incontro con gli studenti della dottssa Litta: Dall’acqua la vita e la salute. Dovere di ciascuno custodirne pulizia e salubrità come dono ricevuto e da restituire

Si e’ svolto mercoledì  20 aprile presso l’aula magna dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Luca Paciolo” di Bracciano un incontro con gli studenti sul tema “Dall’acqua la vita e la salute. Dovere di ciascuno custodirne pulizia e salubrità come dono ricevuto e da restituire”.

Relatrice dell’incontro la dottoressa Antonella dottoressa Litta, referente nazionale per l’Associazione medici per l’ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment) per le problematiche ambientali e sanitarie derivanti dall’inquinamento delle acque ad uso umano.

 

 

Si e’ svolto mercoledì  20 aprile presso l’aula magna dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Luca Paciolo” di Bracciano un incontro con gli studenti sul tema “Dall’acqua la vita e la salute. Dovere di ciascuno custodirne pulizia e salubrità come dono ricevuto e da restituire”. Relatrice dell’incontro la dottoressa Antonella dottoressa Litta, referente nazionale per l’Associazione medici per l’ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment) per le problematiche ambientali e sanitarie derivanti dall’inquinamento delle acque ad uso umano.

La dottoressa Litta ha introdotto la relazione ponendo agli studenti alcune domande: “Che relazione abbiamo con l’acqua e quanto conosciamo di questa nostra compagna di viaggio? Cosa ci insegna e cosa evoca? Quale e’ la nostra responsabilità e come ce ne prendiamo cura?”.

Nel suo ampio ed articolato intervento la dottoressa Litta ha poi presentato dati ed offerto spunti per una riflessione sui vari aspetti e significati, anche etici e culturali dell’acqua, risorsa fondamentale per la vita: l’acqua nella simbologia delle tradizioni spirituali del mondo come segno di rigenerazione e costante cambiamento; l’acqua e il suo utilizzo responsabile ed etico in tutte le attività  umane e in particolare nel settore agricolo, illustrando a questo proposito la situazione del lago di Vico; il diritto all’acqua potabile come diritto inviolabile della persona e dei popoli; la necessità di azioni generali e personali dirette al risparmio e al riutilizzo dell’acqua; il rispetto assoluto delle vigenti disposizioni di legge che garantiscono la salubrità e la pulizia delle acque e così anche la salute umana ed ambientale.

Gli insegnati, gli studenti e la dottoressa Tina Aquili – promotrice di questo incontro – hanno espresso grande apprezzamento e l’intenzione di programmare al più presto altri incontri informativi e formativi sempre sul tema “ambiente e salute”.

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Di seguito alcuni estratti dall’intervento della dottoressa Litta.

1) L’acqua e’ un elemento fondamentale e insostituibile per la vita di tutto il pianeta e per quella di ogni essere umano.

E’ una risorsa non illimitata che va protetta con il risparmio e la razionalizzazione della sua distribuzione, con la salvaguardia e il risanamento degli ecosistemi e dei bacini idrici utilizzati per approvvigionamento di acque potabili, con il miglioramento del sistema degli acquedotti, del trattamento delle acque reflue e con il loro riciclo, e con concrete politiche di tutela e risanamento ambientale.

Noi siamo l’acqua che beviamo e quella che mangiamo, attraverso i cibi preparati con essa e gli alimenti nei quali essa e’ costituente preponderante.

Siamo anche l’acqua che hanno bevuto le generazioni che ci hanno preceduto perchè, in forma liquida, gassosa e solida, essa costituisce un ciclo idrogeologico chiuso nel quale gli inquinanti possono penetrare e persistere.

L’85 % circa dell’organismo di un neonato e’ fatto di acqua, mentre di circa il 70% e’ la parte di acqua in un individuo adulto e con l’avanzare dell’età questa percentuale tende a ridursi.

L’accesso e la disponibilità di acque salubri, pulite e di qualità, sono quindi le condizioni necessarie ed indispensabili per vivere in modo sano e per tutelare e proteggere lo stato di salute di tutte le persone ed in particolare dei bambini e delle generazioni future.

Attualmente invece oltre un miliardo e 400 milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile e soffrono di una serie di malattie idrotrasmesse che sarebbero facilmente debellabili proprio grazie all’uso di acque salubri e pulite.

Le drammatiche conseguenze del surriscaldamento globale determinato dalla deforestazione, dalla eccessiva produzione di gas serra, frutto di uno sviluppo economico-industriale, incentrato soprattutto sull’uso quasi esclusivo di combustibili fossili, hanno intensificato i processi di desertificazione alterando irreversibilmente gli habitat naturali, riducendo le zone umide con le loro preziose biodiversità e favorendo la diffusione e la recrudescenza di particolari malattie infettive e di quelle trasmesse dagli insetti (zanzare e zecche) che prima erano limitate ad alcune aree dell’Africa, del Sud America e dell’Asia mentre ora anche in Europa e Nord America se ne registrano casi in costante aumento.

Gli sconvolgimenti climatici che osserviamo sempre più di frequente, oltre che causare distruzioni e carestie in aree sempre più’ estese, contribuiscono al fenomeno delle migrazioni forzate di tante popolazioni verso territori con maggiore disponibilità di cibo ed acqua.

2) Secondo il recente rapporto “Prospettive ambientali” dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) la disponibilità  di acqua dolce nel 2050 sarà  ancor più problematica per l’aumento stimato in circa 2,3 miliardi di abitanti rispetto al numero attuale (complessivamente oltre il 40% della popolazione mondiale) che si potrebbero trovare a vivere in zone nelle quali i bacini fluviali saranno sottoposti a gravi problemi di esaurimento idrico, in particolare nel Nord e nel Sud dell’Africa e nel Sud e Centro dell’Asia.

Secondo queste proiezioni, la richiesta globale di acqua dovrebbe aumentare di circa il 55%, a causa delle crescenti esigenze da parte del settore manifatturiero (+400%), per la generazione termica di elettricità (+140%) e per l’uso domestico (+130%).

Questo quadro così drammatico lascia presagire anche scenari prossimi di guerre sempre più estese per il controllo delle risorse idriche che non a caso vengono ormai definite “oro blu” mentre già’ molti conflitti etichettati come etnici, religiosi o politici celano in realtà’ guerre per l’acqua ed altre risorse naturali.

3) Molti elementi tossici e cancerogeni presenti anche a livelli ammissibili per legge nelle acque consumate da soggetti adulti, possono nel periodo della gravidanza, attraverso l’esposizione materno-fetale ad acque contaminate assunte cronicamente, superare la barriera placentare ed emato-cerebrale del feto e quindi compromettere la salute del nascituro aumentando il rischio di malattie neoplastiche, cronico-degenerative ed infiammatorie in età infantile ed adulta, e attraverso l’alterazione dell’epigenoma dei gameti possono manifestarsi anche in generazioni successive e non direttamente esposte.

4) Se si riuscisse finalmente a riconoscere anche per legge e in tutto il mondo che l’acqua e’ un bene comune preziosissimo ed irrinunciabile  da tutelare, e non una merce da cui trarre profitto e guadagno, allora sarebbe anche più semplice individuare gli interventi da realizzare subito affinchè l’acqua, che scorre dai rubinetti delle case, torni ad essere un elemento salubre e non una minaccia perché  inquinata e contenente miscele di sostante tossiche e cancerogene.

In sintesi:

– tutela della risorsa idrica attraverso politiche di risparmio, adeguamento e miglioramento della rete degli acquedotti, adeguamento e miglioramento dei sistemi di depurazione, riuso e smaltimento delle acque reflue, controllo delle attivita’ zootecniche e industriali ad alto impatto ambientale, attuazione del Codice di buona pratica agricola (Cbpa);

– rispetto ed attuazione del Principio di Precauzione;

– sistemi di potabilizzazione, depurazione e dearsenificazione efficaci e controllati con l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili per il massimo rispetto della salute e dell’ambiente;

– rispetto delle leggi in materia di pulizia e salubrità  delle acque in particolare di quanto disposto dal Decreto legislativo 31 /2001 e dalla Direttiva europea 2001/928/Euratom (tutela delle popolazioni dall’esposizione al radon – gas radioattivo, contaminate presente nelle acque di alcune aree del nostro paese e responsabile del cancro del polmone);

– controllo e riduzione di tutte quelle attività  che continuano ad immettere nell’ambiente sostanze tossiche e cancerogene;

– bonifica dei siti ambientali contaminati;

– corrette politiche di gestione e  riduzione della produzione di rifiuti solidi urbani, industriali e speciali;

– controlli certi e trasparenza nell’informazione ai cittadini circa la qualità delle acque erogate.

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Antonella Litta svolge l’attività di medico di medicina generale a Nepi (Vt). E’ specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attività di ricerca scientifica presso l’Università di Roma “la Sapienza” e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e più importanti studi scientifici italiani sull’interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista “Clinical and Esperimental Rheumatology”, n. 11, pp. 41-47, 1993. E’ referente locale dell’Associazione italiana medici per l’ambiente (International Society of Doctors for the Environment – Italia) e per questa associazione e’ responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su “Trasporto aereo come fattore d’inquinamento ambientale e danno alla salute” nonché  referente nazionale per le problematiche ambientali e sanitarie derivanti dall’inquinamento delle acque ad uso umano. E’ referente per l’Ordine dei medici di Viterbo per l’iniziativa congiunta Fnomceo-Isde “Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre”. Già responsabile dell’associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e’ stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attività di medico volontario nei paesi africani. E’ stata consigliera comunale. E’ partecipe e sostenitrice di programmi di solidarietà  locali ed internazionali. E’ impegnata nell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi) a livello locale e provinciale. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio e il diritto all’abitare con iniziative di solidarietà concreta. Presidente del Comitato “Nepi per la pace”, e’ impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalità, alla nonviolenza e al rispetto dell’ambiente. E’ la portavoce del Comitato che si e’ opposto vittoriosamente all’insensato ed illegale mega-aeroporto di Viterbo salvando la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame di dantesca memoria e che s’impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell’ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell’Associazione italiana medici per l’ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E’ oggi in Italia figura di riferimento nella denuncia della presenza dell’arsenico nelle acque destinate al consumo umano, e nella proposta di iniziative specifiche e adeguate da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione. Per il suo impegno in difesa di ambiente, salute e diritti alla dottoressa Antonella Litta e’ stato attribuito il 6 marzo 2013 a Roma il prestigioso “Premio Donne, Pace e Ambiente Wangari Maathai” con la motivazione: “per l’impegno a tutela della salute dei cittadini e della salubrita’ del territorio”. Il 18 ottobre 2013 ad Arezzo in occasione delle settime “Giornate italiane mediche per l’ambiente” le e’ stato conferito il prestigioso riconoscimento da parte della “International Society of Doctors for the Environment” con la motivazione: “per la convinta testimonianza, il costante impegno, l’attenzione alla formazione e all’informazione sulle principali problematiche nell’ambito dell’ambiente e della salute”. Il 25 novembre 2013 a Salerno le e’ stato attribuito il prestigioso Premio “Trotula de Ruggiero”.

 

Nota per la stampa

Associazione italiana medici per l’ambiente  – Isde di Viterbo

isde.viterbo@gmail.com

 

 

Viterbo, 22 aprile 2016

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