Un insetto ha imparato a mangiare i campi di mais Ogm – Una diabrotica nell’ateneo senese che convive con la malauniversità

da ilsensodellamisura

Posted on 25 marzo 2014 by Giovanni Grasso

Diabrotica virgifera virgifera

Diabrotica virgifera virgifera

Un insetto ha imparato a mangiare i campi di mais Ogm

Maria Ferdinanda Piva. Nei campi degli Stati Uniti una bestiolina sta facendo secco (letteralmente) il mais Ogm studiato apposta … Continua a leggere

Perchè la creazione del Parco archeologico naturalistico della Tuscia

COMITATO PARCO ARCHEOLOGICO NATURALISTICO DELLA TUSCIA

Data 14 marzo 2014
Oggetto: Comunicato stampa

Il dibattito sull’utilità culturale, sociale ed economica di un razionale sfruttamento delle risorse naturali, in Italia, a seguito della grande crisi finanziaria che la sta attraversando, torna ad essere di grande attualità pur nella difesa di … Continua a leggere

Roundup, il pesticida della Monsanto possibile causa dell’aumento di intolleranze al glutine

pesticidi

Un nuovo studio, portato avanti da due scienziati americani, sostiene che un maggior uso delglifosatopesticida della Monsanto conosciuto con il nome commerciale di Roundup, potrebbe essere la causa della crescita dei casi di celiachia, intolleranza al glutine ma anche della sindorme dell’intestino irritabile.

La  Continua a leggere

Una agricoltura responsabile e di qualità per la salubrità delle acque e per un ambiente sano a tutela della salute

L’intervento dell’Associazione italiana medici per l’ambiente- Isde presso la XIII Commissione( Agroicoltura)  della Camera dei Deputati

Si è svolta a Roma, mercoledì 5 marzo 2014, nell’ambito di una indagine conoscitiva volta alla valorizzazione delle produzioni agroalimentari nazionali, con particolare riferimento all’Esposizione universale in programma a Milano il prossimo anno (Expo 2015) … Continua a leggere

RAI TRE: Nesi (Aics), “AMBIENTE ITALIA” si rammenti che i 600 imprenditori pro OGM rappresentano 1%

28 Febbraio 2014 – 15:03  NOVITA’ DAL MONDO – da viniesapori.net

‘Vogliamo rammentare ad “Ambiente Italia”, il settimanale verde della Tgr curato da Beppe Rovera, che nella puntata di domani avrà tra gli ospiti, Stefano Masini, responsabile ambiente e territorio della Coldiretti e coordinatore dei movimenti No … Continua a leggere

Alimentazione: nel 2013 oltre 3 mila alert sanitari

Salmonella, Escherichia coli e Listeria, contaminanti chimici quali fitofarmaci e sostanze allergeniche non dichiarate in etichetta: sono i principali rischi notificati dal Sistema europeo di allerta rapido per alimenti e mangimi (RASFF) che consente di notificare in tempo reale i rischi diretti e indiretti per la salute pubblica legati ad … Continua a leggere

Steve Marsh: aiutiamo l’agricoltore bio australiano che lotta per fermare le coltivazioni OGM Monsanto

Scritto Da Marta Albè 

 Creato 10 Febbraio 2014
Piu’ informazioni su:ogmaustraliamonsanto

steve marsh monsanto colza ogm

Steve Marsh è un agricoltore australiano che è sceso in campo con coraggio per dire stop allacolza trangenica e alle contaminazioni. La sua battaglia contro gli OGM Monsanto inizia ufficialmente oggi, lunedì 10 febbraio 2014, con l’avvio di un processo presso la Corte Suprema dell’Australia occidentale. Per via del processo Steve Marsh potrebbe perdere tutto il proprio denaro.

Per questo motivo Safe Food Foundation ha dato il via ad una raccolta fondi. Marsh sta lottando per difendere il diritto di tutti i cittadini ad avere a disposizione alimenti senza Ogm. Il problema principale riguarda le contaminazioni dovute alla presenza di coltivazioni Ogm nelle vicinanze delle aree in cui si trovano campi gestiti secondo l’agricoltura biologica.

Steve lavora come agricoltore in una azienda agricola biologica della località di Kojonup, nell’Australia occidentale. Nel 2010 il Governo ha concesso per la prima volta la propria autorizzazione per la coltivazione di colza Ogm a fini commerciali. Molti agricoltori, compresi i vicini di Marsh, hanno iniziato a coltivarla.

L’uomo si è trovato in breve tempo ad affrontare un grave problema di contaminazione delle proprie coltivazioni e una costante diffusione delle piante di colza Ogm su gran parte dei terreni della propria azienda agricola biologica. Le conseguenze per Marsh si sono rivelate molto gravi. Il 70% dei suoi terreni è risultato contaminato dagli Ogm e la sua azienda agricola ha perso la certificazione biologica.

Monsanto è libera da ogni responsabilità per quanto riguarda le contaminazioni Ogm. Ma invece di accettare l’accaduto, Steve Marsh ha deciso di condurre in tribunale il proprio vicino, per poter ricevere un risarcimento delle perdite e dei danni subiti. Si tratta dell’unica via possibile per avere giustizia. L’agricoltore Ogm è però supportato da una lobby che agisce in difesa di Monsanto e degli organismi geneticamente modificati.

Si tratta del primo caso al mondo in cui un agricoltore biologico decide di richiedere un risarcimento ad un agricoltore Ogm per i danni subiti, poiché i propri diritti sono stati violati dalle coltivazioni biotech. La sua battaglia nasce prima di tutto in difesa dei diritti dei propri connazionali al consumo di alimenti non contaminati.

Il sistema delle etichettature alimentari in Australia sarebbe così poco attendibile da costringere i consumatori ad acquistare prodotti bio per evitare gli Ogm. Marsh non avrebbe mai voluto trascinare in tribunale il proprio vicino. Ma non potendo rivolgere le proprie accuse direttamente contro Monsanto, ha deciso di avvalersi di questa unica via d’uscita. I costi per il processo sono molto elevati e per questo Safe Food Foundation ha dato il via ad una raccolta fondi. Se la fazione Ogm dovesse avere la meglio, cittadini e agricoltori biologici in Australia potrebbero perdere ognidiritto ad avere a disposizione cibo sicuro e non contaminato.

Guarda il video di Safe Food Foundation.

Clicca qui per supportare la causa di Steve Marsh contro Monsanto.

Marta Albè

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