Strumenti urbanistici e norme di salvaguardia comuni per tutelare le falde acquifere del Biodistretto della Via Amerina

La delicata vicenda del piano di recupero della cava di Lucciano nel territorio di Civita Castellana attraverso l’impiego di rifiuti inerti desta non poche preoccupazioni tra gli agricoltori, i portatori di interesse collettivo e le comunità di una intera area, quella della Media Valle del Tevere, perfettamente integrata nelle sue … Continua a leggere

cambiamenti climatici un video della NASA

I cambiamenti climatici minacciano l’uomo, la Terra, le coste e le città. Alcuni studi mostrano come tra qualche decennio, le coste Americane scompariranno sommerse dall’acqua. Altri studi, poi, sostengono che anche l’Italia perderà parte delle sue terre, sotto il livello del mare. Ci sarà sempre meno acqua potabile e le città si trasformeranno in deserti. Sono previsioni catastrofiche, forse troppo e ora sembrano anche irreali. Ma il cambiamento climatico c’è e l’uomo lo deve temere.

da ecoseven.net

José Pepe Mujica, “La felicità al potere”. È italiano il primo libro del presidente più amato del mondo

PEPE MUJICA

“Per essere liberi bisogna avere tempo: tempo da spendere nelle cose che ci piacciono, poiché la libertà è il tempo della vita che se ne va e che spendiamo nelle cose che ci motivano”. È racchiuso in questa frase il senso profondo dell’incontro tra il presidente uruguayano José “Pepe” Mujica e Cristina Guarnieri, direttrice editoriale di EIR, casa editrice indipendente italiana gestita da un gruppo di giovani tra i 27 e i 35 anni. Un incontro inaspettato e fruttuoso, da cui è nato La felicità al potere, il primo e finora unico libro firmato dal presidente Mujica, una delle figure politiche più amate degli ultimi tempi, in Sudamerica e nel mondo.

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Nel libro, pubblicato nei giorni scorsi da EIR e curato da Guarnieri insieme a Massimo Sgroi, c’è un’intervista esclusiva a “Pepe” Mujica, assieme ai discorsi più importanti e famosi del presidente, tra cui spiccano il discorso sulla felicità – che dà il titolo al volume – proferito al G20 in Brasile nel giugno 2012, e altri discorsi che affrontano i temi della legalizzazione della marijuana, dei matrimoni gay, della lotta contro la mafia, il tema dell’autogestione delle imprese, il rapporto tra Mercosur e i paesi del Brics, l’Europa, il mondo globalizzato, la decrescita e la cura dell’ambiente.

Può stupire che un leader di statura mondiale scelga di affidare il suo primo libro a una piccola casa editrice italiana, eppure la decisione si basa su almeno due motivazioni significative. Innanzitutto, il legame di Pepe con l’Italia: sua madre, infatti, era discendente di una colonia di italiani che emigrarono a Carmelo, in Uruguay. In secondo luogo, la EIR è una realtà di giovani che hanno scelto di mettersi in gioco malgrado l’apatia, la crisi e i monopoli del mondo editoriale. Dedicando il loro tempo – e dunque la loro “libertà” – a fare cose che “motivano”, al di là del ritorno economico.

Nell’intervista Pepe racconta a Cristina cosa pensa dell’Italia – “un Paese divertente” – e degli italiani – “un popolo meraviglioso! […] aperto, solare, pieno di umorismo”. Non si sottrae a un commento sul premier italiano Matteo Renzi – attivo e concreto perché “più giovane” – e accetta il paragone con Papa Francesco: il “Mujica del Vaticano”, come l’ha definito la BBC. Di seguito pubblichiamo alcuni estratti dell’intervista, assieme al racconto di come è nato questo libro.

“Papa Francesco? È come parlare a un amico del quartiere”

“È un personaggio. Un personaggio che fa bene alla cristianità, e a questa America ancora di più […]. Bergoglio continua a essere un uomo austero come lo è stato per tutta la sua vita. E sta vivendo in modo completamente diverso da come hanno vissuto tradizionalmente i papi. Porterà un cambiamento importante nella vita della Chiesa […]. Ovviamente è un Papa singolare, ha tutte le chiavi della comunicazione, è come parlare a un amico del quartiere, e questo ha un certo vantaggio, apre le porte a una intimità. È un Papa che, se lo lasceranno fare, compirà una rivoluzione nella Chiesa in direzione dell’umiltà, della semplicità”.

L’insegnamento della prigionia

“Noi [Mujica e la moglie, ndr] abbiamo dovuto vivere per molti anni prigionieri, e non avevamo quasi nulla. Poi, quando siamo usciti dal carcere, ci siamo resi conto che per vivere non avevamo bisogno di tante cose, ma di poco. Quindi non ci serviva una casa grande, non ci servivano i domestici, vivevamo come vive una persona comune in una famiglia comune del popolo uruguayano. E quando sono diventato presidente, ho continuato a vivere come prima; e quando non sarò più presidente, continuerò a vivere come prima. Perché lottiamo per essere liberi e non mi stancherò mai di spiegare che per essere liberi bisogna avere tempo: tempo da spendere nelle cose che ci piacciono, poiché la libertà è il tempo della vita che se ne va e che spendiamo nelle cose che ci motivano. Mentre sei obbligata a lavorare per sopperire alle tue necessità materiali, non sei libera, sei schiava della vecchia legge della necessità. Ora, se non poni un limite alle tue necessità, questo tempo diventa infinito. Detto più chiaramente: se non ti abitui a vivere con poco, con il giusto, dovrai vivere cercando di avere molte cose e vivrai solo in funzione di questo. Ma la vita se ne sarà andata via… Oggi la gente si preoccupa di comprare, in una corsa infinita […].E allora non ha più tempo per le cose elementari, che sono molto poche e sono quelle di sempre, le uniche: le relazioni fra genitori e figli, l’amore, gli amici… Per tutto questo c’è bisogno di tempo!”

“Perché regalo il mio stipendio? Ho settantotto anni, dovrei forse mettermi ad accumulare soldi?”

“Ho settantotto anni: dovrei forse mettermi adesso ad accumulare soldi? Un giorno o l’altro potrei morire per un attacco di forfora e… [Mujica ride] Non avrebbe senso! Te ne rendi conto? E non riesco a capire tutta quella gente che si affanna e fa qualunque cosa per accumulare denaro. L’unico motivo che mi spingerebbe ad accumulare soldi sarebbe l’esistenza di un mercato dove poter comprare la vita. Se ci fosse questo tipo di commercio, direi: «Ehi, dammi cinque anni in più di vita». Eh! Allora sì! La cosa cambia, cambierebbe tutto! Ma questo commercio ancora non esiste, purtroppo… Dico purtroppo, perché la vita è bella… Malgrado tutto, è meravigliosa”.

La vita è un paesaggio straordinario

“A volte può capitare che uno passi davanti a un paesaggio e non lo veda. La vita è un paesaggio straordinario, ma bisogna vederlo. E per questo bisogna avere tempo. Beh, quando uno è prigioniero, immerso in una grande solitudine, deve inventarsi delle cose per continuare a campare. E pensa molto. Si abitua a parlare con ciò che serba dentro di sé. E c’è una vera e propria personalità dentro, sai? Però bisogna scoprirla. Oggi ci si rivolge al fuori, con twitter, con Facebook; ma così uno non parla con quello che ha dentro di sé. Mandi messaggi alla gente di fuori, ma a quello che hai dentro?”

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“La felicità al potere”, il primo libro di Pepe Mujica
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“La felicità al potere” – EIR
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“La natura è il mio altare”

“Io credo molto nella natura, adoro la natura. Se è Dio, allora questo è il mio Dio: l’amore che ho per la natura, l’ammirazione, direi persino la devozione. La natura è il mio altare: le anatre parlano, le foglie parlano, la natura biologica è un permanente canto alla vita… e alla morte, tutto insieme. Ci sono persone che credono che vivendo nel campo ci sia solitudine; ma la solitudine è dentro di loro! Lì non esiste solitudine, il campo è l’emporio della vita, che va e viene, un luogo in cui tutto fa segno, ogni cosa manda segnali. Il problema è poterlo vedere, permettere che ti raggiunga: ogni fogliolina, i trifogli, tutto si sta accomodando per trovare il miglior angolo d’incidenza. Questa è magia, una magia permanente. Esiste il mondo dell’idrogeno, il mondo minerale, ed esiste il mondo biologico, fatto di mondo minerale. L’universo è prevalentemente minerale, fisico e silenzioso, pieno di energia. La vita è un miracolo. Non ci rendiamo conto che nella magnificenza dell’universo a noi è toccato vivere in una macchietta di terra”.

Il coraggio di donarsi all’amore… e quella malinconia per i figli che la prigionia gli ha impedito di avere

“L’amore con la moglie nacque in “un momento di clandestinità, eravamo perseguitati, tanta gente moriva, e quando ci siamo trovati eravamo soli, in fuga dalla morte. Erano morti molti compagni, una cosa curiosa… quando si è vicini alla morte gli uomini e le donne si donano di più all’amore […] Non ho avuto figli, perché per me e per mia moglie non c’è stato il tempo di vita necessario, eravamo in carcere quando era possibile averli; ma ci sono molti ragazzi da poter aiutare…”.

“Progetti per il futuro: creare a casa mia una scuola di agricoltura per i giovani”

“Adoro la terra, ho il trattore e varie altre cose che servono a lavorarla. Voglio insegnare questi lavori ai ragazzi poveri e soprattutto insegnar loro a vendere, perché se ti insegno a produrre ma non sai vendere, te ne puoi pure andare! Viviamo in un mondo molto crudele”.

La mia eredità, il mio messaggio per i giovani

“Se dovessi consigliare un giovane che abbia voglia oggi di fare politica, gli direi che è meraviglioso lottare per ciò che uno pensa, per quello che sente. È necessario imparare a vivere coerentemente con quel che si pensa. Non dimenticartelo! Vivi come pensi, altrimenti finirai per pensare come vivi. Se ti portano a vivere in un altro modo, al tavolo del gran buffet, perché ti sorridono, ti fanno un contratto da segretaria, ti valorizzano come braccio destro e ti riconoscono un prestigio, non dimenticare però che quel tavolo non è il tuo. Se devi lavorare lavora, ma mantieni i tuoi valori, le tue decisioni. Non farti trasportare dal mondo! Questo è molto difficile nell’epoca contemporanea”.

Una lezione per la sinistra

“Bisogna imparare a tollerarsi, a negoziare e a unirsi. La disgrazia della sinistra è che non riesce a unirsi. Noi abbiamo imparato a farlo quaranta anni fa, e così siamo divenuti un centro d’attrazione e siamo riusciti ad arrivare al governo. Ci sono anime molto diverse, ma nonostante questo alziamo la mano tutti insieme, anche se dissentiamo, perché negoziamo. Governiamo con disciplina nel partito come se fossimo uno, ma non siamo uno: perché l’esperienza ci ha insegnato che chi se ne va perde. Chi lo richiede è la massa; ci siamo trasformati in una alternativa reale perché la gente accompagna solo quel che ha creduto essere forte, che le dà l’impressione di poter fare veramente qualcosa. Per essere forti, i deboli devono unire molti pezzi, ma per farlo devi essere aperto, tollerante, negoziatore, e avere programmi minimi, medi. Non bisogna cercare di mettersi d’accordo in una utopia o in un modello ideale, questo è impossibile. Ci si deve accordare in misure più piccole, di volta in volta. Bisogna abituarsi a camminare insieme, poi questa abitudine si trasforma in tradizione. Il problema della sinistra è sempre stato la questione dell’unità. Hitler ha instaurato il suo potere in Germania perché il partito socialista e il partito comunista si dedicavano a farsi la guerrra fra loro. Se avessero fatto un fronte comune, Hitler non sarebbe mai arrivato dove è arrivato. La fine della Rivoluzione Francese è stata quando la sinistra si è unita con l’estrema destra contro il centro: in quel momento la rivoluzione è stata liquidata. La sinistra non può mai unirsi con la destra e ancor meno contro il centro! Deve sempre dialogare con il centro”.

Cristina Guarnieri: “Vi racconto com’è nata La felicità al potere

“Questo libro nasce dal discorso di Mujica al G20 in Brasile: ascolto quelle parole e rimango estasiata”, racconta all’HuffPost Cristina Guarnieri. “Attraverso l’ambasciata in Italia, cerco di contattare il presidente. Assieme all’altro curatore, Massimo Sgroi, proponiamo le prime domande. Mentre mi trovo in Argentina per lavoro, decido di provarci: mando una lettera alla presidenza. Poco dopo arriva la risposta: ‘Ci vediamo dopodomani a Montevideo’. A questo punto inizia il mio viaggio della speranza, tra navi, scioperi e carri bestiame. Fortunatamente faccio in tempo. Con il suo misto di ironia e malinconia, Pepe rimane colpito dalla storia della nostra casa editrice, una realtà ‘corsara’ in un tempo di crisi, che si ispira alla storica Editori Riuniti e alla cultura della sinistra negli ’60 e ’70”. Così prende forma “La felicità al potere”.

pepe

CONTRATTI DI FIUME COSA SONO, QUANDO SONO NATI, COME SI ATTIVANO. NUOVI STRUMENTI PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE

Accademia Kronos invita a un incontro straordinario il 6 febbraio 2015 ore 15,30 persone impegnate nella tutela del territorio, amministratori pubblici e professionisti nel settore ambientale. Il tema è: “I Contratti di Fiume possono essere strumenti NUOVI per proteggere l’ambiente?”

Un’occasione importante e unica per essere informati sugli ultimi strumenti … Continua a leggere

Pesticidi: 175 le sostanze rinvenute nelle acque potabili, a rischio la qualità

Ad affermarlo l’edizione 2014 del Rapporto nazionale pesticidi nelle acque che l’Ispra ha presentato a gennaio

Redazione Earth Day Italia 26 Gennaio 2015 http://www.today.it/ambiente/pesticidi-acqua-potabile-rapporto-ispra-2014.html

La salute delle nostre acque non è delle migliori. “Sono 175 le sostanze trovate nelle acque superficiali e sotterranee italiane nel 2012. In cima alla lista, … Continua a leggere

GIA’ NEL 1996 LA TERRA DEI FUOCHI POTEVA ESSERE SALVATA

http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2013/11/26/news/il_rapporto_segreto-72012228/

Roberto Mancini, commissario della Criminalpol, aveva indagato sul meccanismo che ruota attorno al traffico di rifiuti tossici. Lo aveva descritto in modo dettagliato in un’informativa consegnata alla Dda di Napoli e che ora ci illustra. Ma il suo rapporto è rimasto inspiegabilmente chiuso in un cassetto per 15 anni. Le dichiarazioni dell’ex boss dei Casalesi, Carmine Schiavone, oggi pentito, hanno confermato in pieno ciò che il poliziotto aveva denunciato. Il funzionario lotta contro un tumore che ha contratto per il lavoro svolto per conto della Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti. Si rammarica: “Forse l’Italia non era pronta ad affrontare questa terribile verità”

PERUGIA – “Se l’informativa fosse stata presa in considerazione nel 1996 avremmo potuto limitare i danni. Non so perché sia stata sottovalutata. Forse il Paese non era ancora pronto a sapere cosa stava accadendo nella Terra dei fuochi”. Roberto Mancini, 53 anni, sostituto commissario di Polizia a Roma, è l’autore dell’informativa che già 15 anni fa svelava tutte le modalità e i protagonisti del traffico illegale dei rifiuti in Campania. Ma il suo lavoro per anni non è stato preso in considerazione. L’informativa, insomma, nonostante la sua incredibile gravità per lo scenario che descriveva, è rimasta inspiegabilmente segreta. E’ stata infilata in un cassetto. E lì è restata chiusa per anni. Non sappiamo perché e chi abbia contribuito a questo incredibile silenzio. Forse, come suggerisce oggi l’estensore, perché l’Italia e la parte della Campania coinvolta non erano pronte a conoscere una realtà che le stava lentamente inquinando. Ma sappiamno che questo segreto è rimasto inviolato fino a quando un magistrato della Procura di Napoli lo ha riesumato e messo agli atti del processo sul cosiddetto “Biocidio”, oggi all’esame della Corte d’Assise.

Stando alle carte, l’organizzazione del traffico dei rifiuti, per conto della camorra, è affidata a Cipriano Chianese, un classico colletto bianco. I rapporti che questo intermediario intrattiene per organizzare lo sversamento illegale in Campania attribuiscono all’informativa  il valore di “un saggio storico, un vero manuale sull’ecomafia”. Nelle sue oltre 200 pagine ci sono i clan della camorra e ci sono i nomi delle aziende che partecipano a questo sistematico e mortale inquinamento di ettari e ettari di terreni coltivati. Tra queste, come si legge in un’inchiesta de L’Espresso e delle RE Inchieste, ci sono la Indesit dei Merloni e le Coop rosse. Ma c’è anche la Massoneria di Licio Gelli, la politica come referente per risolvere i problemi, ci sono le dichiarazioni di pentiti come Carmine Schiavone; ci sono le intercettazioni, ci sono i rapporti con la Pubblica amministrazione, ci sono i nomi dei funzionari delle Asl che facevano finta di controllare le discariche; ci sono i nomi di assessori, di politici, di funzionari della Provincia; ci sono infine i nomi delle società che organizzavano il trasporto
e lo sversamento dei rifiuti, quelli dei gruppi criminali coinvolti, degli avvocati e dei magistrati compiacenti. Uno spaccato del più grande crimine ambientale commesso in Italia nell’ultimo mezzo secolo.

Soltanto oggi, a distanza di 15 anni, il lavoro di Roberto Mancini è stato acquisito dalla Procura di Napoli nell’ambito del processo per disastro ambientale e inquinamento delle falde acquifere. L’indagine sul traffico illegale dei rifiuti inizia nel 1994 e due anni dopo il commissario consegna alla Dda di Napoli un’informativa costruita anche su intercettazioni e dichiarazioni del pentito Carmine Schiavone. Il lavoro, ricorda oggi Mancini, si trasforma in “un compendio, quasi un saggio storico sull’Ecomafia” che può essere un chiaro punto di riferimento, e di partenza, per tutte le investigazioni sui crimini ambientali commessi nel Casertano. Solo nel 2006 uscirà il libro di Roberto Saviano, Gomorra, con la sconvolgente ricostruzione dei travasi dei rifiuti tossici importati dallle aziende del nord Italia. Un libro profetico, interpretato da molti quasi come un romanzo di fantasia e non certo come un freddo e puntuale testo di denuncia di una realtà a cui nessuno credeva o solo immaginava. L’informativa, redatta da un investigatore, da un servitore dello Stato che lavorava per difendere la salute di tutti noi, quindi un documento basato su fatti veri e concreti, giaceva da anni in un cassetto. Non era stato neanche preso in considerazione. Solo successivamente, grazie all’ostinazione e allo scrupolo del sostituito procuratore Alessandro Milita, il compendio dell’ecomafia emerge dal suo limbo e finisce agli atti del processo sul “Biocidio”, iniziato nel 2011, e che vede come imputato proprio Cipriano Chianese.

Il commissario torna sul campo. Viene coptato dalla Commissione Rifiuti che nel frattempo la Camera dei deputati ha attivato. Tra il 1997 e il 2001 effettua una serie di sopralluoghi su discariche di rifiuti tossici e radioattivi in Italia e all’estero. Un lavoro pericoloso. Soprattutto per la sua salute. Nel 2002 gli sarà diagnosticato un linfoma non Hodgkin. Lo incontriamo nel reparto di Ematologia dell’ospedale Silvestrini di Perugia dove è stato sottoposto ad un trapianto di midollo che, spera, riesca a frenare il decorso della malattia. Mancini non è arrabbiato. E’ deluso. Ma deciso a far valere la verità contenuta nella sua informativa segreta. Si è ammalato ma ha scoperto prima di tutti, in tempi non sospetti, ciò che adesso sconvolge tutti noi e angoscia migliaia di napoletani colpiti spesso nei loro affetti più cari dalle conseguenze di questo avvelenamento collettivo. Vittime e carnefici inconsapevoli di loro stessi. Ripercorrere con il commissario Mancini serve ad avere finalmente un quadro completo dei protagonisti, delle complicità, delle connivenze, delle tecniche di questa incredibile vicenda con cui dovremo fare i conti per chissà quanti anni. Un compendio istruttivo. Per capire e impedire che accada ancora.

Nell’inchiesta di Re Inchieste “I Broker dei rifiuti” abbiamo seguito Mancini nelle terre di Gomorra ripercorrendo la sua storia di poliziotto della Crminalpol e di consulente della Commissione parlamentare sul traffico di rifiuti. Siamo tornati a trovarlo all’Ospedale di Perugia. Ecco i suoi appunti che ricorda a memoria.

“VOGLIAMO AVVELENARE CASALE?”   video
Nel 1988 con le Coop Rosse inizia il traffico e lo sversamento dei rifiuti”. “Due anni prima”, ricorda Mancini, “i Casalesi avevano iniziato a scavare dei terreni per fare dei rilevati per le Cooperative Rosse che avevano costruito la superstrada a Casale”.  È Cipriano Chianese, il broker dei rifiuti, secondo le dichiarazioni di Carmine Schiavone, a proporre di riempire le buche di immondizia. “Tornai a Casale”, spiega l’ex boss oggi pentito, “e parlai con mio cugino (Francesco “Sandokan” Schiavone, ndr) al quale dissi:”Guarda c’è un business; possiamo incassare miliardi per l’immondizia. Mio cugino replicò: “Che vogliamo fare? Vogliamo avvelenare Casale?” A quel punto io dissi: “No! Allora non se ne fa niente”. Carmine Schiavone in seguito scoprì che suo cugino Sandokan, insieme con Bidognetti e Chianese, avevano avviato e consolidato il business miliardario del traffico di rifiuti. Fu a quel punto che l’ex boss dei Casalesi si fece avanti, chiese spiegazioni e pretese che parte degli incassi del mega affare finissero nella cassaforte del clan.

IL BROKER E L’AMMINISTRAZIONE PUBBLICA    video
Cipriano Chianese possedeva, tramite dei prestanome, delle discariche legali che però “non si riempivano mai”. Il sistema aveva bisogno di ispettori delle Asl compiacenti, dell'”amicizia” di funzionari della Pubblica amministrazione, di assessori, funzionari della provincia e magistrati. Amicizie che Chianese si riuscì a conquistare attraverso i classici favori. Aiutava familiari e congiunti dei vari protagonisti in cambio della loro complicità. Rilasciavano e rinnovavano autorizzazioni; i controlli sulle discariche e sui carichi che provenivano da altre regioni d’Italia, oltre che dalla Campania, avvenivano solo sulla carta. Si controllavano solo le bolle di accompagnamento che, di solito, erano false o manomesse.”Più controlli facciamo”, sosteneva il broker, “meglio è”.

I CONTATTI CON LA POLITICA   video
Nel novembre 1994 viene intercettata una telefonata tra Caterino Vincenzo, esponente del clan dei Casalesi, e Cipriano Chianese per un appuntamento che il broker avrebbe dovuto avere con l’ingegner Luigi Fucci, all’epoca coordinatore di Forza Italia a Caserta. Il professionista, viene confermato nell’informativa del commissario della Criminalpol, “rappresenta, in quel periodo, il tramite diretto dell'”avvocato-imprenditore” con i settori di Forza Italia della provincia di Caserta, essendone un esponente di rilievo”. Chianese si attiva per un incontro con Fucci ma spiega anche a Caterino Vicenzo: “In questo momento è difficile, siamo in piena campagna elettorale e il nostro uomo si è candidato. Bisogna aspettare”. L’appuntamento alla fine viene fissato. Il broker, il 30 novembre del 1994, avverte l’esponente dei Casalesi: “Ho concordato un incontro. Alle 13 lo chiamo e ci parlo. Ti faccio sapere”. Chianese, si legge nell’informativa, “svolge dunque un chiaro ruolo a favore di referenti del clan dei Casalesi per ciò che attiene le questioni finanziarie, politiche e giudiziarie”.

I RAPPORTI CON LA P2    video
Sia Cipriano Chianese sia Gaetano Cerci, “fidanzato della nipote di Francesco Bidognetti” sono massoni.  Massoni di un certo tipo, legati alla loggia P2. “Cerci in particolare”, dichiara Carmine Schiavone, ex boss dei Caselesi, “è stato in contatto con i massoni napoletani e aversani, nonché che era “di casa” a Villa Wanda, di proprietà di Licio Gelli.”

IL TRAFFICO NORD-SUD    video
Chianese gestisce il traffico di rifiuti da e per il nord Italia grazie a un altro broker dei rifiuti di Treviso, Giovanbattista Toninelli. Oltre alla Campania, nelle telefonate intercettate  tra Toninelli e Chianese si parla di altre discariche, in altre regioni. Si accenna a quella di Cundufuri in Calabria, ad una delle Marche e di una a Taranto. Toninelli racconta a Chianese di aver ricevuto una telefonata dal proprietario di quest’ultima discarica nella quale si offre per ospitare i rifiuti. “Lo spazio è grande. Dobbiamo riempirlo al più presto, sei mesi al massimo un anno”. Dalle intercettazioni si scoprirà che in questa discarica verranno travasati materiali per 30-40 camion al giorno. Si parla di rifiuti urbani ma in quel buco può essere finito di tutto. Non si sa se su questo spazio sono state avviate delle indagini o svolti dei controlli. Ma, secondo le indagini svolte dal commissario Mancini, “è proprio con questa telefonata che si rinnova il patto del traffico di rifiuti tra Nord e Sd ed emerge con chiarezza il ruolo di mediatore svolto dal Chianese”.

SPUNTA LA Q8
Già nella nostra inchiesta e in quella dell’Espresso era emerso il ruolo delle industrie nel travaso e il commercio illegale dei rifiuti tossici. Si era scoperto che una società di rilievo come l’Indesit dei Merloni aveva rapporti con i diversi protagonisti dell’affare. Per quanto riguarda l’Indesit, si legge nell’informativa, “come è evidente, già da allora è in essere, esiste un rapporto esclusivo tra Chianese e i manager della società, i cui materiali prelievi, allora come oggi, sono garantiti dai fratelli Giordano, attraverso società nominalmente a loro intestate (come la ITE Srl, la Commet Srl), ma di fatto gestite dal professionista di Parete”.  Ma non è solo l’Indesit ad apparire nelle intercettazioni. Nel 1994 c’è una telefonata tra Chianese e un contabile della società Santamaria Srl. C’è un problema sulle bolle d’accompagnamento per i rifiuti di raffineria della Q8. Il contabile chiama il broker e gli spiega: “Sono andato alla Q8 per sistemare quella situazione sulle bolle. Continuano a discutere sulla cubatura dei rifiuti di raffineria conferiti. Non riusciamo a chiarire. Tu hai indicato 190 metri cubi, mentre a me risultano solo 110”.

26 novembre 2013

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Rapporto Ispra – “nuotiamo” nei pesticidi!

2015 ispra

In Italia 134.242 tonnellate di veleni chimici liberamente sparse nelle campagne!

Questo è l’ammontare dei pesticidi ed erbicidi venduti nel solo arco del 2012, e quindi rinvenuti nelle nostre acque.

E’ quanto emerge dall’edizione 2014 del Continua a leggere

Riunione con il Sindaco di Ronciglione sul tema: Riequilibrio del territorio attraverso la riapertura della linea ferroviaria Civitavecchia Capranica Orte

Il giorno 19 gennaio 2015 una delegazione dei comitati che s’interessano del riequilibrio del territorio e della mobilità, per lo sviluppo dell’economia del comprensorio,  è stata ricevuta dal Sindaco del Comune di Ronciglione, Alessandro Giovagnoli.

Molti i punti focalizzati, fra questi i più importanti a parere dei comitati quali: la … Continua a leggere

Lettera al Sindaco di Ronciglione e incontro del 19 gennaio 2015, per discutere della linea ferroviaria Civitavecchia Capranica Orte

Questa la lettera che i comitati hanno predisposto in precedenza alla riunione proposta al Sindaco e fissata per il 19 gennaio 2015 ore 9,30 RC

 

Al sindaco del Comune di Ronciglione

Egregio sindaco,

l’indomani delle elezioni amministrative del 6/7 maggio 2012 , come delegazione dei comitati per la riapertura … Continua a leggere

RONCIGLIONE COSI’ NON CAMBIA

LOGO PSI 

Un comunicato diffuso dal Sindaco del Comune di Ronciglione cerca di attribuirsi meriti sull’avvio della bonifica al Centro nucleare batteriologico e chimico del lago di Vico.

Senza umiltà il Sindaco non tiene conto delle iniziative di … Continua a leggere

Non è la “sfiga” a causare il cancro. Il parere della IARC e dell’OMS.

Posted: 16 Jan 2015 05:33 AM PST

Nei giorni scorsi è stato dato ampio risalto ad uno studio che avrebbe dimostrato come lo sviluppo di un tumore sia principalmente dovuto al caso, alla “sfiga”. Titolo dello … Continua a leggere