Riceviamo e pubblichiamo – Validare in tempi brevi il progetto per la riapertura della ferrovia Civitavecchia - Orte. Redigere il progetto definitivo in modo, poi, da poterlo inviare a Valutazione di impatto ambientale (Via) e, quindi, sottoporlo alla conferenza di servizi.
Una volta indetta la Conferenza di servizi e ottenuti pareri ed autorizzazioni, si potrà pensare in un secondo momento a tempi e modi di finanziamento. Sono queste le conclusioni a cui è giunta oggi l’audizione della sesta commissione sulla ferrovia Civitavecchia - Orte, alla quale hanno partecipato, oltre all’assessore alla Mobilità Michele Civita, anche Aremol, Astral e i comitati.
Dal 2012 giace un progetto preliminare per appalto integrato che, come detto, dovrà essere sottoposto per prima cosa alla Valutazione di impatto ambientale (Via). Il progetto, cofinanziato dall’Unione europea, è stato consegnato agli uffici ma non è stato validato: è necessario quindi capire quali problemi ci sono stati.
L’audizione che ho convocato è stata un passaggio ufficiale per capire tutta la situazione, di cui si parla da anni senza venirne a capo. Alla tratta ferroviaria l’Unione europea ha riconosciuto una funzione di connessione con l’asse Berlino - Brennero – Palermo e collegare il porto di Civitavecchia con l’Adriatico. Il collegamento Civitavecchia - Orte è entrato in esercizio nel 1929. Nella tratta Civitavecchia - Capranica, di lunghezza pari a 49 km, sospesa nel 1961 a seguito di movimenti franosi e non più ripristinata, non è più presente l’armamento, ma è stata oggetto di lavori eseguiti tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta per circa 37 km.
Tali lavori hanno riguardato la ristrutturazione/ricostruzione e risagomatura delle gallerie, il consolidamento e l’adeguamento a carichi maggiori di ponti e viadotti, la stabilizzazione di pendii e scarpate, l’ampliamento della sede in linea e nei previsti punti di incrocio, oltre che la correzione plano – altimetrica del tracciato. La tratta Capranica - Orte, di lunghezza pari a 37 km, mantenuta più a lungo in esercizio ma dismessa nel 1994, si presenta pressoché nel suo stato originario e necessita di interventi simili a quelli che furono eseguiti per la prima tratta.
La Regione Lazio ha deliberato il ripristino della linea per la sua riapertura all’esercizio ottenendo appunto il cofinanziamento dell’Unione europea per la redazione del progetto preliminare. La Regione ha inoltre richiesto di studiare un accesso diretto tra la linea Civitavecchia - Orte e il porto. Il solo ripristino della linea attuale comporterebbe per i treni provenienti da Orte di arrivare fino alla stazione di Civitavecchia, cambiare senso di marcia e da lì tornare indietro fino al porto, e viceversa. A prescindere dall’evolversi della vicenda, è tuttavia necessario garantire un collegamento su ferro tra il centro nodale di Orte e il porto di Civitavecchia, anche alla luce del fatto che la tratta durante gli 86 km in cui si sviluppa incrocia 4 scambi ferroviari.
Enrico Panunzi
Presidente della sesta commissione consiliare Regione Lazio