Vico dovuta a vari fattori Centro Nucleare Batteriologico Chimico, uso di fertilizzanti e diserbanti chimici nella monocoltura della nocciola. Tutto ciò sta accentuando la morte dell’ecosistema del lago, interessato da  pesticidi, dalla  crescita abnorme di alghe che rilasciano microcistine cancerogene, da cianobatteri, arsenico e metalli pesanti.

E’ molto tempo che chiediamo di imboccare  la strada del risanamento e del rilancio di un territorio che sta pagando un prezzo altissimo. E’ doveroso tutelare la salute dei cittadini che sembrano rassegnati  dal perdurare di questa situazione che si trascina da troppi anni.

Il  coordinamento bonifica armi chimiche tornerà a breve a chiedere con forza che vengano messi in sicurezza i siti militari dismessi e che si risolva definitivamente la pesante eredità lasciataci dagli arsenali chimici dell’industria bellica.

Un capitolo triste e troppo spesso rimosso della nostra storia. L’Italia ha bisogno di lasciarlo alle spalle.

Il Presidente coordinamento nazionale bonifica armi chimiche    componente commissione AICS ambiente  Raimondo Chiricozzi

        COORDINAMENTO NAZIONALE BONIFICA ARMI CHIMICHE
        Tel 3683065221 Email: coord.bonificaarmichimiche@gmail.com
 
 

COORDINAMENTO NAZIONALE BONIFICA ARMI CHIMICHE – AICS AMBIENTE
Tel 3683065221 Email:
coord.bonificaarmichimiche@gmail.comviterbo@aics.it

11 maggio 2020

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