Giuseppe Tamburrano – Renzi, ovvero il grillismo educato

da Avanti della domenica

mercoledì 12 settembre 2012

Giuseppe Tamburrano

Che cosa propone Renzi ancora non è chiaro, tranne che, a norma di Statuto, vuole mandare a casa i matusa del gruppo dirigente PD.
Renzi è un fenomeno di grillismo nel PD, più educato nel linguaggio? Ha un programma? Qualche mese fa enunciò un nutrito numero di riforme: è ancora quello il suo programma? Lo dica e potremo discuterlo, ma a me pare che oggi si tratti d’altro: Renzi vuole sfidare Bersani per la candidatura alla premiership in vista delle prossime elezioni. E allora il problema è: sarebbe meglio Renzi o Bersani alla guida -eventuale- del governo? E qui si pongono due ordini di problemi. Primo: che cosa vorrebbe fare Renzi con il suo governo? – ed ecco la necessità che faccia le sue proposte programmatiche. Secondo: con chi intende governare: con la sinistra di Vendola (e Di Pietro?) o con il centro di Casini (o con entrambi?). Trattandosi di primarie per la guida (eventuale) del governo, se non si pronuncia su questi temi, il caso Renzi è un caso, come ho detto, di grillismo educato. Questo non vuol dire che sia innocuo. Al contrario! Se le primarie saranno “aperte”, quanti – e sono tanti – nell’area del centro-sinistra sono scontenti del PD e della sua gestione voteranno per Renzi. E se le reazioni dell’establishment PD alla campagna di Renzi saranno scomposte – come tante registrate fin ora – Renzi si rafforzerà e si rafforzerà la tendenza allo sbando nel PD. In conclusione, Renzi non deve essere esorcizzato, ma invitato a presentare una proposta seria e credibile e con essa attrezzare il camper: questo fa un leader vero, che ha idee, progetti, carisma. Insomma il problema è semplice e drammatico. La classe dirigente è in crisi grave, screditata: infatti ha dovuto cedere il governo ai tecnici e non è capace di fare la riforma elettorale. E quel che è più grave non c’è un’alternativa. Come può finire la vicenda delle primarie del PD? Renzi avanza una serie di proposte tutte “popolari” che piacciono ai moderati; ed in buon numero costoro partecipano alle primarie (anche se non sono membri del PD). Renzi non è stupido e sa che la sua forza non è nelle file del PD ma all’esterno. E con il voto di elettori di centro-destra o di cittadini propensi all’astensione ottiene l’investitura. Il fattore Renzi scompiglia i giochi e le alleanze. Probabilmente i partiti non riusciranno a fare una nuova legge elettorale per contrasti oggettivi o per riserve mentali inconfessabili (con il “porcellum” il PD alleato a Vendola o a Casini prende la maggioranza assoluta). Vedremo Renzi Presidente del Consiglio?

dal blog della Fondazione Nenni

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