LA FOTOGRAFIA RISCOPRE SE STESSA: NASCE IL FOTOTEMPISMO Mostra a Soriano dal 28 aprile 2016

novità assoluta in fotografia

LA FOTOGRAFIA  RISCOPRE SE STESSA: NASCE IL “FOTOTEMPISMO”

L’ultima novità in fotografia risale agli anni ’50 del secolo scorso, con il Panning di Hernst Haas, le uniche novità degli ultimi anni, non sono nella fotografia stessa , ma nella sua post-produzione. Nel 2010,  quando il mondo fotografico “abusava” di elaborazioni digitali, arrivava  il FoTotempismo, nuovo concetto fotografico  che si esprime direttamente sul supporto fotosensibile di tutte le fotocamere, e come tutte le significative tappe della fotografia, il FoTotempismo è frutto di un solo scatto, ma rappresenta contemporaneamente tutti gli spazi nel quale l’autore si muove.

Questa volta, l’Ass. Culturale IL CASTELLO di Soriano nel Cimino (VT), sostiene il fotografo Enzo Trifolelli, ideatore del FoTotempismo, nel continuare il tour delle sue esposizioni.

È al MIA PHOTO Fair di Milano  l’ultima sede dell’esposizione, che si inaugurerà il 28 aprile 2016 (su invito), fruibile da venerdì 29, presso ” THE MALL – MILANO” PORTA NUOVA VARESINE – PIAZZA LINA BO BARDI, 1, e  che si concluderà il 2 Maggio alle ore 21,00. In questo progetto, voluto dalla galleria SPAZIO M4A -MADE4ART – MILANO e curata dalla Dott.ssa Gigliola Foschi, si conferma la validità del concetto fotografico Fototempismo espresso da Enzo Trifolelli.

Allo stand n° 46, Trifolelli espone 8 fotografie in FineArt nell’unico formato di cm 100 x 70,

che rappresentano una parte delle fotografie inerenti al più ampio progetto sulle statue, espresso in FoTotempismo, di cui è pubblicato il primo volume “Il risveglio delle statue”, disponibile durante la mostra.

Nel risveglio delle statue, Trifolelli utilizza, appunto, l’ultimo concetto fotografico: il FoTotempismo da lui ideato. Come lo scultore dà “vita” a una pietra, all’argilla, al legno così il movimento della fotocamera nello spazio-tempo fa “rivivere” per un periodo, quello della ripresa fotografica, l’oramai immobile soggetto. Il suo “rivivere” eterno è dato da quel momento di vita che si rinnova e si ripete ogni volta che si pone lo sguardo  sull’immagine fotografica. La fotocamera diventa uno strumento che, mosso sapientemente nello spazio e nel tempo, genera delle immagini, come un artista le crea con  i suoi strumenti. È con questa premessa che Trifolelli ha iniziato a rappresentare la vita di queste statue, fotografandole in FoTotempismo.

Le statue così riprese ritornano a vivere, sia pure per l’istante della ripresa fotografica, la loro vita oramai ferma da secoli.

Questo concetto va oltre a tutte le sperimentazioni fatte ad oggi, per diventare una rappresentazione tridimensionale che esula la normale ripresa fotografica, soffocata oramai da tutte quelle convenzioni che ci trasciniamo fin dai tempi della scoperta della “Camera Obscura” e della prospettiva Rinascimentale, di cui la macchina fotografica è automaticamente un’ ottima  interprete. Invece di congelare quello che si vede in un istante fotografico, con il Fototempismo si scopre e gestisce quello che non si vede, quello che gli occhi non potranno mai vedere e che solo l’inconscio ottico della macchina fotografica, dopo lo scatto, è in grado di rivelare, cioè lo spostamento subito dal soggetto nello spazio. Inoltre la smaterializzazione, distruzione e nuova rimaterializzazione in altro spazio-tempo, di cui le scie generate testimoniano l’energia sprigionata dallo spostamento che l’autore imprime alla macchina, stabiliscono un nuovo genere di tensioni tra i soggetti rappresentati.

In questo mondo di immagini, monotono e ridondante, la mostra dedicata al Fototempismo è una novità assoluta che  coinvolgerà tutto il pubblico e interessati, in un nuovo viaggio fuori dal tempo e ai confini dell’arte.

Ad accompagnare la mostra  c’è il libro fotografico “il Risveglio delle Statue, con testi in italiano e inglese, che sarà presentato dalla curatrice Gigliola Foschi il 1° maggio 2016 alle ore 16,00 presso la Sala Conferenze. Ad integrare l’evento è disponibile una raccolta di 33 fotografie e un libro d’autore di 33 cartelle, tutto in Fine Arte su carta 100% cotone.

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