La Regione Lazio non può fuggire alle responsabilità
da senzabarcode
L’allarme arsenico è ormai un dato della quotidianità. Stefano Erbaggi ha illustrato la situazione al Municipio XV di Roma, Raimondo Chiricozzi ha fatto luce sulla zona del viterbese, il lago di Vico e gli anni di battaglia. Oggi è il consigliere di Nuovo Centrodestra della regione Lazio Daniele Sabatini a portare ancora all’attenzione il problema dell’arsenico.
A due anni dalle conclusioni dello studio epidemiologico degli effetti sulla salute della contaminazione con l’arsenico delle acque potabili del Lazio, gli interventi a tutela della salute delle popolazioni dell’Alto Lazio siano ancora inadeguati, incompleti e insufficienti… nell’aprile 2012 lo studio, realizzato dal Dipartimento di epidemiologia della Regione Lazio, evidenziava una situazione sanitaria estremamente grave e preoccupante in particolare nell’Alto Lazio: con eccessi di incidenza e mortalità nei Comuni con livelli stimati per il periodo 2005-2010 per patologie associabili ad esposizione ad arsenico (tumori del polmone e della vescica, ipertensione, patologie ischemiche, patologie respiratorie e diabete)
Daniele Sabatini, in una comunicazione intitolata: Allarme arsenico, Regione non si nasconda
E’ un allarme che, ovviamente, sottolinea il rischio per la salute dei cittadini. E l’amministrazioneZingaretti non può e non deve minimizzare tutto ciò. Noi saremo intransigenti e manterremo alta l’attenzione affinchè la Regione rispetti le date, su una realtà complessa e delicata, verso la quale ha dimostrato – per l’ennesima volta – tutto il suo dilettantismo e pressappochismo