Le Ferriere di Ronciglione

Dalle poche notizie delle industrie romane nel periodo pontificio, si puo’ vedere come queste furono minimamente influenzate dalla “rivoluzione industriale” avvenuta per altre realta’ italiane come Lombardia, Piemonte e la Toscana. Nel periodo francese l’industria siderurgica romana era presente con impianti nella zona di Viterbo, quella di Bracciano, Tivoli e … Continua a leggere

All’Ordine dei Medici di Viterbo Presentazione dello studio, in relazione all’arsenico, del DEP della Regione Lazio sull’uso dell’acqua e sulle abitudini alimentari.

 

ACQUA POTABILE – ARSENICO – INQUINAMENTO – MALATTIE

Si è tenuta il 21 novembre 2015 presso l’Ordine dei Medici della Provincia di Viterbo la presentazione della terza fase dello studio del DEP riguardante Indagini di popolazione sull’uso dell’acqua e sulle abitudini alimentari in  relazione all’inquinamento da arsenico nelle acque … Continua a leggere

Aperto il Museo delle Ferriere a Ronciglione – soddisfazione del PSI di Ronciglione

 LOGO PSI
Sezione di Ronciglione

Aperto a Ronciglione il Museo della Ferriera. E’ una realizzazione importante che finalmente sarà possibile far visitare ai giovani studenti, ai cittadini e ai turisti. Potrà divenire con certezza il vanto di Ronciglione.

I lavori … Continua a leggere

L’interrogazione dell’on. Oreste Pastorelli per il lago di Bolsena e la risposta del Ministro dell’Ambiente

Lago Bolsena: Minambiente a Pastorelli (PSI), 2 milioni per interventi nel 2016

Roma, 19 novembre 2015 – “La regione ha previsto un intervento, pari a circa 2 milioni, per la sostituzione delle parti vetuste; per tale operazione si svolgerà una gara con procedura aperta con inizio dei lavori previsto per … Continua a leggere

Riflessioni dopo l’attentato di Parigi

Questo testo è stato scritto dal rettore dell’università di Firenze e pubblicato sulla sua pagina facebook

di LUIGI DEI

Oggi tutti siamo tristi ed il motivo di questa terribile mestizia è il terrorismo, che non dà pace al popolo europeo, di questo terrorismo che si scatena, che turba … Continua a leggere

E’ MORTA L’IGNORANZA 3a puntata

Alcuni gruppi che utilizzano facebook, chiedono ai loro iscritti di non postare commenti o critiche che siano diversi dalla esaltazione delle cose belle, ritenendo che i commenti o le critiche siano distruttive a prescindere. Ci sembra che Facebook stia facendo proliferare tante belle torri d’avorio, tra loro non comunicanti, nelle … Continua a leggere

L’Ordine dei medici torna sul tema dell’acqua potabile sabato 21 novembre 2015 ore 10,30

Sabato 21 novembre 2015, presso la sede dell’Ordine dei Medici – Chirurghi ed Odontoiatri

a Viterbo, si svolgerà l’incontro sul tema “Indagini di popolazione sull’uso dell’acqua e sulle abitudini alimentari in  relazione all’inquinamento da arsenico nelle acque  e monitoraggio dello stato di salute della popolazione nell’area del Viterbese

Per iniziativa dell’Ordine dei … Continua a leggere

16 progetti contro il cambiamento climatico premiati dall’Onu

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  • Azuri PayGo Energy

    Un sistema pay-as-you-go sviluppato nel Regno Unito che combina il pagamento attraverso telefoni cellulari e l’uso di pannelli solari che fornisce elettricità a decine di migliaia di case in 11 paesi dell’Africa sub-sahariana: Tanzania, Kenya, Ethiopia, Uganda, Sierra Leone, Malawi, Zimbabwe, South Africa, Rwanda, Togo, and Ghana (foto: United Nations)

    clicca qui per l’articolo originale

  • Azuri PayGo Energy

    Finora, secondo Azuri sono state fornite 28.5 milioni di ore di luce e 9.5 milioni di ore di ricarica e sono state risparmiate di 3.504 tonnellate di emissioni di anidride carbonica per l’atmosfera. (foto: United Nations)

  • ChargePoint Electric Vehicle Charging Corridors

    Una rete di oltre 25mila stazioni di ricarica per veicoli elettrici che punta a far scendere negli States la quota di emissioni di carbonio di cui è responsabili il settore del trasporto, attualmente il 75 per cento. Ricariche, veloci, numerose stazioni segnalate attraverso un’app che permette la pianificazione di viaggi su lunghe distanze. (foto: United Nations)

  • Deforestationfree Cocoa1

    Con Deforestaion-Free Cocoa 1100 agricoltori Peruviani potranno coltivare 4000 ettari di terra a Cacao, e salvare dalla deforestazione la Riserva Nazionale di Tambopata e il Parco Nazionale Bahuaha-sonene. (foto: United Nations)

  • Deforestation Free Cocoa

    Il progetto proteggerà 570mila ettari di foresta tropicale, evitando l’emissione di 4.5 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica entro il 2020. Al suo massimo l’investimento produrrà 3200 tonnellate di cacao certificato deforestation-free, biologico ed equo-solidale. Il progetto proteggerà 570mila ettari di foresta tropicale, evitando l’emissione di 4.5 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica entro il 2020. Al suo massimo l’investimento produrrà 3200 tonnellate di cacao certificato deforestation-free, biologico ed equo-solidale. (foto: United Nations)

  • Emerging and Sustainable Cities Initiative

    In 55 città dell’America Latina e e dei Caraibi, come Xalapa in Messico (sopra), l’Emerging and Sustainable Cities Initiave promuove piani d’azione che includono assessment di vulnerabilità climatica, studi di mitigazione di gas serra e scenari di crescita urbana. (foto: United Nations)

  • Emerging and Sustainable Cities Initiative

    Tra i piani in atto ci sono: reti di drenaggio contro le tempeste, l’espansione di sistemi di transito rapido per autobus, la creazione di corridoi per la ritenzione delle acqua e di sistemi di controllo che aiutino a ridurre i rischi dovuti dalle inondazioni. I piani d’azione tengono l’inequalità e la povertà in particolare considerazione (sopra Nassau, Bahamas). (foto: United Nations)

  • Enabling Farmers to Adapt to Climate Change through ICT

    Questo progetto usa un set di strumenti ICT per raccogliere, analizzare e inviare ad agricoltori in Uganda, attraverso radio, telefoni cellulari o carta stampata, informazioni sul meteo, sul mercato agricolo e di animali e guide sulle tecniche di raccolta dell’acqua piovana a basso costo, su come fronteggiare la siccità o le inondazioni. In questo modo li aiuta a minimizzare i danni e le perdite di raccolto e li rende più resilienti ai cambiamenti climatici. (foto: United Nations)

  • E-waste: From Toxic to Green

    A più di 2000 raccoglitori di rifiuti indiani è stato insegnato come identificare e maneggiare in maniera sicura i rifiuti elettronici, solitamente bruciati o gettati in discarica. Il programma inoltre negozia con le aziende che si occupano di riciclo i tassi migliori per i raccoglitori, che hanno visto aumentare i loro guadagni tra il 10 e il 30 per cento. (foto: United Nations)

  • Fairphone

    Fairphone, è un’azienda olandese che produce smartphone disegnati per vivere più a lungo e avere parti intercambiabili riducendo il bisogno di minerali provenienti da zone di conflitto. Inoltre lavora progetti locali e con le aziende manifatturiere per garantire agli operai migliori condizioni di lavoro. Con il suo partner in Cina ha stabilito il Worker Welfare Fund nel quale è investita una percentuale del guadagno ottenuto dalla vendita di ciascun telefono. Per ora ha venduto 60mila pezzi ma il piano è di produrne e venderne 140mila l’anno a partire dal 2016. (foto: United Nations)

  • Fostering Cleaner Production

    Un programma che crea networks di donne colombiane imprenditrici, provenienti dall’accademia o dal settore pubblico e che fornisce loro formazione e risorse per iniziare attività in grado ridurre l’inquinamento causato dalle industrie. (foto: United Nations)

  • Harvesting Geothermal Energy

    Grazie a questo programma diverse donne appartenenti a 15 comunità rurali in El Salvador possono adoperare il calore e il vapore condensato della vicina centrale geotermica per coltivare piante e deidratare frutta da vendere. Le donne sono anche impiegate come ranger nel parchi naturale parte del territorio della centrale. (foto: United Nations)

  • Lifelink Water Solutions

    Grundfos, il principale produttore di sistemi di pompaggio e circolare dell’acqua a creato un sistema che fornisce acqua potabile a costi sostenibili, pagabili anche attraverso telefoni cellulari, in 44 diverse comunità in Kenya e in Uganda. L’obiettivo è raggiungere 2 milioni di persone nei prossimi 5 anni installando 1000 sistemi Lifelink in 9 nazioni africane. (foto: United Nations)

  • Mapping Exposure to Sea Level Rise

    Questo progetto fornisce agli abitanti delle isole del Pacifico come Tonga e Samoa strumenti come database, mappe online e competenze ICT per affrontare l’aumento del livello dell’oceano e altre conseguenze dei cambiamenti climatici. (foto: United Nations)

  • Microsoft Global Carbon Fee

    Microsoft ha introdotto una tassa interna sulle emissioni di carbonio. Ogni dipartimento dell’azienda è responsabile di ridurre le proprie emissioni e pagare ogni anno una tassa basata sui costi stimati di efficienza interna, energie rinnovabili, riciclo di rifiuti elettronici e altri parametri. Con i fondi raccolti Microsoft ha acquistato 10 miliardi di Kilowatt/ore di energia pulita risparmiando l’emissione di 7,5 tonnellate di anidride carbonica. (foto: United Nations)

  • Mobisol Smart Solar Homes

    Mobisol Smart Solar Homes ha portato sistemi solari in 30mila case in Rwanda e Tanzania che hanno sostituito il consumo di diesel, kerosene e legno per la produzione di energia casalinga. (foto: United Nations)

  • Planting Trees to Save the Mangrove

    Un gruppo di cooperative guidato di donne nel nord della Guinea che ha l’obiettivo di ridurre la deforestazione delle mangrovie e ridurre le emissioni di carbonio introducendo degli affumicatori a energia solare per asciugare e affumicare il pesce. Per ora sono stati costruiti 4 affumicatori, risparmiate 40 tonnellate di emissioni di CO2 all’anno e piantati 25mila alberi di moringa per ripopolare la foresta. (foto: United Nations)

  • SELF’s Solar Market Gardens

    Questo progetto combina pompe per l’acqua a energia solare e sistemi di irrigazione per la coltivazione di orti in 10 villaggi del Benin. Grazie al progetto gli abitanti possono coltivare frutta e verdura tutto l’anno e donne e ragazze non devono più recuperare acqua da pozzi lontani decine di chilometri. (foto: United Nations)

  • Solvatten Solar Safe Water Heater

    Solvatten Solar Safe Water Heater un sistema per il trattamento e il riscaldamento dell’acqua a energia solare messo a punto da un inventore svedese. Dal 2012 il sistema ha reso potabile 62 milioni di litri d’acqua negli slum di Nairobi, evitando l’emissione di 22mila tonnellate di gas serra. (foto: United Nations)

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Azuri PayGo Energy

Un sistema pay-as-you-go sviluppato nel Regno Unito che combina il pagamento attraverso telefoni cellulari e l’uso di pannelli solari che fornisce elettricità a decine di migliaia di case in 11 paesi dell’Africa sub-sahariana: Tanzania, Kenya, Ethiopia, Uganda, Sierra Leone, Malawi, Zimbabwe, South Africa, Rwanda, Togo, and Ghana (foto: United Nations)

 

La Cop 21, il Climate Summit delle Nazioni Unite, è alle porte, con l’apertura dei lavori prevista per il 30 novembre a Parigi. E forse per ispirare suoi partecipanti l’Onu ha da poco annunciato i 16 vincitori di quest’anno del programma Momentum for Change: Lighthouse Activities: iniziative innovative, scalabili, orientate a contrastare le conseguenze dei cambiamenti climatici in alcune comunità aiutando queste ultime a superare sfide economiche e sociali.

Come E-Waste: From Toxic to Green, che ha formato duemilawaste picker indiani, quelli che spulciano le montagne delle discariche alla ricerca di materiali vendibili o riutilizzabili, a raccogliere i rifiuti elettronici e riciclarli in maniera sicura e per loro economicamente vantaggiosa. Ma anche smartphone più longevi e con pezzi intercambiabili o pompe per l’acqua e sistemi di irrigazione alimentati a energia solare che risparmiano a donne e bambine in Benin estenuanti viaggi per recuperare l’acqua e permette a queste ultime, per esempio, di non abbandonare i banchi di scuola.

Cos’è Momentum for Change? “Tra le attività Lighthouse Momentum for Change del 2015 ci sono storie personali che riguardano la sostenibilità, la protezione del clima, la coscienza ambientale e la responsabilità sociale”, ha detto Teresa Ribera Rodriguez, Chair of the Momentum for Change Advisory Panel. “Con un numero record di application, più di 450, quest’anno la commissione incaricata della scelta dei progetti vincitori ha avuto grandi difficoltà a selezionare il meglio del meglio”.

Le iniziative premiate rientrano in quattro distinte categorie di azione (Urban Poor, Women for Results, Financing for Climate Friendly Investment e Ict Solutions) che puntano sul migliorare le condizioni climatiche e di vita nelle città, nel promuovere il ruolo di leader delle donne e gli investimenti in imprese climate-friendly e in progetti che coinvolgono le Ict (tecnologie della comunicazione e dell’informazione). Tutti i progetti vincitori avranno uno spazio dedicato negli ambienti del Summit di Parigi dove saranno esposti i diversi programmi, i loro protagonisti e i loro risultati, possibilmente per ispirare non solo i delegati ma imprenditori e tutti i visitatori a intraprendere iniziative con obiettivi simili.

Mostrando queste notevoli soluzione e le persone dietro esse possiamo rafforzare gli sforzi verso un nuovo accordo”, ha dichiarato Christiana Figueres, segretario esecutivo dell’Unfccc.

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L’enciclica «Laudato sì’». Fede, scienza, ragione: un’alleanza per il clima, la terra e la giustizia sociale«Laudato sì’». Dopo il convegno, un documento e una mozione

Due testi comuni siglati dalle realtà che hanno promosso il convegno del 4 novembre e che vogliono continuare il percorso di riflessione iniziato 6 novembre 2015 da casadellacarita.org


DICHIARAZIONE COMUNE DEI PARTECIPANTI ALL’INCONTRO:
«L’ENCICLICA LAUDATO SÌ’»
FEDE, SCIENZA, RAGIONE: UN’ALLEANZA PER IL CLIMA, LA TERRA E LA GIUSTIZIA SOCIALE

Noi, organizzazioni, movimenti, singoli firmatari di questa Dichiarazione, confrontandoci pubblicamente a Milano mercoledì 4 novembre 2015 in un incontro aperto ad ogni contributo, vogliamo richiamare l’attenzione sui principali contenuti di ordine culturale, sociale e civile dell’enciclica «Laudato sì’» al fine di trarne delle indicazioni operative su cui incentrare i nostri impegni futuri. Impegni tesi anche a ridare nobiltà alla partecipazione politica, intesa come l’agire per il bene comune. Senza sottovalutare gli altri temi di una enciclica che è una miniera ricchissima di suggestioni, quelli su cui si è concentrata la nostra attenzione possono essere sintetizzati nei seguenti punti:

1. Il discorso di Papa Francesco è rivolto a tutti, credenti e non credenti, e non soltanto ai cristiani. È un discorso che riguarda la condizione umana in quanto tale.

2. È un discorso che riguarda tutta la Terra – tutto il creato – nel suo insieme: nella sua dimensione fisica, biologica, sociale, spirituale, affrontate nel loro inestricabile intreccio. Nessuna di queste dimensioni può essere affrontata senza tener conto dei nessi che la legano a tutte le altre.

3. In particolare, papa Francesco sottolinea come la vita e l’esperienza dell’essere umano siano inscindibili dal suo rapporto con l’ambiente fisico e con l’insieme dei viventi che popolano la terra. E viceversa. Questo segna l’abbandono di una visione antropocentrica che fa della specie umana la dominatrice dell’Universo: una concezione che ha caratterizzato gran parte della cultura occidentale nel corso dell’era moderna, influenzando gran parte del pensiero cristiano, soprattutto a partire dalla Riforma.

4. Scienza, religione e saperi popolari, compresi quelli dei popoli indigeni che colgono appieno l’integrazione con la natura, sono, su un piano di parità, modi di rapportarsi al mondo e al creato che non si escludono a vicenda; nessuno di essi può vantare una superiorità sull’altro. La loro conciliazione è un compito in continuo divenire.

5. L’Enciclica considera il vivente, il modo in cui la vita si riproduce e si rigenera, la fonte normativa delle regole che dovrebbero presiedere anche ai rapporti degli esseri umani tra di loro e con il loro ambiente; il che presuppone l’adozione di un sistema economico circolare, che non produce rifiuti, affinché gli scarti dei processi di produzione o di consumo ritornino all’ambiente in forme compatibili con la sua rigenerazione, oppure rientrino in un nuovo ciclo produttivo.

6. Lo scarto, quando è un residuo incompatibile con questi processi di rigenerazione, è la manifestazione principale e più evidente di un’economia di tipo lineare: un sistema che aggredisce le risorse della Terra per trasformarle, nel più breve tempo possibile, in materiali e sostanze inutilizzabili, inquinanti, che degradano l’ambiente e la vita. La velocità crescente imposta alla società dai processi di innovazione tecnologica ed economica, spesso in contrasto con i tempi della natura e della partecipazione democratica, rendono sempre più difficile sottrarsi a questo meccanismo.

7. Questo paradigma lineare non si applica solo alle cose, ma anche al vivente in genere e all’esser umano in particolare. La condizione dei poveri, degli esclusi, degli esseri umani sfruttati finché servono, finché sono produttivi o alimentano il consumo, per poi essere messi ai margini del consorzio umano, è la manifestazione, nel sociale, di un paradigma devastante che investe tutti i rapporti degli esseri umani tra di loro e con la Terra.

8. La povertà e l’emarginazione sono indissolubilmente legate all’aggressione alle risorse della Terra, ne sono una conseguenza diretta, mentre le diseguaglianze crescenti prodotte dal sistema economico e finanziario concorrono a loro volta a perpetuare questa aggressione perché privano i poveri e gli emarginati non solo dell’uso pubblico di beni comuni, come l’acqua, a seguito di insistenti e sempre più diffuse campagne di privatizzazione, ma anche della possibilità da parte dei meno abbienti di prendersi cura dell’ambiente in cui vivono e di custodire la Terra.

9. Le manifestazioni principali di questo squilibrio sono il ruolo assunto dal denaro come unico metro di misura di ciò che vale e merita di essere perseguito e il potere crescente della finanza, che, nella sua corsa all’accumulazione, non rispetta né l’essere umano né l’ambiente.

10. L’alternativa all’economia e alla società delle disuguaglianze e alla cultura dello scarto è la conversione ecologica; che ha una dimensione sociale fondata su un diverso paradigma energetico, sulla messa al bando del commercio delle armi e degli arsenali nucleari e sulla cura e sulla custodia della Terra, cioè su una produzione e un consumo sostenibili, che non intacchino il diritto di tutti i viventi e delle generazioni future a beneficiare di ciò che la Terra è in grado di offrire a chi la abita. Ciò riguarda in particolare il cambiamento climatico in corso e le sconvolgenti migrazioni provocate da guerre, desertificazioni e landgrabbing, tutti connessi alla rapina delle risorse. Ma la riconversione ecologica ha anche una dimensione personale nell’adozione di uno stile di vita fondato sulla sobrietà, sul consumo critico, sull’assunzione di una responsabilità nei confronti del prossimo e del vivente.

11. L’orizzonte culturale della conversione ecologica è dato da un’ecologia integrale, che non separa la difesa e la custodia dell’ambiente dalla cura per la condizione umana e dalla lotta contro l’ingiustizia e le diseguaglianze. E viceversa. Non si tratta solo di un approccio teorico, ma di un punto di vista intrinseco alla spinta dei popoli verso una società più giusta.

12.  La dimensione spirituale, ma profondamente radicata nella nostra condizione di abitanti della Terra, di questa conversione è la riconciliazione e la sintonia con tutto il vivente e con la bellezza e la dimensione estetica del creato, secondo quanto ci insegna il cantico delle creature di San Francesco.

MOZIONE DEI PARTECIPANTI ALL’INCONTRO:
«L’ENCICLICA LAUDATO SÌ’»
FEDE, SCIENZA, RAGIONE: UN’ALLEANZA PER IL CLIMA, LA TERRA E LA GIUSTIZIA SOCIALE

Le associazioni, le cittadine e i cittadini che il 4 novembre 2015 hanno partecipato in questa sede a un primo confronto sui contenuti fondamentali dell’enciclica «Laudato si’» riconoscono il grande valore delle analisi e delle indicazioni programmatiche in essa contenute, e ne raccolgono l’invito a un impegno sempre più serrato in direzione della difesa della Terra, di tutto il vivente, della giustizia sociale e della lotta contro le disuguaglianze che affliggono soprattutto i più poveri.

Per questo, sulla base dei 12 punti indicati nella premessa, essi si impegnano a continuare su basi più operative in confronto iniziato oggi, riportandolo negli ambiti delle loro attività quotidiane e cercando ogni volta di tradurlo in iniziative pratiche di informazione, divulgazione, mobilitazione e aiuto reciproco.

Decidono fin da ora di partecipare e di promuovere la più ampia partecipazione possibile alle manifestazioni indette per il 29 novembre, per esigere che al vertice che si svolgerà a Parigi tra il 30 novembre e l’11 dicembre vengano assunti impegni vincolanti e rigorosi per contenere il riscaldamento del pianeta entro i 2 gradi centigradi, onde impedire che i cambiamenti climatici in corso assumano un andamento irreversibile e rovinoso per la sopravvivenza stessa della specie umana e di miliardi di altri esseri viventi su questo pianeta.

Si impegnano a proseguire, nelle forme che ciascuno riterrà opportuno, la battaglia per fermare la privatizzazione dell’acqua e concretizzarne il diritto all’accesso, come dichiarato dall’ONU, con l’assunzione nelle istituzioni internazionali di un Protocollo mondiale e di una Autorità mondiale, per impedire il consumo e lo spreco di suolo, contro le trivellazioni che perpetuano il ricorso alle energie fossili, per valorizzare pratiche agroforestali sostenibili e per imporre che anche dopo il summit di Parigi si continuino a perseguire impegni vincolanti ed efficaci per il contenimento delle emissioni inquinanti e climalteranti per la decarbonizzazione.

Esigono il riconoscimento alla protezione internazionale per chi fugge da disastri climatici, eventi meteorologici estremi, desertificazione, mancanza di terra, di cibo e di acqua. Nel contesto attuale è infatti ancor più tragico l’aumento dei migranti che fuggono la miseria aggravata dal degrado ambientale e che non sono riconosciuti come rifugiati nelle convenzioni internazionali e portano il peso della propria vita abbandonata senza alcuna tutela normativa.

Si riconvocano all’inizio del prossimo anno, in data da definirsi, per un confronto di carattere seminariale in cui presentare e discutere le buone pratiche in campo sociale e ambientale messe in atto nel corso del tempo e le modalità in cui ciascuna organizzazione, cittadino o cittadina ritiene possibile e produttivo portare avanti le indicazioni emerse dal confronto odierno.

Milano, Società Umanitaria, 4 novembre 2015

L’iniziativa è stata promossa da: 
Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”, Artigiani di Pace, A-Sud, Associazione Co-Energia – Progetti collettivi di economia solidale, Associazione Energia Felice, Beati i Costruttori di Pace, Comitati Chico Mendes, Comitato Milanese Acqua, Comitato per la Pace del Magentino, Contratto mondiale sull’acqua, Costituzione Beni Comuni, Ecoistituto Ticino, Forum Salviamo il Paesaggio, Noi Siamo Chiesa, Coordinamento Nord Sud del mondo, Zero Waste Italy.

 

Il ciclo integrale delle acqua: dalla qualità alla sua gestione

Si è svolto martedì 20 ottobre  2015  a Roma nella biblioteca della Camera dei deputati di   Palazzo  San Macuto l’incontro sul tema:“Il ciclo integrale delle acque: dalla qualità dell’acqua alla sua gestione”

La dottoressa Antonella Litta, referente dell’Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde (International Society of Doctors for the … Continua a leggere

Processo no Tav, assolto Erri De Luca «Fatto non sussiste», applausi in aula

Il commento: meno male che è finita

Lo scrittore napoletano era accusato di istigazione a delinquere per alcune interviste in cui sosteneva che «la Tav Torino-Lione va sabotata»

di Elisa Sola

Erri De Luca (Afp)
Erri De Luca (Afp)
Dichiarazioni spontanee

Immobile, lo sguardo dritto davanti a sé. L’intellettuale alla sbarra per avere dichiarato la sua militanza contro la grande opera ferroviaria ha atteso la lettura del dispositivo senza parlare, con un’espressione seria e fiera. In mattinata, prima che la Corte si ritirasse in camera di consiglio, aveva ribadito le sue idee rendendo una dichiarazione spontanea:«Confermo la mia convinzione che la linea sedicente ad Alta Velocità va intralciata, impedita e sabotata per legittima difesa del suolo, dell’aria e dell’acqua».

Quando il tribunale di Torino lo ha dichiarato innocente, il poeta ha sorriso verso il pubblico, che gli ha dedicato un applauso lunghissimo, scandito da urla – “Forza Erri” e ancora “A sarà dura”, tipico slogan No Tav – e manifestazioni di affetto. In tanti lo hanno abbracciato e baciato.

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Processo no Tav: Erri De Luca parla in aula prima della sentenza

“Non è una mia vittoria – ha ribadito De Luca – è stata impedita un’ingiustizia. E’ stata ripristinata la legalità dell’articolo 21. Come ostinato cittadino di questo paese non mi sarei fatto togliere la cittadinanza da nessuna sentenza. Ora mi sento tornato uno qualunque e la Valle di Susa resta una questione che mi riguarda”. “Di questo processo – ha aggiunto – mi rimane la grande solidarietà delle persone che mi hanno sostenuto in Italia e Francia”. E nei riguardi dei suoi “colleghi” che non hanno mai espresso solidarietà, ha aggiunto: “Sono degli assenti e si notano, si sono presi la responsabilità della loro assenza”.

Il processo

Secondo Giancluca Vitale, avvocato difensore di De Luca, “adesso procura e Digos devono capire che c’è un limite all’attività di repressione, la libertà di pensiero deve essere libera in Val di Susa come nel resto del Paese”. Il processo era nato dall’esposto di Ltf, società che si occupava dei lavori al cantiere della Maddalena di Chiomonte, in seguito alla pubblicazione di alcune interviste rilasciate dall’intellettuale, in cui dichiarava che “la Tav va sabotata” e che “quelle cesoie servivano”. Era il mese di settembre del 2013 e il riferimento era alle proteste del movimento No Tav, che in molte occasioni aveva tagliato le reti del cantiere. I pm Rinaudo e Padalino avevano indagato De Luca perché ritenevano che le sue parole potessero fomentare le tensioni in Val di Susa e istigare gli attivisti No Tav a commettere azioni violente. Dal giugno del 2011, anno di costruzione della recinzione a Chiomonte, sono stati oltre 50 gli assalti al cantiere o le azioni di danneggiamento nei confronti di mezzi o imprese legati alla Tav.
Secondo Alberto Mittone, legale di Ltf, “è bene che non vengano fatti ne martiri ne reprobi” e ricordare che comunque “la libertà di espressione ha sempre dei limiti, come tutti i diritti costituzionali”.

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No Tav, Erri De Luca in tribunale: chiesti 8 mesi

SYSTEMS APPROACH TO ENVIRONMENTALLY ACCEPTABLE FARMING RISULTATI DEL PROGETTO

clicca qui per tutto il documento http://www.unitus.it/dipartimenti/daf/vico/principa.htm

PRINCIPALI SPUNTI E SCOPI DELLO STUDIO

Il lago di Vico è biotopo di particolare valore paesaggistico ed ambientale, in cui emerge, soprattutto, la presenza del corpo idrico, che occupa oltre un quarto dell’intero bacino … Continua a leggere