ADESIONE AL DIGIUNO DEL 5 FEBBRAIO IN SOLIDARIETA’ CON LE SORELLE E I FRATELLI MIGRANTI

Come ogni mese anche il 5 febbraio 2020 prendero’ parte al digiuno che da oltre un anno con cadenza mensile tante persone di volonta’ buona attuano per testimoniare la propria opposizione al razzismo, per convocare ogni essere umano alla consapevolezza della nostra comune umanita’, per persuadere le istituzioni democratiche del nostro paese a rispettare finalmente, pienamente, nitidamente e intransigentemente, la vita e i diritti umani, il diritto internazionale, la Costituzione della repubblica.
Possa anche questo minimo gesto nonviolento, unito alla tenace opera buona di tante persone, contribuire a far cessare la strage degli innocenti oggi in corso, a far cessare il regime di apartheid nel nostro paese, a contrastare la violenza razzista e fascista.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita’, alla solidarieta’.
Salvare le vite e’ il primo dovere.
Cessi la violenza razzista e schiavista.
Siano soccorsi tutti gli esseri umani in pericolo.
Siano soccorsi tutti gli esseri umani bisognosi di aiuto.
Siamo una sola umanita’ in un unico mondo vivente casa comune dell’umanita’ intera.
Ogni persona si senta responsabile di tutto, ogni persona fratello e sorella di ogni altra persona.
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Che il Parlamento italiano abroghi finalmente le scellerate misure razziste contenute nei due cosiddetti “decreti sicurezza della razza” imposti da uno sciagurato governo da mesi decaduto che ha commesso crimini gravissimi in flagrante violazione della Costituzione italiana, del diritto internazionale, di fondamentali diritti umani.
Che i ministri responsabili di scellerati crimini contro l’umanita’, di abominevoli violazioni della Costituzione repubblicana, ed i parlamentari che con il loro voto quei crimini hanno consentito, siano finalmente chiamati a risponderne in tribunale; che i responsabili di mostruosi crimini contro l’umanita’, di abominevoli violazioni della Costituzione repubblicana, siano allontanati subito e per sempre da tutti i pubblici uffici.
Che cessi l’ignobile e feroce complicita’ italiana con gli schiavisti e i lager libici.
Che cessi la strage degli innocenti nel Mediterraneo: sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Che cessino la schiavitu’, le persecuzioni, la segregazione, i campi di concentramento e l’apartheid in Italia: siano riconosciuti tutti i diritti sociali, civili, politici, ed in primo luogo il diritto di voto, a tutte le persone che vivono nel nostro paese. “Una persona, un voto” e’ il fondamento della democrazia.
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L’umanita’ e’ capace di riconoscersi tale; ogni essere umano sa di essere eguale in dignita’ e diritti ad ogni altro essere umano; fin dalle radici della civilta’ umana sappiamo che la massima che presiede all’azione buona e’ la regola aurea che recita: “Agisci nei confronti delle altre persone come vorresti che le altre persone agissero verso di te”. Sappiamo di essere una sola umana famiglia in un unico mondo vivente. Sappiamo che ci unisce il dovere di prestarci mutuo soccorso. Nessuno sia abbandonato al dolore e alla morte.
Giunti su questo crinale apocalittico, dopo Auschwitz e dopo Hiroshima, dinanzi al rischio estremo della distruzione bellica, dell’avvelenamento della biosfera, di disastri che non lasciano superstiti, si aprano finalmente gli occhi sul nostro comune destino, sui nostri comuni doveri.
Cessino per sempre tutte le guerre e le uccisioni, tutte le persecuzioni e le violenze.
Sia soccorsa, accolta e assistita ogni persona bisognosa di aiuto.
Siano condivisi il bene e i beni.
Chi salva una vita salva il mondo.

Peppe Sini, responsabile del “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo

Viterbo, 4 febbraio 2020

Mittente: “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt@gmail.com
Il “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo e’ una struttura nonviolenta attiva dagli anni ’70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E’ la struttura nonviolenta che oltre trent’anni fa ha coordinato per l’Italia la piu’ ampia campagna di solidarieta’ con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano “La nonviolenza e’ in cammino” che e’ possibile ricevere gratuitamente abbonandosi attraverso il sito www.peacelink.it

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