Il lupo se ne stava imbronciato e scuro

 Fabrica di Roma LIBRI Un breve racconto dell’amico Doriano Pedica, “Il lupo se ne stava imbronciato e scuro”.

Giovedì 26 Settembre 2013 15:36

 

 

Il lupo sarebbe stato rannicchiato nella sua tana ancora per poco, 

imbronciato e scuro.

 

 

L’inverno era finito, ma mancavano, non li aveva sentiti, tutti i segnali della nuova stagione, 
quella dove il vagare tra i monti ed i boschi

 

 

non era più una necessità, ma bensì un passatempo. 
Finito il duro inverno, con il muso coperto dal ghiaccio,

 

 

con le zampe sempre tra il gelo insidioso, 
a passo leggero come un cristallo di neve per cercare la naturale voglia di vivere, 
sentiva comunque arrivare la nuova stagione.

 

 

La primavera dei fiori, degli insetti e degli odori. 
L’olfatto poteva da sempre riconoscere anche da molto lontano qualsiasi accenno di “preda”,
ma  il suo istinto gli ordinava adesso qualcosa di diverso.

 

Era tempo di uscire.

 

 

Per godersi questa stagione vigorosa, calda come la sua naturale foga, 
forse ancora un poco fredda, come il ruscello di montagna che avrebbe presto attraversato.

 

 

Il lupo esitava, i suoi passi erano incerti, quasi timorosi, appena accennati, 
pieni di quella ancestrale diffidenza che ne avevano salvato la specie 
durante il lungo scorrere del tempo.

 

 

Il suo sguardo andò per caso su una macchia di colore, 
dei semplici fiori di  campo, 

ma talmente accesi di luce, 
che facevano giungere anche a lui, 
col mantello oramai ispido e coperto di cicatrici,
una nuova percezione, diversa dalle solite.

 

 

 

Alcune voci umane, giù nella valle, improvvisamente si unirono in un grido bonario,
non ostile, forse di meraviglia nel vederlo.

 

 

Il lupo, sorpreso, fece un docile scatto con la testa. 
Nei suoi occhi, ancora assonnati e curiosi, comparve un lampo di contentezza.

 

 

……bastava.

 

 Come bastavano i fiori che aveva da poco osservato.

 

 Doriano Pedica

 da lacitta.eu

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