Pecorino romano DOC – Interrogazione dell’on. Oreste Pastorelli al Ministro delle politiche agricole e forestali

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14336

Dati di presentazione dell’atto Legislatura:  17 Seduta di annuncio:  682 del  29/09/2016
Firmatari Primo firmatario:  PASTORELLI ORESTE   Gruppo:  MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) – LIBERALI PER L’ITALIA (PLI) Data firma: 29/09/2016
Destinatari Ministero destinatario:MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere:  MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI  delegato in data 29/09/2016
Stato iter: IN CORSO

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-14336 presentato da PASTORELLI Oreste testo di

Giovedì 29 settembre 2016, seduta n. 682

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PASTORELLI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali  . — Per sapere – premesso che:
il formaggio pecorino romano è prodotto nell’area delimitata di origine compresa tra le regioni Lazio, Sardegna e provincia di Grosseto in Toscana così come previsto dall’articolo 1 del disciplinare di produzione della Dop del pecorino romano pubblicato nella  Gazzetta Ufficiale del 20 novembre 2009, n. 271;
nel territorio del comune di Nepi e, in gran parte della regione Lazio, insistono molte aziende dedite alla pastorizia e alla lavorazione del latte di pecora, alcune delle quali producono il «pecorino romano» Dop che, per caratteristiche e qualità è considerato di eccellenza sia a livello nazionale che sul mercato internazionale;
a far data dal 1996, a o di registrazione della denominazione, il marchio Dop del pecorino romano è stato esteso, per una singolare forma di «continuità» anche alla regione Sardegna e mantenuto negli anni;
la «continuità» deriva dall’allevamento che è caratterizzato dalla presenza prevalente della razza sarda, che si è diffusa progressivamente dalla Sardegna in tutte le regioni centrali (Lazio, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo) e meridionali (Puglia, Campania, Basilicata, Molise), ma anche in quelle settentrionali (Liguria ed Emilia) della penisola ed anche in Paesi mediterranei quali Grecia ed Israele. Per la sua spiccata capacità di adattamento, la razza sarda è allevata in aziende di collina e di montagna, in condizioni di allevamento estensivo ed anche in zone irrigue, in allevamenti di carattere intensivo. Di conseguenza gli ovini presenti nel territorio laziale quanto alla razza appartengono certamente a quella sarda, ma, nel corso del tempo, hanno modificato la qualità del latte a causa dei diversi vegetali con cui gli animali vengono alimentati;
con il decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali n. 0001831 del 9 marzo 2016 «Recante regolazione dell’offerta del formaggio Pecorino Romano DOP» e con l’allegato «Piano di regolazione dell’offerta del Pecorino Romano DOP» si stabilisce, per l’annata in corso, cioè quella relativa al 2015/2016 e per le tre annate successive, che il limite di produzione annuo è «stabilito in 270.000 quintali di Pecorino Romano DOP con peso determinato alle 24 ore dalla produzione» pari a 27 milioni di chilogrammi, calcolato sulla base delle produzioni certificate degli ultimi cinque anni di ogni singolo caseificio;
tali nuove indicazioni normative hanno come conseguenza la riduzione della quota di produzione annua di pecorino Dop per le aziende laziali, nello specifico per quelle della provincia di Viterbo con gravi e drammatiche ripercussioni economiche;
ai sensi dell’articolo 150, paragrafo 4, lettera h), del regolamento (UE) 1308/2013 il piano di Regolazione dell’Offerta non deve creare discriminazioni, né arrecare pregiudizio ai piccoli produttori, in combinato disposto con le «Linee guida» allegate al decreto ministeriale del 12 ottobre 2012, n. 15164, che ha recepito il regolamento comunitario 261/2012, il quale concorda sul fatto che il Piano di Regolazione dell’Offerta non deve «creare discriminazioni», né «pregiudizio ai piccoli produttori» ai sensi dell’articolo 6;
le conseguenze di tale contingentamento sarebbero dunque nefaste per l’economia del territorio sia in termini occupazionali che ambientali –:
quali iniziative il Ministro interrogato abbia intenzione di assumere affinché si provveda alla revisione dei criteri di contingentamento del Pecorino Romano Dop in modo da non arrecare danno alle aziende laziali;
quali iniziative intenda adottare, anche attraverso un’iniziativa normativa, per tutelare i produttori della filiera casearia presenti nell’ambito territoriale della regione Lazio attraverso la previsione dell’obbligatorietà dell’indicazione in etichetta della provenienza territoriale del latte e del luogo della sua trasformazione ai fini non solo della tutela del consumatore ma anche per la tracciabilità del prodotto stesso. (4-14336)
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