da ontuscia
In: Cronaca, Cultura, Ronciglione
16 ottobre 2013 – 13:43
Nella villa difronte carri blindati e soldati, erano in attesa di qualcosa o qualcuno. Lo riconobbi quando uscì di tutta fretta dal cancello secondario, era il generale Albert Kesselring, salì in un blindato, direzione Roma. Alle dieci circa, gli americani lanciarono bombe su quella villa, presidio nazista, sicuri di colpire il generale, già forse da tempo arrivato a Roma. Morirono in tanti sotto quei palazzi tutt’intorrno rasi al suolo dalle bombe. Io scappai. Era la mattina del 5 giugno 1944″.
Questa fu la testimonianza di Augusto Chiodi, morto da tanti anni, che ritenne doveroso tenere ad un noto giornale ed alla scrivente negli anni novanta. Ebbene, quel Generale era il secondo di Priebke che a sua volta riceveva ordini da Kappler, braccio destro di Hitler.
In quella villa, ora residenza della nota stilista Anna Fendi, quel maledetto giorno delle bombe e della fuga di Kesselring, c’è ancora chi ricorda le gambe a brandelli dei soldati penzoloni sugli alberi di acacia. L’odore nauseabondo della morte misto a quello dei tigli poco lontani. Ronciglione non ha dimenticato e non dimentica. La morte di uno degli ultimi nazisti, ha rinverdito in questi giorni i racconti dei vecchi, di quelli che hanno vissuto le insidie dei tedeschi, quelli del presidio di Viale San Francesco ed il bombardamento aereo alla cui memoria è stato eretto il monumento di Piazza Principe di Piemonte, dal volgo “La Pace”.