La Centrale a biomasse di Caprarola fa paura

da caprarola.com

GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE 2011 14:51 ADMIN
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Legittimo, ma forse un pò eccessivo
A tutela dei diritti dei cittadini caprolatti si è costituito anche un comitato contrario alla realizzazione della centrale a biomasse che dovrebbe sorgere a Caprarola, ma

effettivamente ben pochi conoscono i vantaggi o gli eventuali rischi per la salute e ciò, probabilmente, è dovuto, come al solito, alla cattiva informazione, se non addirittura assente, che invece di chiarire e rendere partecipi i cittadini genera confusioni, timori e diffidenza.
La prima volta che si parlò pubblicamente di questa centrale a biomasse, fu durante la campagna elettorale per le amministrative di Caprarola a maggio scorso, quando il candidato della lista uscente, Alessandro Pontuale, durante la nostra intervista aprì questo argomento con delle dichiarazioni ben precise attribuendo la competenza di ogni autorizzazione necessaria all’impianto, alla Provincia di Viterbo.

Guarda la parte di intervista ad Alessandro Pontuale

 

Subito arrivarono le polemiche e numerosi utenti di Caprarola.Com che ci chiesero di trattare l’argomento ma, proprio perché in campagna elettorale e per evitare strumentalizzazioni politiche, preferimmo rimandare tutto ad un secondo momento con la speranza che i diretti interessati, la società Stelliferi & Itavex, l’amministrazione comunale,  e la Sorgenia avessero fatto chiarezza con una corretta informazione.

Infatti, a distanza di qualche mese è stata resa nota una comunicazione dal Sindaco per chiarire le divergenze politiche, e successivamente è stato distribuito un volantino informativo sul progetto redatto dalla Stelliferi & Itavex spa e da Assofrutti srl.
Da questo volantino si evince chiaramente, per ciò che è stato dichiarato, che il progetto della centrale è praticamente innocuo per la salute dell’ambiente e per quella dei cittadini.
Tuttavia, tantissimi cittadini, ovviamente in cerca di garanzie più concrete, continuano a chiedersi: si, ma un domani? 
Perché del domani non c’è certezza poiché una autorizzazione rilasciata oggi, per un tipo di esercizio, potrebbe essere modificata per un esercizio completamente diverso. Un caso simile, e clamoroso, è quello della centrale della Riso Scotti Energia, autorizzato inizialmente per l’impiego esclusivo di lolla di riso e altre biomasse, e successivamente, con provvedimenti autorizzativi della Provincia di Pavia e della Regione Lombardia, anche all’incenerimento di variegate tipologie di rifiuti anche pericolosi, tant’è che il Corpo Forestale dello Stato e la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato hanno arrestato Franco Centili, funzionario del Gestore dei Servizi Energetici – G.S.E. di Roma e notificato gli arresti domiciliari ad Angelo Dario Scotti, Vice Presidente del CdA di Riso Scotti Energia, nonché Presidente del CdA e Amministratore delegato di Riso Scotti S.p.A, Andrea Raffaelli, funzionario del G.S.E. di Roma; Elio Nicola Ostellino, ex consulente esterno di Assoelettrica e Nicola Farina, commercialista di fiducia del Gruppo Scotti con studio a Milano. 
Ecco perché molti cittadini temono che la centrale di Caprarola possa diventare un rischio, perché tutto è sempre subordinato ad un tipico malcostume italiano.
D’altro canto non è possibile bloccare la realizzazione di un impianto solo perché qualcuno ha fatto il furbo. E del resto, da decenni si parla di progetti per raccogliere tutti i sarmenti prodotti nel territorio e riconvertirli in energia ma sono rimaste sempre parole al vento. Infatti, se un’amministrazione lungimirante avesse messo in atto uno studio ed un progetto per la realizzazione di una centrale a biomasse, avrebbe innanzitutto ridotto le emissioni inquinanti, di tutti i fuochi accesi nelle nostre campagna per bruciare le potature, e probabilmente avrebbe prodotto energia a favore dei cittadini.
Ne è un esempio inequivocabile l’inchiesta fatta dal programma RAI Reporter, dove si promuovono a pieni voti le centrali a biomasse purché di piccole dimensioni e soprattutto autosufficienti, cioè che non necessitano di importare le materie prime perché ciò causerebbe uno squilibrio ambientale con una importante lievitazione dei costi di gestione e dell’inquinamento… Guarda il video di Reporter qui sotto:

 

Se la centrale a biomasse rispettterà quanto dichiarato dalla Sorgenia e da Stelliferi & Itavex spa, sarà sicuramente un primo passo verso la diffusione di energie rinnovabili ed un futuro più pulito, anche in considerazione del fatto che a Caprarola e nel territorio circostante sono presenti migliaia di caldaie a gusci di nocciole che immettono nell’aria fumi privi di ogni minimo filtraggio e questo dovrebbe far riflettere tutti i cittadini.
Noi, invece, ci facciamo altre domande alle quali speriamo di aver risposta: i fumi che ne usciranno saranno sicuramente innocui ma… saranno maleodoranti?
Vedremo forse nell’aria antiestetiche nubi di fumi anche se innocui?
Ci sarà un organo di controllo superiore per verifiche costanti?

Vediamo le dichiarazioni della Stelliferi & Itavex presenti nel volantino diffuso.

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Dove verrà realizzata la centrale?
All’interno dello stabilimento di lavorazione delle nocciole Stelliferi & Itavex

Chi lo realizzerà?
La Sorgenia spa, uno tra i più importanti operatori del mercato elettrico italiano
Stelliferi & Itavex, la più importante società che opera nel settore della lavorazione delle nocciole in Italia
Assofrutti srl, organizzazione di produttori di nocciole con oltre 1.693 coricoltori.

Quali biomasse verranno usate?
la materia prima necessaria al funzionamento dell’impianto consiste in gusci e sarmenti di nocciolo provenienti dal bacino DOP nocciola romana per un raggio di circa 25 km. La Stelliferi & Itavex sarà l’unico  fornitore della biomassa necessaria.

Perché a Caprarola e chi ne giova?

Perché Caprarola si trova quasi al centro dell’area di produzione
La scelta di realizzare questo impianto all’interno della Stelliferi & Itavex, genera interessanti sinergie da cui entrambe le attività traggono importanti benefici.
Infatti, la collocazione del nuovo impianto fa si che logisticamente connessa al suo esercizio sia completamente integrata in quella determinata dall’attività in essere in termini di approvvigionamento, stoccaggio e movimentazione del prodotto destinato alla produzione di energia. Inoltre, la vicinanza dei due impianti rende possibile l’uso del calore recuperabile dal processo di produzione di energia elettrica  per l’attività di tosatura delle nocciole con ulteriori benefici derivanti dalla riduzione dei consumi di GPL.

Quanto consuma la centrale ogni anno?
Il programma di funzionamento prevede l’effettuazione  di due principali campagne continuate.
Una campagna utilizza gusci di nocciole da marzo fino a settembre con un fabbisogno stimato di circa 3.500 tonnellate di gusci di nocciole.
Una campagna di utilizzo del cippatino essiccato di sarmenti di nocciolo, durante il periodo della potatura da ottobre a febbraio.
Durante tale periodo l’impianto Sorgenia consumerà circa 3.250 tonnellate di sarmenti di nocciolo.
Nel caso in cui la disponibilità di sarmenti risultasse superiore, l’impianto continuerà ad usare sarmenti fino al loro esaurimento.

E  i gusci?
Considerando che il valore medio della produzione annuale di gusci in provincia di Viterbo è di circa 20.155 tonnellate, il consumo di 3.500 tonnellate anno corrispondono al 15% dei gusci disponibili.

Ci si guadagna a conferire i sarmenti?
La potatura del nocciolo della legna e degli altri residui avranno certamente un impatto economico positivo sul bilancio delle imprese locali.

Avrà impatto sul traffico locale?
Pur in presenza di traffico aggiuntivo generato dal conferimento dei sarmenti, ma considerando che un certo quantitativo di gusci di nocciole verrà consumato presso lo stabilimento il traffico complessivo si ridurrà. Il progetto prevede una diminuzione della numerosità dei veicoli rispetto alla situazione attuale.

E’ inquinante?
L’impianto non effettua una combustione della biomassa solida mala  trasforma in gas attraverso un processo termochimico in depressione. il gas di sintesi alimenta un motore endotermico ad alta efficienza che attraverso una combustione magra contiene le emissioni di ossidi di azoto e attraverso l’utilizzo di un sistema catalizzatore riduce le emissioni di monossido di carbonio. Un potente sistema di abbattimento delle polveri già nella fase di pulizia del gas di sintesi, riduce a poche decine di mg/h le emissioni di polveri.
In pratica, inquinano di più tre grosse caldaie a gusci domestiche che l’impianto Sorgenia che comunque sarà dotato delle migliori tecnologie disponibili riguardo i sistemi di abbattimento, soprattutto per quanto riguarda il contenimento delle emissioni di polveri.

Che fine fa l’energia prodotta?
l’intera quantità dell’energia elettrica prodotta dall’impianto verrà immessa nella rete di distribusione nazionale attraverso un brevissimo cavo interrato collegato alla cabina di media tensione già presente al fianco dello stabilimento che la immetterà nel mercato nazionale dell’energia.
L’energia termica recuperata dal calore latente dei fumi di scarico del motore e dei sistemi di raffreddamento del processo verrà utilizzata per alimentare uno scambiatore di calore che riscalderà l’aria per i sistemi di tosatura e riscaldamento degli edifici dello stabilimento Stelliferi.

E’ in questo punto che verrà installato l’impianto

 

 

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