Un ordine del giorno importantissimo sull’acqua potabile presentato dall’on Enrico Panunzi approvato dal Consiglio regionale del Lazio riporta al centro della discussione la legge n 5 del 2014, proponendo la ridefinizione degli ATO

IL COMITATO ACQUA POTABILE, L’AICS COMITATO PROVINCIALE VITERBO, LA COMMISSIONE AMBIENTE AICS NAZIONALE, chiedono un incontro con il Presidente e l’assessore all’ambiente della Regione Lazio

15 luglio 2021

Al Presidente Regione Lazio On Nicola Zingaretti    
All’assessore Ambiente Regione Lazio on Roberta Lombardi
All’Informazione

L’approvazione da parte del Consiglio regionale dell’ordine del giorno presentato dall’on Enrico Panunzi riguardante l’acqua potabile ci rende ottimisti sulla soluzione del problema che da tempo insiste nella Tuscia.

Per comprendere le scelte fatte è bene, a questo punto, fare un po’ di storia.

Nel 2001 la  legge nazionale n 31 recepente la direttiva europea del 1998 fissava dei limiti per l’arsenico nell’acqua; limiti rimasti  inosservati per anni;  poi le deroghe ai limiti continuamente richieste alla UE ed infine il rifiuto di altre deroghe hanno determinato la nomina di un commissario all’emergenza per quella che è stata definita “emergenza arsenico”, come se l’emergenza fosse dovuta al rifiuto di nuove deroghe da parte della UE e non alla non applicazione della direttiva UE del 98  e della legge dello Stato n 31 del 2001. Infine nel giugno 2021 il deferimento alla corte di giustizia europea per il mancato rispetto dei requisiti della direttiva sull’acqua potabile, in particolare perché in alcune zone del Lazio, ovvero in provincia di Viterbo, i livelli di arsenico e di fluoro nell’acqua potabile hanno superato da tempo i valori parametrici stabiliti. “Questo superamento, avvisa la Commissione, può danneggiare la salute umana, in particolare quella dei bambini.

Dicemmo subito che la scelta fatta nel 2013 dall’allora commissario all’emergenza e Presidente della Regione Lazio on Renata Polverini era una scelta perversa.

Come valutare diversamente la scelta dell’acquisto e della installazione dei dearsenificatori, dato che non sarebbe stata  una scelta definitiva e oltretutto molto dispendiosa?  

Perché spendere per l’acquisto e la installazione dei dearsenificatori dai costi esorbitanti e con contratti onerosi per l’utilizzo del software, per la  manutenzione e cambio dei filtri (solo il cambio dei filtri valutato in  11 milioni di euro annui), quando con minore spesa si sarebbero potute fare scelte definitive distribuendo acqua potabile in tutto il viterbese?

Tra queste: realizzare l’ acquedotto dal Peschiera; nelle zone individuate dagli studi dell’Università della Tuscia perforare alcuni pozzi estraenti l’acqua di media superficie senza arsenico.  

Nel 2014 la legge n 5 della Regione Lazio, prima legge in Italia, proponeva la nuova definizione di ambiti territoriali ottimali (ATO) e demandava la sua applicazione a successive emanazioni. Il coordinamento regionale per l’acqua pubblica a questo punto sottoponeva all’approvazione del Consiglio regionale la proposta di suddivisione di nuovi Ambiti territoriali. Documento accantonato, ma ancora presente agli atti della regione. 

Finalmente l’ordine del giorno dell’On Enrico Panunzi, che valutando attentamente le criticità del territorio della Tuscia, ricadente nella ATO 1,  riporta al centro del dibattito l’applicazione della legge 5/2014 e propone la miscelazione delle acque per eliminare i costi dei dearsenificatori.

Ciò a nostro parere rappresenta una svolta concreta che fa intravvedere il  raggiungimento dell’obbiettivo primario più importante che è quello di dotare tutto il viterbese di acqua potabile nelle case. Certamente non termina il compito dei comitati per l’acqua potabile che rappresentano la volontà dei cittadini.

Occorre vigilare perché dalle parole si passi presto ad azioni concrete con la previsione nel bilancio regionale delle risorse finanziarie proposte dall’ordine del giorno che impegna il Presidente della Regione, la giunta e l’assessore regionale, alla ridefinizione degli ATO e alla programmazione degli investimenti necessari.

Per questo motivo, come  comitato acqua potabile, riteniamo importante richiedere al Presidente della Regione Lazio e all’assessore all’ambiente la organizzazione di un incontro estendendo la partecipazione al coordinamento acqua potabile regionale e provinciale di Viterbo, al quale il comitato acqua potabile aderisce. 

                                                                                                            Raimondo Chiricozzi

COMITATO ACQUA POTABILE
affiliato AICS e AICS AMBIENTE aderente al COORDINAMENO ACQUA POTABILE 
Tel 3683065221 email: comitato.acqua.potabile@gmail.com

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