IL GIORNO DELLA MEMORIA 27 gennaio 2017

La legge 211/2000 ha istituito il 27 gennaio – data della liberazione dei sopravvissuti  dal campo di sterminio di  Auschwitz – Giorno della Memoria, perché non si dimentichi  lo sterminio del popolo ebraico, la deportazione politica e militare, le leggi razziali fasciste , i peggiori crimini commessi da nazisti e fascisti nella seconda guerra mondiale, e perché si ricordino  anche quanti ebbero il coraggio di opporsi alle persecuzioni, alla barbarie, allo sterminio degli innocenti.
Richiamare il testo e lo spirito della legge non è una formalità, ma una necessità e un dovere.  Occorre andare ben oltre i rituali della commemorazione ufficiale, occorre riannodare i fili della storia e della memoria per trasmettere soprattutto ai  più giovani un patrimonio di conoscenze e di consapevolezza critica che serva alla loro formazione di cittadini democratici .

Non c’è memoria senza rispetto della storia e la storia ribadisce in primo luogo la tragica unicità della Shoah, dello sterminio razziale, della macchina di morte che ha potuto essere messa in atto non solo per volontà di Hitler e dei suoi criminali collaboratori, ma anche perché schiere innumerevoli di obbedienti esecutori di ordini hanno schedato gli ebrei, li hanno catturati, hanno manovrato i convogli verso i lager mentre altri preferivano girare la testa e  far finta di non vedere.

Le responsabilità non riguardano solo la Germania nazista, ma anche l’Italia fascista.

Il Giorno della Memoria ci deve far riflettere sulla storia dell’Italia di quegli anni e sulle troppe rimozioni che tentano di cancellare dalla memoria collettiva la responsabilità di governi e istituzioni. La  monarchia  e il   regime fascista, con  leggi razziali del 1938 ,volute dal dittatore Mussolini,  di fatto privarono di ogni diritto gli ebrei e favorirono la  loro discriminazione e la successiva deportazione nei campi di sterminio in piena ed efficace collaborazione con i nazisti. Il  Giorno della Memoria ci impone di ricordare tutte le vittime della persecuzione politica e razziale, gli oppositori antifascisti, i partigiani deportati e assassinati, i civili razziati e ridotti in schiavitù, gli zingari e gli omosessuali portati alla morte, i bambini, gli handicappati.  Ricordiamo anche i militari italiani assassinati,come nel massacro di Cefalonia, o  fatti prigionieri e costretti nei lager ai lavori forzati per aver rifiutato l’adesione alla Repubblica di Salò e la collaborazione con i nazisti.

Senza la consapevolezza della vicenda storica che ha portato a questi orrori e senza la responsabilità della memoria che ci impone di ricordare e trasmettere ai giovani l’esperienza del ricordo, gli appelli al senso civico, i grandi discorsi sui “valori” rimangono parole astratte e vuote.

Razzismo, ingiustizia, diritti umani negati, popoli interi annientati dalle guerre, dalla fame e dalla povertà, le centinaia di migliaia di migranti e profughi che vengono respinti e muoiono in mare come al freddo dei campi di sosta nei quali vengono rinchiusi forzatamente ed illegalmente,  rappresentano oggi le molteplici facce di  tanti e nuovi genocidi che si consumano per lo più nell’indifferenza generale.

La difesa e la piena applicazione del dettato Costituzionale, insieme alla memoria di ciò che è avvenuto, sono gli unici modi per vigilare sul nostro presente, e le politiche di pace, giustizia,salvaguardia della salute e dell’ambiente sono il vero antidoto allo sterminio del genere umano che si va consumando nel mondo.

La sezione Anpi di Nepi per le celebrazioni della Giornata della Memoria 2017 invita a visitare la mostra storico-fotografica allestita nella Sala Nobile del Comune. La mostra sarà aperta nei giorni di venerdì 27 gennaio e sabato 28 gennaio, al  mattino dalle ore 10 alle ore 12 e nel pomeriggio dalle 16 alle 18.

 

Direttivo della sezione Anpi “Emilio Sugoni”

Nepi, 26 gennaio 2017

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