La notizia, riportata dall’associazione consumatori Codici, è frutto di un accordotra Acea – società municipalizzata romana che gestisce i servizi idrici della provincia – e la società di recupero crediti Equitalia.

Il referendum contro la privatizzazione dell’acqua pubblica – giugno 2011 – sembra ormai un lontano sogno. Mentre per alcuni cittadini romani deve essere stato un incubo svegliarsi e trovarsi le ganasce all’automobile, atto pratico di Acea contro gli utenti insolventi. Una possibilità annunciata a dicembre scorso e diventata realtà, come segnalato da Codici: “Da dicembre l’ente esattore si è aggiudicato il servizio di riscossione delle fatture insolute. Invitiamo tutti coloro che ricevono cartelle esattoriali di Equitalia riferite alle bollette Acea Ato 2 di contattarci per fare ricorso”.

da  Da Angela Iannone | Yahoo Finanza – mer 14 gen 2015 12:29 CET
Da mesi l’associazione porta avanti la battaglia, presentando un ricorso al Tar contro l’accordo ritenuto illegittimo. Tar che già si era espresso a favore dei consumatori per una situazione simile avvenuta a Latina tra la società AcquaLatina e Equitalia.

A dichiararsi fortemente contrari sono i comitati per l’acqua pubblica, che dal 2011 ad oggi rivendicano un referendum abrogativo vinto ma il cui iter sta procedendo molto a rilento e che difendono le istanze dei cittadini nella loro lotta quotidiana contro le società di gestione del servizio idrico: “L’accesso all’acqua è un diritto umano fondamentale, l’Acea sono mesi però che ha inasprito il trattamento dei morosi, anche per piccole somme, procedendo con il distacco dell’utenza” e adesso con il blocco dell’automobile.
La collaborazione Acea-Equitalia è al momento l’unica in Italia, sebbene l’Acea gestisca una larga fetta di  servizio idrico: è suo il territorio  di Roma, Frosinone e in altre zone del Lazio, Umbria e Toscana.

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