Dalle poche notizie delle industrie romane nel periodo pontificio, si puo’ vedere come queste furono minimamente influenzate dalla “rivoluzione industriale” avvenuta per altre realta’ italiane come Lombardia, Piemonte e la Toscana. Nel periodo francese l’industria siderurgica romana era presente con impianti nella zona di Viterbo, quella di Bracciano, Tivoli e … Continua a leggere
Si è tenuta il 21 novembre 2015 presso l’Ordine dei Medici della Provincia di Viterbo la presentazione della terza fase dello studio del DEP riguardante “Indagini di popolazione sull’uso dell’acqua e sulle abitudini alimentari in relazione all’inquinamento da arsenico nelle acque … Continua a leggere
Aperto a Ronciglione il Museo della Ferriera. E’ una realizzazione importante che finalmente sarà possibile far visitare ai giovani studenti, ai cittadini e ai turisti. Potrà divenire con certezza il vanto di Ronciglione.
Lago Bolsena: Minambiente a Pastorelli (PSI), 2 milioni per interventi nel 2016
Roma, 19 novembre 2015 – “La regione ha previsto un intervento, pari a circa 2 milioni, per la sostituzione delle parti vetuste; per tale operazione si svolgerà una gara con procedura aperta con inizio dei lavori previsto per … Continua a leggere
Questo testo è stato scritto dal rettore dell’università di Firenze e pubblicato sulla sua pagina facebook
di LUIGI DEI
Oggi tutti siamo tristi ed il motivo di questa terribile mestizia è il terrorismo, che non dà pace al popolo europeo, di questo terrorismo che si scatena, che turba … Continua a leggere
E’ passato quasi un anno da quando sono entrati in funzione i dearsenificatori finanziati dalla Regione Lazio. Nonostante i trionfalismi del primo momento, a oggi l’emergenza non … Continua a leggere
Alcuni gruppi che utilizzano facebook, chiedono ai loro iscritti di non postare commenti o critiche che siano diversi dalla esaltazione delle cose belle, ritenendo che i commenti o le critiche siano distruttive a prescindere. Ci sembra che Facebook stia facendo proliferare tante belle torri d’avorio, tra loro non comunicanti, nelle … Continua a leggere
Sabato 21 novembre 2015, presso la sede dell’Ordine dei Medici – Chirurghi ed Odontoiatri
a Viterbo, si svolgerà l’incontro sul tema “Indagini di popolazione sull’uso dell’acqua e sulle abitudini alimentari in relazione all’inquinamento da arsenico nelle acque e monitoraggio dello stato di salute della popolazione nell’area del Viterbese”
da ilmanifesto.infoEdizione del 14 novembre 2015 aggiornata oggi alle 10:00
Movimenti. Verso la manifestazione nazionale del 29, la coalizione delle associazioni ambientaliste discute a Roma proposte e iniziative economiche … Continua a leggere
Un sistema pay-as-you-go sviluppato nel Regno Unito che combina il pagamento attraverso telefoni cellulari e l’uso di pannelli solari che fornisce elettricità a decine di migliaia di case in 11 paesi dell’Africa sub-sahariana: Tanzania, Kenya, Ethiopia, Uganda, Sierra Leone, Malawi, Zimbabwe, South Africa, Rwanda, Togo, and Ghana (foto: United Nations)
La Cop 21, il Climate Summit delle Nazioni Unite, è alle porte, con l’apertura dei lavori prevista per il 30 novembre a Parigi. E forse per ispirare suoi partecipanti l’Onu ha da poco annunciato i 16 vincitori di quest’anno del programma Momentum for Change: Lighthouse Activities: iniziative innovative, scalabili, orientate a contrastare le conseguenze dei cambiamenti climatici in alcune comunità aiutando queste ultime a superare sfide economiche e sociali.
Cos’è Momentum for Change? “Tra le attività Lighthouse Momentum for Change del 2015 ci sono storie personali che riguardano la sostenibilità, la protezione del clima, la coscienza ambientale e la responsabilità sociale”, ha detto Teresa Ribera Rodriguez, Chair of the Momentum for Change Advisory Panel. “Con un numero record di application, più di 450, quest’anno la commissione incaricata della scelta dei progetti vincitori ha avuto grandi difficoltà a selezionare il meglio del meglio”.
Le iniziative premiate rientrano in quattro distinte categorie di azione (Urban Poor, Women for Results, Financing for Climate Friendly Investment e Ict Solutions) che puntano sul migliorare le condizioni climatiche e di vita nelle città, nel promuovere il ruolo di leader delle donne e gli investimenti in imprese climate-friendly e in progetti che coinvolgono le Ict (tecnologie della comunicazione e dell’informazione). Tutti i progetti vincitori avranno uno spazio dedicato negli ambienti del Summit di Parigi dove saranno esposti i diversi programmi, i loro protagonisti e i loro risultati, possibilmente per ispirare non solo i delegati ma imprenditori e tutti i visitatori a intraprendere iniziative con obiettivi simili.
“Mostrando queste notevoli soluzione e le persone dietro esse possiamo rafforzare gli sforzi verso un nuovo accordo”, ha dichiaratoChristiana Figueres, segretario esecutivo dell’Unfccc.
Due testi comuni siglati dalle realtà che hanno promosso il convegno del 4 novembre e che vogliono continuare il percorso di riflessione iniziato 6 novembre 2015 da casadellacarita.org
DICHIARAZIONE COMUNE DEI PARTECIPANTI ALL’INCONTRO:
«L’ENCICLICA LAUDATO SÌ’»
FEDE, SCIENZA, RAGIONE: UN’ALLEANZA PER IL CLIMA, LA TERRA E LA GIUSTIZIA SOCIALE
Noi, organizzazioni, movimenti, singoli firmatari di questa Dichiarazione, confrontandoci pubblicamente a Milano mercoledì 4 novembre 2015 in un incontro aperto ad ogni contributo, vogliamo richiamare l’attenzione sui principali contenuti di ordine culturale, sociale e civile dell’enciclica «Laudato sì’» al fine di trarne delle indicazioni operative su cui incentrare i nostri impegni futuri. Impegni tesi anche a ridare nobiltà alla partecipazione politica, intesa come l’agire per il bene comune. Senza sottovalutare gli altri temi di una enciclica che è una miniera ricchissima di suggestioni, quelli su cui si è concentrata la nostra attenzione possono essere sintetizzati nei seguenti punti:
1. Il discorso di Papa Francesco è rivolto a tutti, credenti e non credenti, e non soltanto ai cristiani. È un discorso che riguarda la condizione umana in quanto tale.
2. È un discorso che riguarda tutta la Terra – tutto il creato – nel suo insieme: nella sua dimensione fisica, biologica, sociale, spirituale, affrontate nel loro inestricabile intreccio. Nessuna di queste dimensioni può essere affrontata senza tener conto dei nessi che la legano a tutte le altre.
3. In particolare, papa Francesco sottolinea come la vita e l’esperienza dell’essere umano siano inscindibili dal suo rapporto con l’ambiente fisico e con l’insieme dei viventi che popolano la terra. E viceversa. Questo segna l’abbandono di una visione antropocentrica che fa della specie umana la dominatrice dell’Universo: una concezione che ha caratterizzato gran parte della cultura occidentale nel corso dell’era moderna, influenzando gran parte del pensiero cristiano, soprattutto a partire dalla Riforma.
4. Scienza, religione e saperi popolari, compresi quelli dei popoli indigeni che colgono appieno l’integrazione con la natura, sono, su un piano di parità, modi di rapportarsi al mondo e al creato che non si escludono a vicenda; nessuno di essi può vantare una superiorità sull’altro. La loro conciliazione è un compito in continuo divenire.
5. L’Enciclica considera il vivente, il modo in cui la vita si riproduce e si rigenera, la fonte normativa delle regole che dovrebbero presiedere anche ai rapporti degli esseri umani tra di loro e con il loro ambiente; il che presuppone l’adozione di un sistema economico circolare, che non produce rifiuti, affinché gli scarti dei processi di produzione o di consumo ritornino all’ambiente in forme compatibili con la sua rigenerazione, oppure rientrino in un nuovo ciclo produttivo.
6. Lo scarto, quando è un residuo incompatibile con questi processi di rigenerazione, è la manifestazione principale e più evidente di un’economia di tipo lineare: un sistema che aggredisce le risorse della Terra per trasformarle, nel più breve tempo possibile, in materiali e sostanze inutilizzabili, inquinanti, che degradano l’ambiente e la vita. La velocità crescente imposta alla società dai processi di innovazione tecnologica ed economica, spesso in contrasto con i tempi della natura e della partecipazione democratica, rendono sempre più difficile sottrarsi a questo meccanismo.
7. Questo paradigma lineare non si applica solo alle cose, ma anche al vivente in genere e all’esser umano in particolare. La condizione dei poveri, degli esclusi, degli esseri umani sfruttati finché servono, finché sono produttivi o alimentano il consumo, per poi essere messi ai margini del consorzio umano, è la manifestazione, nel sociale, di un paradigma devastante che investe tutti i rapporti degli esseri umani tra di loro e con la Terra.
8. La povertà e l’emarginazione sono indissolubilmente legate all’aggressione alle risorse della Terra, ne sono una conseguenza diretta, mentre le diseguaglianze crescenti prodotte dal sistema economico e finanziario concorrono a loro volta a perpetuare questa aggressione perché privano i poveri e gli emarginati non solo dell’uso pubblico di beni comuni, come l’acqua, a seguito di insistenti e sempre più diffuse campagne di privatizzazione, ma anche della possibilità da parte dei meno abbienti di prendersi cura dell’ambiente in cui vivono e di custodire la Terra.
9. Le manifestazioni principali di questo squilibrio sono il ruolo assunto dal denaro come unico metro di misura di ciò che vale e merita di essere perseguito e il potere crescente della finanza, che, nella sua corsa all’accumulazione, non rispetta né l’essere umano né l’ambiente.
10. L’alternativa all’economia e alla società delle disuguaglianze e alla cultura dello scarto è la conversione ecologica; che ha una dimensione sociale fondata su un diverso paradigma energetico, sulla messa al bando del commercio delle armi e degli arsenali nucleari e sulla cura e sulla custodia della Terra, cioè su una produzione e un consumo sostenibili, che non intacchino il diritto di tutti i viventi e delle generazioni future a beneficiare di ciò che la Terra è in grado di offrire a chi la abita. Ciò riguarda in particolare il cambiamento climatico in corso e le sconvolgenti migrazioni provocate da guerre, desertificazioni e landgrabbing, tutti connessi alla rapina delle risorse. Ma la riconversione ecologica ha anche una dimensione personale nell’adozione di uno stile di vita fondato sulla sobrietà, sul consumo critico, sull’assunzione di una responsabilità nei confronti del prossimo e del vivente.
11. L’orizzonte culturale della conversione ecologica è dato da un’ecologia integrale, che non separa la difesa e la custodia dell’ambiente dalla cura per la condizione umana e dalla lotta contro l’ingiustizia e le diseguaglianze. E viceversa. Non si tratta solo di un approccio teorico, ma di un punto di vista intrinseco alla spinta dei popoli verso una società più giusta.
12. La dimensione spirituale, ma profondamente radicata nella nostra condizione di abitanti della Terra, di questa conversione è la riconciliazione e la sintonia con tutto il vivente e con la bellezza e la dimensione estetica del creato, secondo quanto ci insegna il cantico delle creature di San Francesco.
MOZIONE DEI PARTECIPANTI ALL’INCONTRO: «L’ENCICLICA LAUDATO SÌ’»
FEDE, SCIENZA, RAGIONE: UN’ALLEANZA PER IL CLIMA, LA TERRA E LA GIUSTIZIA SOCIALE
Le associazioni, le cittadine e i cittadini che il 4 novembre 2015 hanno partecipato in questa sede a un primo confronto sui contenuti fondamentali dell’enciclica «Laudato si’» riconoscono il grande valore delle analisi e delle indicazioni programmatiche in essa contenute, e ne raccolgono l’invito a un impegno sempre più serrato in direzione della difesa della Terra, di tutto il vivente, della giustizia sociale e della lotta contro le disuguaglianze che affliggono soprattutto i più poveri.
Per questo, sulla base dei 12 punti indicati nella premessa, essi si impegnano a continuare su basi più operative in confronto iniziato oggi, riportandolo negli ambiti delle loro attività quotidiane e cercando ogni volta di tradurlo in iniziative pratiche di informazione, divulgazione, mobilitazione e aiuto reciproco.
Decidono fin da ora di partecipare e di promuovere la più ampia partecipazione possibile alle manifestazioni indette per il 29 novembre, per esigere che al vertice che si svolgerà a Parigi tra il 30 novembre e l’11 dicembre vengano assunti impegni vincolanti e rigorosi per contenere il riscaldamento del pianeta entro i 2 gradi centigradi, onde impedire che i cambiamenti climatici in corso assumano un andamento irreversibile e rovinoso per la sopravvivenza stessa della specie umana e di miliardi di altri esseri viventi su questo pianeta.
Si impegnano a proseguire, nelle forme che ciascuno riterrà opportuno, la battaglia per fermare la privatizzazione dell’acqua e concretizzarne il diritto all’accesso, come dichiarato dall’ONU, con l’assunzione nelle istituzioni internazionali di un Protocollo mondiale e di una Autorità mondiale, per impedire il consumo e lo spreco di suolo, contro le trivellazioni che perpetuano il ricorso alle energie fossili, per valorizzare pratiche agroforestali sostenibili e per imporre che anche dopo il summit di Parigi si continuino a perseguire impegni vincolanti ed efficaci per il contenimento delle emissioni inquinanti e climalteranti per la decarbonizzazione.
Esigono il riconoscimento alla protezione internazionale per chi fugge da disastri climatici, eventi meteorologici estremi, desertificazione, mancanza di terra, di cibo e di acqua. Nel contesto attuale è infatti ancor più tragico l’aumento dei migranti che fuggono la miseria aggravata dal degrado ambientale e che non sono riconosciuti come rifugiati nelle convenzioni internazionali e portano il peso della propria vita abbandonata senza alcuna tutela normativa.
Si riconvocano all’inizio del prossimo anno, in data da definirsi, per un confronto di carattere seminariale in cui presentare e discutere le buone pratiche in campo sociale e ambientale messe in atto nel corso del tempo e le modalità in cui ciascuna organizzazione, cittadino o cittadina ritiene possibile e produttivo portare avanti le indicazioni emerse dal confronto odierno.
Milano, Società Umanitaria, 4 novembre 2015
L’iniziativa è stata promossa da: Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”, Artigiani di Pace, A-Sud, Associazione Co-Energia – Progetti collettivi di economia solidale, Associazione Energia Felice, Beati i Costruttori di Pace, Comitati Chico Mendes, Comitato Milanese Acqua, Comitato per la Pace del Magentino, Contratto mondiale sull’acqua, Costituzione Beni Comuni, Ecoistituto Ticino, Forum Salviamo il Paesaggio, Noi Siamo Chiesa, Coordinamento Nord Sud del mondo, Zero Waste Italy.
Lo chiamano “El Niño” (il bimbo) ma non è certamente un amico dei più piccoli. Sono 11 milioni i bambini che stanno pagando le conseguenze del fenomeno che sta sconvolgendo il clima in tutto il pianeta.
El Niño è un’oscillazione climatica, frutto della natura ma amplificata dal riscaldamento globale provocato … Continua a leggere
La discussione non è sul problema, che – purtroppo – è piuttosto chiaro: dal 2025 due terzi della popolazione mondiale soffrirà già di scarsità idrica e nel 2050 avremo superato i 9 miliardi … Continua a leggere
Si è svolto martedì 20 ottobre 2015 a Roma nella biblioteca della Camera dei deputati di Palazzo San Macuto l’incontro sul tema:“Il ciclo integrale delle acque: dalla qualità dell’acqua alla sua gestione”
La dottoressa Antonella Litta, referente dell’Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde (International Society of Doctors for the … Continua a leggere
Lo scrittore napoletano era accusato di istigazione a delinquere per alcune interviste in cui sosteneva che «la Tav Torino-Lione va sabotata»
di Elisa Sola
Erri De Luca (Afp)
Grida, slogan e urla di gioia hanno accolto al Palagiustizia di Torino, in un’esplosione di emozioni, la lettura della sentenza del giudice Immacolata Iadeluca, che ha dichiarato Erri De Luca “assolto perché il fatto non sussiste”. Nel dire che la “Tav va sabotata”, in un’intervista nel 2013, lo scrittore non ha quindi istigato a delinquere. Non ha commesso alcun reato, al contrario di quanto sosteneva la pubblica accusa, rappresentata dai pm Antoniuo Rinaudo e Andrea Padalino, che per l’imputato avevano chiesto otto mesi di reclusione.
Dichiarazioni spontanee
Immobile, lo sguardo dritto davanti a sé. L’intellettuale alla sbarra per avere dichiarato la sua militanza contro la grande opera ferroviaria ha atteso la lettura del dispositivo senza parlare, con un’espressione seria e fiera. In mattinata, prima che la Corte si ritirasse in camera di consiglio, aveva ribadito le sue idee rendendo una dichiarazione spontanea:«Confermo la mia convinzione che la linea sedicente ad Alta Velocità va intralciata, impedita e sabotata per legittima difesa del suolo, dell’aria e dell’acqua».
Quando il tribunale di Torino lo ha dichiarato innocente, il poeta ha sorriso verso il pubblico, che gli ha dedicato un applauso lunghissimo, scandito da urla – “Forza Erri” e ancora “A sarà dura”, tipico slogan No Tav – e manifestazioni di affetto. In tanti lo hanno abbracciato e baciato.
“Non è una mia vittoria – ha ribadito De Luca – è stata impedita un’ingiustizia. E’ stata ripristinata la legalità dell’articolo 21. Come ostinato cittadino di questo paese non mi sarei fatto togliere la cittadinanza da nessuna sentenza. Ora mi sento tornato uno qualunque e la Valle di Susa resta una questione che mi riguarda”. “Di questo processo – ha aggiunto – mi rimane la grande solidarietà delle persone che mi hanno sostenuto in Italia e Francia”. E nei riguardi dei suoi “colleghi” che non hanno mai espresso solidarietà, ha aggiunto: “Sono degli assenti e si notano, si sono presi la responsabilità della loro assenza”.
Il processo
Secondo Giancluca Vitale, avvocato difensore di De Luca, “adesso procura e Digos devono capire che c’è un limite all’attività di repressione, la libertà di pensiero deve essere libera in Val di Susa come nel resto del Paese”. Il processo era nato dall’esposto di Ltf, società che si occupava dei lavori al cantiere della Maddalena di Chiomonte, in seguito alla pubblicazione di alcune interviste rilasciate dall’intellettuale, in cui dichiarava che “la Tav va sabotata” e che “quelle cesoie servivano”. Era il mese di settembre del 2013 e il riferimento era alle proteste del movimento No Tav, che in molte occasioni aveva tagliato le reti del cantiere. I pm Rinaudo e Padalino avevano indagato De Luca perché ritenevano che le sue parole potessero fomentare le tensioni in Val di Susa e istigare gli attivisti No Tav a commettere azioni violente. Dal giugno del 2011, anno di costruzione della recinzione a Chiomonte, sono stati oltre 50 gli assalti al cantiere o le azioni di danneggiamento nei confronti di mezzi o imprese legati alla Tav.
Secondo Alberto Mittone, legale di Ltf, “è bene che non vengano fatti ne martiri ne reprobi” e ricordare che comunque “la libertà di espressione ha sempre dei limiti, come tutti i diritti costituzionali”.
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PRINCIPALI SPUNTI E SCOPI DELLO STUDIO
Il lago di Vico è biotopo di particolare valore paesaggistico ed ambientale, in cui emerge, soprattutto, la presenza del corpo idrico, che occupa oltre un quarto dell’intero bacino … Continua a leggere