Ronciglione, Chiesa della Madonna del Rosario mostra di Presepi. Fra questi un Presepe artistico di Marcellino Angelillo

A Ronciglione nella bellissima Chiesa della Madonna del Rosario, una mostra di Presepi artistici, fra cui un Presepe di Marcellino Angelillo.

Ospitare nella città di Ronciglione un Presepe del prof. Marcellino Angelillo è un grande onore che  l’artista Carlo Lotti, amico del professore, del maestro presepaio Marco Ferrigno e del ceramografo Elvio Sagnella, ha voluto regalare alla città.

I presepi di Ferrigno, Sagnella e Angelillo ci fanno capire l’amore che questi artisti pongono nella realizzazione della statuine e dei paesaggi. “Avvicinarsi ai Presepi con la mente e lo spirito di un bambino”.  Occorre meravigliarsi, avere la semplicità degli occhi dei bambini per comprendere la Natività di Gesù, è quello che il prof.  Marcellino raccomanda.

Vedere i pastori, uomini semplici, estasiati e meravigliati, di fronte alla grotta, deve farci meditare e interiorizzare la verità del Cristo fattosi uomo per amore degli uomini, per insegnarci l’amore fraterno.

La Misericordia di Dio ci indica:
la via della solidarietà e della misericordia verso i meno abbienti;
la via dell’impegno contro l’indifferenza di fronte alle sofferenze di altri uomini, donne e bambini che scappano dai bombardamenti e dalla fame, chiedendo di poter vivere dignitosamente;
la via dell’impegno costante perché cessino le guerre e i diritti umani e civili siano estesi a tutto il genere umano.

Questo è l’augurio sincero che attraverso CAFEVIRTUEL intendiamo inviare a tutti gli uomini di buona volontà, per la festa del Natale.

Raimondo Chiricozzi

 

Sotto alcune immagini dell’abitazione del Prof. Marcellino Angelillo, stracolma di stupendi Presepi e alcuni video 

1- Immagini della visita all’abitazione del prof. Marcellino Angelillo e dei Presepi esposti
2- I Presepi del Prof. Marcellino Angelillo su Rai 1 
3- IL NUOVO PRESEPE SETTECENTESCO di “Ave Gratia Plena” (1/2) – Piedimonte Matese (Caserta)
4- IL PRESEPE DELLA CATTEDRALE DI ALIFE 

 

1- Immagini della visita all’abitazione del prof. Marcellino Angelillo e dei Presepi esposti

 

 

 

2- I Presepi del prof. Marcellino Angelillo su Rai 1

3- IL NUOVO PRESEPE SETTECENTESCO di “Ave Gratia Plena” (1/2) – Piedimonte Matese (Caserta)

Video di Alfonso Feola – Dicembre 2010.
http://parrocchia-agp.diocesi-alife-c…

PER IL VIDEO clicca qui 

 

4-IL PRESEPE DELLA CATTEDRALE DI ALIFE 

copertina-natività

Natività – foto di Marcellino Angelillo

Il Presepe della Cattedrale di Alife è opera dell’ingegno del Prof. Marcellino Angelillo che da una ricerca storica attenta alle culture e alle tradizioni della gente alifana ha saputo costruire con le proprie mani un capolavoro di arte e cultura. Si tratta di un ricostruzione plasmata sulle modulazioni settecentesche della realtà alifana, con tutte le simbologie classiche della rappresentazione napoletana della nascita di Gesù, capace di unire insieme storia, folklore e teologia.

Il presepe è stato realizzato grazie al contributo soprattutto di cittadini alifani. I pastori provengono da artigiani della terracotta napoletana, Giuseppe e Marco FERRIGNO di S. Gregorio Armeno.

Brani tratti dall’opuscolo “Il Presepe della Cattedrale – Guida alla visita”  stampato delle Arti Grafiche Grillo srl, nel mese di settembre 2006 – Testi del prof. Marcellino Angelillo -.

 

Il Natale e il Presepio

Nel calendario romano il 25 dicembre era dedicato ad una festa importata dall’Oriente, quella del Natalis Solis Invicti, “il Natale del sole Invitto”. Questo culto fu introdotto a Roma dall’imperatore Aureliano (270-275) ed ebbe una larga diffusione, allorché le religioni e le simbologie orientali cominciarono a penetrare tra il popolo e l’aristocrazia curiosa. La decisione di fissare il 25 dicembre il natale di Cristo fu presa solo nel 353 da papa Liberio, poiché prima di allora ricorreva il 6 gennaio.

L’idea di una rappresentazione plastica della natività è più tarda. Essa non ha una precisa data di nascita, ma si è formata attraverso la confluenza di più fonti.

I vangeli canonici, con l’eccezione parziale per quello di Luca, non descrivono la nascita di Gesù; Marco tace, Giovanni usa il linguaggio poetico, Matteo, invece, passa rapidamente dal sonno di Giuseppe ai timori del re Erode, per cui qualche cosa di più si apprende dai vangeli Apocrifi (il protovangelo di Giacomo e quello dello Pseudo-Matteo). Ciò che è narrato dagli evangelisti, e ciò che è stato omesso, ma immaginato dagli apocrifi e dalla devota fantasia popolare, è ben compendiato nella rievocazione dal vero del primo Natale della storia, allestito da san Francesco a Greccio nella notte del 24 dicembre 1223, nella quale, secondo la tradizione, si vuole vedere la nascita del primo presepe.

 

Il IV Re Mago

Il V re mago o i 12 re magi sono stati sempre un enigma nel mondo presepiale. Intanto si individuano tre, solo perché tre sono i doni di cui viene data menzione nei vangeli canonici, ma in realtà vi sono testimonianza diverse. Infatti si parla spesso di un IV re mago anche in lavori pittorici: vedi per esempio l’affresco presso le catacombe di Domitilla in Roma dove sono raffigurati i quattro re con la Madonna e il Bambino (II sec.). Inoltre anche presso il Museo del Prado di Madrid vi è un trittico in cui si evince la presenza del quarto re. Il suo nome era Artibano e veniva da Ecbatana, una regione della Persia. Questo re mago non arrivò all’appuntamento con gli altri a Borsippa, perché durante il viaggio dovette soccorrere un moribondo, e quindi tardò all’appuntamento. Dopo quanto era successo si mise alla ricerca del bambino e incontrò, alla fine, il Cristo sul Golgota, dove poi morì anche lui.

Benino e Armenzio

Benino, nella tradizione napoletana, rappresenta il dormiente. Il suo risveglio è considerato rinascita a una nuova vita. Infatti per il pastorello dormiente il risveglio non è altro che la presa di coscienza della nascita del nuovo Re. Accanto al dormiente troviamo la presenza di Armenzio, il padre di Benino che nella cultura campana simbolicamente sveglia il figlio Benino. Entrambi rappresentano la nuova e la vecchia generazione.

Il Guardiano della Natività

In alcuni presepi antichi della tradizione napoletana, accanto a Gesù Bambino compare la figura di un uomo di colore chiamato il guardiano della natività. Si racconta che la principessa Elisabetta della Rovere (1620 – F. Mancini p.189) avesse uno schiavo d colore incaricato di pulire l’infante (il bambino) ogni Natale. Tuttavia egli era ostinato a non convertirsi e diceva che solo e il bambino gli avesse parlato si sarebbe convertito. Un bel giorno la principessa se lo vide venire incontro e le disse: il bambino mi ha parlato e mi ha detto che io Giuseppe devo diventare cristiano. E quindi con il nome di Giuseppe fu battezzato. Quando lo schiavo morì, in memoria del prodigio fu collocata una statua sul presepe che lo rappresentasse e fu posto proprio a guardia di Gesù Bambino.

Questo è Giuseppe, il guardiano della natività.

Il Pastore della meraviglia

Il Pastore della Meraviglia è un’altra presenza costante del presepio. Egli con entrambe le braccia levate al cielo e gli occhi sbarrati attratti dalla bellezza dell’evento dell’incarnazione, manifesta la meraviglia dei pastori, e quindi dei credenti fra il popolo di Israele, all’annuncio degli angeli. Egli si abbandona al primigenio gesto di spalancare la bocca per gridare il suono muto e ineffabile della meraviglia al cospetto del Meraviglioso.

 

La contadina alifana

Alife è stata sempre una realtà contadina. Con questa figura si è voluto fare omaggio a tutte quelle persone laboriose che nei tempi passati hanno dato il loro contributo alla società. Il costume era semplice: un fazzoletto le copriva il capo, una camicia o una maglia, una gonna lunga ed un grembiule (u ‘mantesinu). Sulla testa la pastorella portava un cesto e qualche volta portava anche la brocca d’acqua, poiché all’epoca non tutti avevano l’acqua in casa. La pastorella in oggetto porta con sé anche un’acquasantiera, recante l’ostensorio, opera della bottega “N. Giustiniani” di Cerreto Sannita – an Lorenzello (BN) di Elvio Sagnella, a ricordo dell’anno eucaristico, periodo in cui è stato realizzato il presepe della Cattedrale.

A mò di epilogo

 

Guarda, guagliò

cuntempla.

Tutta ‘sta terra

se rallegra pe’ chillu

bellu Figli’ è Die

ca se spusaje l’ummanità nostra.

Guarda comm’è bella

sta terra, è lu paese tue

ca cagna culore

si la stella risplenne,

si la gloria se canta,

si la pace s’avvera…

Sì, accussìlucchiù

bellu presepio, a Natale,

è u paese mio.

 

UNA LETTERA APERTA ALLA CORTE COSTITUZIONALE

Si è svolto lunedì 10 agosto 2015 a Viterbo presso il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” un incontro di riflessione al termine del quale è stata approvata la seguente lettera aperta alla Corte Costituzionale che viene inviata per conoscenza anche a tutti i ministri ed i parlamentari italiani ed … Continua a leggere

Giornata conclusiva campagna di solidarietà Viterbo con Amore

 

Al CESV Centro Servizi per il Volontariato della Provincia di Viterbo
Alle Associazioni Di Volontariato e di Promozione Sociale della provincia di  Viterbo

Care Amiche e cari Amici,

con grande piacere desideriamo  invitarvi il giorno 16 luglio 2015, alle ore 17,30, presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi della … Continua a leggere

INFORMAZIONE E DIRITTI – Concorso fotografico e Premio letterario: Vicini, lontani – L’accoglienza dell’altro.

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INFORMAZIONE E DIRITTI

Il Comitato provinciale dell’Associazione Italiana Cultura e Sport, in collaborazione con il gruppo AICS fotografia, l’A.P.D. Tuscia, il sito … Continua a leggere

Lettera al Presidente del Senato della repubblica e alla presidente della Camera dei Deputati

Vi è una sola umanità, il parlamento legiferi per salvare le vite

Al Presidente del Senato della Repubblica , Alla Presidente della Camera dei Deputati

Egregio Presidente del Senato della Repubblica ed egregia Presidente della Camera dei Deputati,

il Parlamento italiano non sia corrivo alla trista menzogna che occulta le … Continua a leggere

Zygmunt Bauman, la Lectio Magistralis all’Università del Salento

Università del Salento  – Zygmunt Bauman,  Lectio Magistralis “Sulle Difficoltà e sul bisogno del Dialogo”

Zygmunt Bauman

Si e Tenuto Oggi Venerdi 17 Aprile 2015 l’incontro e Lectio Magistralis Sulle Difficoltà e sul bisogno del Dialogo all’Università del Salento di Zygmunt Bauman.

Ricordiamo Che Zygmunt Bauman E ONU sociologo e filosofo polacco nato da genitori Ebrei a Poznań, città della Polonia, Nel 1925.

“Il professore Zygmunt Bauman e ‘un Esempio Umano e scientifico, il Che VOGLIAMO proporre venire Modello Ai ragazzi del Nostro ateneo” Dichiara la STESSA università

 Lectio Magistralis all’Università del Salento di Zygmunt Bauman

“Sono veramente Toccato dall’attenzione Che Avete voluto osare al mio lavoro e vi Sono Estremamente grato per this pensiero. Credo Che this onorificenza non Abbia nulla di Personale, dati Stata non SIA un Bauman Zygmunt; infatti, l’unica cosa di rilievo Che Io come persona Abbia Fatto E un mio parere Quella di Avere vissuto un Lungo e di Avere Visto Più Luoghi di Qualsiasi altra persona, Avere Visto Più Cose e sentito Più opinioni. Ritengo Piuttosto Che si Tratti di ONU riconoscimento all’importanza, alla Gravità e all’urgenza di ALCUNE delle Questioni a cui ho Dedicato nel Tempo la mia ATTENZIONE e con le Qualificazioni ci scontriamo Tutti oggigiorno “. – dice Zygmunt Bauman –

da controcampus

“Come ha said il Rettore Vincenzo Zara Nella SUA Introduzione” Viviamo, lavoriamo in Un luogo di cui Conosciamo le Contraddizioni e le Difficoltà “. – Continua Zygmunt Bauman – Vorrei dirlo con le parole di Hannah Arendt, filosofa grande del XX Secolo, “Viviamo in Tempi bui “. Ovviamente non sto Dicendo Che siamo ciechi: vediamo benissimo cio Che ci sta Intorno, ma Piuttosto Che, vieni Accade al buio, riusciamo un assolo VEDERE CIO Che sta immediatamente Vicino A noi, ma non Oltre. InOLTRE, vieni Disse Ludwig Wittgenstein, altro grandissimo filosofo del XX Secolo, Comprendere significa Sapere venire Andare avanti. E QUESTO E proprio CIO Che un noi manca: la Capacità di Comprendere. ABBIAMO una Disposizione un’enorme quantita di Informazione, in byte, Come mai prima nella storia, ma ABBIAMO Una minore Capacità di Comprendere cosa sta accadendo e cosa sta per Accadere RISPETTO Ai nostri antenati Che godevano invece di Una salutare Ignoranza relativa. “

“La Situazione E paradossale: – fa Sapere Zygmunt Bauman – ABBIAMO una Disposizione un’enorme quantita di informazioni Per, Almeno in teoria; se consideriamo per Esempio il numero di Risposte un’ONU singolo quesito Che POSSIAMO trovare in Google, la quantita di Informazioni e Praticamente infinita, se paragonata, vapore e Capacità del Cervello Umano. Giusto delle Nazioni Unite Paio di Esempi: una singola edizione domenicale del New York Times Contiene Una quantita di informazioni Per superiore a Quella Che I Grandi filosofi dell’Illuminismo avevano acquisito Durante l’Intera vita. Vieni Secondo Esempio vi dico Che Secondo ALCUNI Esperti, OGNI giorno vengono prodotti 2 miliardi di miliardi di byte di informazioni Per, ovvero Un milione di Informazioni in piu di Quanto il cervello Umano SIA a Grado di assorbire in tutta la vita. Di conseguenza, this enorme quantita di Informazioni e paradossalmente ONU ostacolo per la Nostra Capacità di Comprendere Le cose. Se da UN lato la quantita di Informazione Aumenta, Dall’altra diminuiscono le Nostre Conoscenze. “

“La mia generazione – dice Zygmunt Bauman – sognava Un mondo con Più Informazione e Di conseguenza maggiore Conoscenza, ma allo Stato attuale ABBIAMO ottenuto l’opposto: maggiore quantita di informazioni Per non significa Migliore Capacità di Comprensione della Realtà e Consapevolezza di venire continuare. This e Una delle Ragioni per cui siamo confusi e ci sentiamo Come se ci muovessimo nel buio. L’altra ragione e la fede Nella Conoscenza, e qui mi avvicino al Mondo Che meglio conosco, Quello accademico. “

“Le università Stanno Attraversando UN PERIODO DI grande Cambiamento e il risultato Località vicine of this Cambiamento, il Che e Stato Loro imposto e non Necessariamente da Loro voluto, e Il Fatto Che la Conoscenza sta passando dall’essere ONU bene Pubblico all’essere ONU Oggetto commerciale. Se prima le università rispondevano ia dell’Uomo bisogni, ora Sono costrette a Rispondere, vapore e Regole del Mercato. Ed E UN paradosso Che il crescente bisogno di VEDERE nel buio vada di pari passo con Una crescente Difficoltà Nel Comprendere le Condizioni Attuali e Nel decidere dove Andare e venire continuare “. – continua Zygmunt Bauman –

“E ricollegandomi al Discorso del Rettore Vincenzo Zara – commenta Zygmunt Bauman – Sulla Gravità dei Problemi Che ci Troviamo ad affrontare e la Difficoltà di gestirli, vorrei elencare ALCUNI di QUESTI Problemi, i Quali richiedono immediata ATTENZIONE. Innanzitutto vi e Il Problema dell’ineguaglianza, Che a mio parere rappresenta sorta ONU di campo minato. Venite in Un campo minato, sappiamo Che prima o poi avverra un’esplosione, ma Non Sappiamo dove e Non Sappiamo when. Un this Proposito vorrei ricordarvi le parole di Papa Francesco. Naturalmente Sono costretto a leggerle Nella Traduzione inglese, che verrà poi tradotta in italiano Ulteriormente ed E Scontato Che il testo finale non potra risultare esattamente Identico all’originale pronunciato dal Papa. Nella SUA Prima esortazione Apostolica, del 2013, Papà Francesco Disse “NO ad Una economia della diseguaglianza e dell’esclusione”. Così venire i comandamento Che dice “non uccidere”, cerca di Porre Limiti una please della salvaguardia della vita Umana, Oggi dovremmo dire “non si DEVE fare” un Una economia Basata sull’esclusione e la diseguaglianza. “Un’economia of this tipo uccide. Vieni E POSSIBILE Che QUANDO Una persona anziana e senza casa muore per Essere Stata all’addiaccio la notizia non SIA riportata Dai Giornali, MENTRE SE Il Mercato azionario Perde causa Punti la notizia riportata in prima E pagina? QUESTO E UN chiaro Caso di Esclusione. POSSIAMO continuare a Tenere la testa alta in Momento delle Nazioni Unite in cui Vienne gettato via il cibo e le PERSONE muoiono di fame? QUESTO E UN chiaro Caso di diseguaglianza. Oggigiorno tutto segue le leggi della Concorrenza e della Sopravvivenza del Più ​​forte, leggi in cui il Più ​​Potente trae forza ed energia vitale Dalla Distruzione del debole. Vieni conseguenza di cio, Grandi masse di PERSONE si trovano Escluse e marginalizzate, senza lavoro e senza possibilita, senza possibilita di Fuggire da this Condizione “.

“Ed ora vi prego di Porre ATTENZIONE, poiche this Punto e particolarmente Importanti – fa Sapere Zygmunt Bauman -: “gli esclusi non Sono le PERSONE sfruttate, ma Quelle scartate Dalla Società”.Sì, E PROPRIO this La Nuova Situazione: Quella dell’esclusione, dell’essere considerati inutili, di troppo. Ricordo bene venire in Un Passato non Molto lontano QUESTI Concetti, Il Fatto Che Una Persona potesse Essere considerata inutile, di troppo, da escludersi Perché inutile, Semplicemente non esistevano. Si Poteva Perdere il lavoro, ma mai Essere considerati inutili. Una conseguenza diretta di QUESTE forme di messa Ai margini E la Migrazione, mai tanto massiccia Quanto Oggi.Secondo Stime Recenti, 175 Milioni di PERSONE SI Stanno spostando Verso un nuovo Paese con la speranza di Poter riscostruire la propria vita. Secondo Altre Stime, nda Prossimi 20 anni, Il Fenomeno migratorio riguardera 1 miliardo di PERSONE, Che andranno a bussare alle porte di Paesi in cui sperano di trovare Condizioni umane di vita, riquadro, acqua potabile e scuole per i bambini. QUESTE Enormi masse di migranti determinano ONU Ulteriore Problema, la “diasporizzazione”.

“ABBIAMO Tutti sotto Gli occhi venire la Nostra Società, – dice Zygmunt Bauman – il Paese che amiamo e in cui siamo cresciuti stia Cambiando e stia diventando multiculturale. A Differenza di Quanto accadeva nel Passato, diciamo 50-60 anni fa, le PERSONE Che Arrivano Nel nuovo Paese vi trovano Una Società Già multiculturale e Molto frantumata al Suo interno, e non Hanno intenzione, non Hanno la possibilita né Sono invitati a IntegRARsi in this Società, ma possono al massimo una interagire Con gli Individui e le etnie a Loro Più Vicine. Da qui nasce il bisogno e la Difficoltà del Dialogo: una nuova arte Che DEVE Essere acquisita. Un’arte di cui però Non Sappiamo di Avere bisogno, pensando Che Siano le PERSONE Che vengono Nel Nostro Paese a dover ABBANDONARE le Loro Tradizioni e le Loro identità per adattarsi alla Nostra. “

“Lasciate Che aggiunga ANCORA UN Problema un elenco this mio –  Sostiene Zygmunt Bauman -:l’Interdipendenza dell’Umanità. Gli Strumenti a Nostro Possesso per un’azione Collettiva Efficace have been Creati Dai Nostri predecessori per Servire Unità territoriali autonome e sovrane Che noi chiamiamo STATI. QUESTI Strumenti, per Quanto non Eccellenti, Sono comunque riusciti ad espletare la Loro Funzione, ovvero sostenere l’indipendenza degli STATI. Oggi però ci Troviamo di Fronte a Una Realtà differente, Basata sull’interdipendenza. Reti di dipendenza Reciproca si estendono da Una Parte all’altra del Nostro pianeta. E, ad ora, non ESISTE Ancora Una sola Istituzione politica in Grado di gestire la coesistenza pacifica e benefica Reciprocamente Tra PERSONE. “

“Siamo ben Consapevoli di QUESTI Pericoli e delle Loro terribili Conseguenze Che colpisco l’Intera umanità. E siamo anche Consapevoli del that QUESTI Problemi possono Essere affrontati da solo se ce ne occupiamo tutti, in maniera solidale. Gli Strumenti di cui disponiamo al Momento promuovono solista preoccupazioni egoistiche all’interno di ciascuna enclave territoriale. In altre parole non ABBIAMO Strumenti adatti per dell’ONU Compito tanto arduo. “

“Devo ammettere Che Oggi La Questione Che Più mi preoccupa -dice Zygmunt Bauman – E Il Potere e il limite della Parola. Nonostante la massa di informazioni Per Che ci soffoca e nonostante le Nostre università non riescano a offrirci la Conoscenza venire bene comune, dobbiamo trovare il modo di modificare Gli Strumenti a Nostro Possesso, SVILUPPATI per influenzare la condizione umana, affinchè risultino adeguati alle Nuove SFIDE Sociali. Nel 1975 Elias Canetti raccolse ALCUNI Suoi saggi in volumi delle Nazioni Unite dal titolo “La coscienza delle parole.” Il volume di INIZIA citando un’affermazione Fatta il 23 agosto 1939, alle Soglie della Seconda guerra Mondiale, da anonimo Intellettuale delle Nazioni Unite, il which scrisse “È finita. Se io fossi davvero Uno scrittore, Dovrei Essere Capace di impedire la guerra “. This affermazione E interpretata da Canetti venire la Necessita di assumersi la Responsabilità per Qualsiasi Azione Che PUÒ Essere Espressa TRAMITE le parole e di tariffa penitenza per l’incapacità delle parole di impedire il disastro. Tutti noi, Che ascoltiamo Ed elaboriamo le parole, condividiamo this Responsabilità. All’uscita del volume di Canetti concludere Che non esistono veri scrittori al giorno d’oggi, ma dovremmo desiderare ardentemente Che ve ne fossero. Sono anni Passati, ABBIAMO PERSONE vieni Papa Francesco, Capaci di Parlare con ardore Direttamente al cuore delle PERSONE, ma il tipo di scrittore Auspicato da Canetti continua a non Esistere. Ma il vero Problema E Che se ve ne fossero also, se vi fossero veri scrittori, potrebbero Essi prevedere e impedire l’arrivo di Una guerra o di Una catastrofe?Pensateci bene. Mi dispiace lasciarvi con this nota di pessimismo, la STESSA nota di pessimismo mostrata da Arthur Koestler, Un Altro grande autore di Che scriveva all’epoca della Seconda guerra Mondiale, when Ricorda Che I Profeti Amos, Osea e Geremia, sebbene Eccellenti oratori, non Furono Grado di scuotere il popolo Loro e avvisarlo del Pericolo incombente. La voce di Cassandra, se ricordate Omero, era in Grado di bucare le Pareti eppure la guerra di troia non fu evitata. “

“Chiudo il mio Discorso ponendo alla Vostra ATTENZIONE Una Domanda: è INDISPENSABILE Attendere Che accada Una catastrofe per ammettere Che la catastrofe sta Arrivando? Il pensiero E raccapricciante, ma Non possiamo non porcelo “. -concludere Zygmunt Bauman –

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