Legambiente, la rete ferroviaria italiana impreparata all’apertura del Gottardo

da liberoquotidiano.it

‘Traffico Tir può aggravare inquinamento Pianura Padana’

05/09/2013
Legambiente, la rete ferroviaria italiana impreparata all'apertura del Gottardo

Così il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, in occasione della la visita di Stato del ministro svizzero dei trasporti e dell’ambiente, Doris Leuthard, ai colleghi italiani

Roma, 4 set. – (Adnkronos) – “Mentre gli svizzeri lavorano per l’apertura al traffico del tunnel di base del Gottardo, confermata per il 2016, noi siamo del tutto impreparati a ricevere l’impatto sulla nostra rete ferroviaria della valanga di merci che lo attraverseranno, e che invece che proseguire il loro viaggio su ferro finiranno per riversarsi su centinaia di migliaia di Tir, aggravando il quadro di inquinamento della Pianura Padana”. Cosi’ il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, in occasione della la visita di Stato del ministro svizzero dei trasporti e dell’ambiente, Doris Leuthard, ai colleghi italiani.

La visita della Leuthard, fa sapere Legambiente, “avviene mentre si vede la luce in fondo al tunnel piu’ lungo del mondo, quello che dal 2016 verra’ aperto alle comunicazioni ferroviarie tra catino padano ed Europa: si tratta della galleria di base del Gottardo, la parte centrale del progetto svizzero ‘Alptransit’ che, a partire dal 2016, diventera’ la spina dorsale del trasporto transalpino, consentendo il passaggio di decine di milioni di tonnellate di merci in piu’ rispetto a quelle che gia’ oggi viaggiano lungo il principale asse ferroviario che sbocca in Pianura Padana, quasi 26 milioni di tonnellate transitate su ferro nel 2011 contro le 14 del Brennero e le 3,4 dell’asse Torino-Lione”.

“Per troppi anni – continua Cogliati Dezza – ci siamo concentrati su una linea tutto sommato secondaria per l’interscambio merci italiano, qual e’ la Torino-Lione, e non ci siamo invece occupati di un’opera molto piu’ strategica, che e’ la realizzazione dei raccordi ferroviari e dei servizi logistici di interscambio nell’area tra Novara e Milano, dove sbarchera’ la piu’ grande infrastruttura per l’interscambio commerciale tra Italia e resto d’Europa. Bene fa dunque il ministro svizzero Doris Leuthard a sollecitare il suo collega italiano Maurizio Lupi e agli altri rappresentanti del Governo durante la sua due giorni di trasferta romana, anche se il ritardo del nostro Paese appare sempre piu’ incolmabile, nonostante gli investimenti in franchi svizzeri che verranno elargiti da Berna per l’adeguamento delle gallerie sulle tratte italiane Luino-Novara e Chiasso-Milano”.

Ricordando la linea in costruzione tra la svizzera Stabio e Arcisate, “bloccata sul versante italiano per una ordinaria vicenda di cattiva progettazione e di aste vinte a ribasso, il nostro Paese e in particolare la Regione Lombardia – sottolinea Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia – hanno molte manchevolezze di cui rendere conto ai vicini elvetici, ma prima di tutto occorre voltare pagina e decidere che l’Italia deve investire sul trasporto ferroviario, anche rinunciando a molti ridondanti progetti di opere stradali”.

Italia e Svizzera aderiscono alla Convenzione Internazionale per la Protezione delle Alpi, che impone ai Paesi aderenti un obiettivo di riduzione del traffico di transito, la rinuncia a realizzare potenziamenti della viabilita’ di attraversamento alpino e una decisa politica di sostegno al trasporto su ferro, anche basata su strumenti regolativi di natura economica e fiscale. “Realizzare i raddoppi dei tunnel stradali del Gottardo e del Frejus significa violare il Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi – denuncia Legambiente – che impone alle Parti di astenersi dal realizzare nuova capacita’ stradale transalpina”.

“Ed e’ anche il modo migliore – aggiunge l’associazione – per vanificare i potenziamenti ferroviari su cui i due Paesi stanno investendo molte risorse. Se davvero quello del trasferimento delle merci su ferrovia e’ un obiettivo condiviso, occorre abbandonare da subito questi progetti e introdurre misure di disincentivo e regolazione del traffico stradale, istituendo un contingente massimo di transiti commerciali e un meccanismo come la Borsa dei Transiti per regolarlo con equita’ e secondo criteri di sostenibilita’ ed efficienza logistica”.

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