IL MIO LAGO – Immagini del Lago di Vico – di Raimondo Chiricozzi

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Costo del volume € 27,00 .

Recensioni:

1 Recensione maestro Carlo Lotti

2 Recensione Rivista Occhio etico n. 1 agosto settembre 2020

Si ringrazia il maestro Carlo Lotti per la sua gradita recensione

Si ringrazia il maestro Pippo Mannino direttore della rivista OCCHIO ETICO per la sua gradita recensione

1- RECENSIONE DEL MAESTRO CARLO LOTTI

Si ringrazia il maestro Carlo Lotti per la sua gradita recensione

Raimondo Chiricozzi,

le foto d’arte

raccolte in un

poderoso volume :

“IL MIO LAGO”

314 FOTO DI RAIMONDO CHIRICOZZI;

NOME D’ARTE “RAIDO”;

RITENUTO UN PIONIERE DEL “ FOTONATURALISMO DELL’ESSERE” ;

ESSERE NATURALE ED ESSERE SOPRANNATURALE – DIVINO.

314  FOTO SCEGLIENDOLE TRA DECINE DI MIGLIAIA, SELEZIONANDOLE LUI STESSO.

AMORE E SILENZIO VUOLE DARE ALLE 314 FOTO.

L’IMPRONTA DELL’ANIMA, PERCHÉ È QUESTO CHE FA LA SCRITTURA.

MA VUOLE DIRE ANCHE UN “COLONNA SONORA” COME AVVIENE CON I FILMS.

ENNIO MORRICONE DICE:

“LA COLONNA SONORA DICE IL NON DETTO E FA VEDERE L’INVISIBILE”.

AMORE E SILENZIO

Saremo giudicati per la nostra capacità di amare.

Nulla disvela il nostro essere meglio della nostra capacità di amare; a volte questa capacità non sempre abita nel nostro spirito dove arriva solo dopo un processo di maturazione che può durare anni, e, a volte, tutta la vita, per arrivare a liberare lentamente tutto l’amore che è racchiuso nel nostro cuore.

Forse da sempre Raimondo Chiricozzi, in arte fotografica Raido, ha espresso con le sue rappresentazioni questo amore per la natura tutta, ma, con particolare attenzione per il  Lago di Vico. Da circa un quarto di secolo, comunque, i suoi studi sul paesaggio lacustre, con una mirabile intensità lirica si sono esplicitati negli effetti di luce sull’acqua, sugli alberi, sull’erba e certamente nell’evocazione sempre lirica del paesaggio.

Recentemente Raimondo Chiricozzi, inseguendo ostinatamente la rappresentazione dei fenomeni che si generavano sulla superficie delle acque del lago, cominciò la serie astratta delle sue foto, dove il soggetto è ridotto a pretesto sempre più che si dissolve in un polverio di colori, in un gioco meraviglioso di veli iridescenti.

Nella sua teosofia per “immagini” racchiuse nella forma di un libro, anzi di un elegantissimo album-fotografico, Raimondo definisce benissimo il suo concetto di “natura” , e, dal momento che questo concetto viene definito soggettivamente con intenso amore per l’oggetto, ecco che il lavoro svolto si transustanzia misticamente in atto religioso ( essendo l’amore sinonimo di intelletto e di Dio)

Se poi all’amore aggiungiamo il silenzio della “natura” che tace dove l’artista “solo” dinanzi all’oggetto “unico” del suo amore apre un colloquio con Dio.

Raido ci dice che quel che importa, prima di tutto e al di sopra di tutto è credere.

Credere nella vita del Divino, presente intorno a noie in noi; elevare la nostra volontà e intelligenza fino al livello della vita vera alla quale Dio ci chiama.La Fede è una severa, ma infallibile, ignora le concessioni, indovina già la verità eterna (56 voci su 303 esplicitano molto bene questo tema  trascendendo la realtà sensibile del mondo), la vittoria di Gesù: “QUESTA E’ LA VITTORIA CHE HA SCONFITTO IL MONDO: LA NOSTRA FEDE” ( IGv 5,4).

Essa spera a dispetto di tutti i fattori umani che vorrebbero rallentare o spezzarne lo slancio, secondo ciò che l’apostolo dice del Patriarca Abramo : “EGLI EBBE FEDE SPERANDO CONTRO OGNI SPERANZA “ (Rm 4,18.

Ho scritto precedentemente che la presenza “naturale” di Dio c’è in tutte le cose.

Raido ci rappresenta Dio nella “natura”, ma, siccome il Divino è anche il lui, in quanto essere umano, ce la rappresenta  soprannaturalmente nelle essenze divine ( nelle 303 voci “dell’album” quattro o cinque rappresentano simbolicamente queste essenze divine).

Troviamo “il pescatore”, “il ciclista” , “il pastore” nella loro solitudine, nel loro silenzio.

Concludo parlando, chiarendolo, dello sguardo duplice di Dio sulla “natura” e sull’essere, come viene ipotizzato da Raido.

Dio è, dunque, presente anche in una foglia, sull’acqua, nel filo d’erba, nell’airone solitario che si invola nel cielo celeste e li fa essere, con la sua azione immediata ( come lo scatto di una fotografia) quel che essi sono.

Ma Dio, nella sua bontà infinita ha voluto creare degli esseri “ a sua immagine e somiglianza” , che, innalzati dalla grazia, gli sono più vivini che non le cose inferiori alle quali Egli non comunica che l’essere naturale.

Dio è puro spirito, ha perciò, intelligenza e volontà, per poter, non solo essere presente in essi come in tutte le cose ma – elevandoli all’ordine soprannaturale per mezzo della grazia – comunicarsi ad essi così com’ Egli è.

Dio è presente nelle cose materiali ( le foto con immagini oggettive, cioè visibili con l’occhio fisico); ma, nelle creature ragionevoli, Egli ha voluto essere presente in modo tale che non solo ha comunicato loro ( le foto del pastore; del pescatore, del ciclista, con il loro silenzio e la loro solitudine) l’essere naturale, ma anche il SUO ESSERE, divinizzandole.

Infine, per disporsi all’incontro con il volume, devo dire, che niente è più importante che stare in ascolto, nel silenzio, diventare silenzio, la voce delle immagini.

Scritte nel silenzio della mia casa ( un vero romitorio ), di Bocale Primo, queste pagine, spero, conforteranno e aiuteranno quelli che, in mezzo alla vita moderna, aspirano al silenzio, nel profondo del loro essere.

CARLO LOTTI, eremita del Monte Soratte, filosofo naturale crociano, pittore delle deduzioni trascendentali.

Bocale Primo 10 luglio 2020

2- Recensione del maestro Pippo Mannino pubblicata dalla rivista OCCHIO ETICO etico agosto settembre 2020

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Un commento

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