Agricoltura, Aics: da biologico opportunità per turismo ‘green’ e lavoro

27 settembre 2013 alle ore 18.51

 Roma, 27 set. – (Adnkronos) – “Una partita che si vuole sempre incentrata sul fa bene o fa male alla salute, ci porta fuori strada. Almeno in Italia. Qualità, diversità, specialità, tradizione, trasformazione, artigianato, lavoro. L’Italia è disseminata di giacimenti gastronomici, tutti connessi direttamente o indirettamente con l’agricoltura. E sono quelli che dobbiamo rafforzare e valorizzare se vogliamo che la seconda industria nazionale resista e si rilanci difendendo, anche, la ‘salute’ dell’economia”. Così Andrea Nesi, coordinatore nazionale della commissione ambiente di Aics.

 

“Tre quarti degli italiani e dei cittadini europei sono contrari agli Ogm, tre quarti degli italiani (74%) compra eco-prodotti e un altro 6% ha intenzione di farlo in futuro – aggiunge Nesi ricordando i dati dell’indagine Eurobarometro – oltre tre quarti degli europei (il 77%) sarebbero disposti a pagare di più per prodotti rispettosi dell’ambiente, se avessero la certezza che lo sono davvero. E non solo. In tempi di crisi il consumo dei prodotti biologici cresce del 7,3% nel 2012, secondo i dati Ismea-Gfk Eurisko, dopo il + 9% del 2011”.

 

Valore aggiunto anche per il turismo ambientale che, ricorda Nesi, “tra i turisti stranieri arriva al 9,4% e tra gli italiani supera il 5% secondo i dati dell’Osservatorio nazionale turismo. In questo contesto, non si sente il bisogno di Ogm. Anche sul fronte del lavoro, aumentare la produttività per ettaro su prodotti ad alto livello di competizione di mercato, non aiuta, anzi. L’agricoltura di qualità, può rappresentare una delle opportunità di sviluppo e di lavoro per i giovani che può avere senso solo con premesse legate appunto alla qualità, al territorio ed a quei valori che esaltano il made in Italy migliore”.

 

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