La Storia d’Italia al convegno di Gallese del 3 novembre e i nostri giorni

Grandi pagine della storia d’Italia sono state illustrate dagli autori del volume IL RUOLO DELLE FERROVIE NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE, il Generale Mario Pietrangeli e l’ing Michele Antonilli.

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Presenti un buon numero di persone che hanno attentamente ascoltato gli approfondimenti che Pietrangeli e Antonilli hanno fatto sull’importantissimo ruolo che hanno avuto le ferrovie nella grande guerra.

Presente oltre al Sindaco di Gallese che ha aperto il convegno, il presidente della Commissione Trasporti della Regione Lazio on Fabio Refrigeri che ha portato il suo saluto ed ha rimarcato l’importanza per lo sviluppo di un territorio delle infrastrutture ferroviarie.

” Si pensi che le ferrovie italiane, hanno detto i relatori che si sono alternati nella loro presentazione accompagnata dalle immagini,  hanno dovuto trasportare 330.00 tinnellate di filo di ferro spinato, impiegando 20.000 carri ferroviari, 270.230.000 di sacchetti di terra; 3 milioni di badili e 3 milioni di picconi e gravine. Per sostenere un solo giorno di fuoco di tutte le mitragliatrici in linea nel giugno 1918 veniva attrezzati 80 treni dai depositi centrali per trasporto munizioni. Tutto ciò conferma che parte delle storia d’Italia sia certamente dovuta all’opera dei ferrovieri. ”

Le ferrovie hanno consentito infatti il movimento delle truppe,  trasportate in breve tempo nei luoghi di battaglia, hanno consentito la preparazione della guerra e quindi dopo la sconfitta di Caporetto la vittoria finale.

Un imponente lavoro organizzativo che le ferrovie seppero ben approntare, basti pensare ai treni ospedale.

Giusto quindi ricordare la storia per mantenere l’attenzione, perchè non venga dimenticato il valore dei giovani caduti in quella  guerra che ha avuto il merito di unificare l’Italia.

L’impegno che dopo la prima guerra mondiale fu posto al completamento delle ferrovie, ha detto Raimondo Chiricozzi, va ora ricordato per far comprendere a tutti che occorre tornare al trasporto ferroviario sicuramente meno inquinante del trasporto stradale  (i disastri ambientali dovrebbero mettere a tacere per sempre coloro che continuano a privilegiare il trasporto su strada) .

Va allora ripresa con determinazione la iniziativa per la riapertura delle linee dismesse o sospese tra queste la tratta  Civitavecchia Orte della ferrovia dei DUE MARI, per il potenziamento della linea Roma Viterbo ex Roma Nord ora ATAC in tutta la sua interezza e della linea Roma Viterbo FS , per offrire ai cittadini maggiore mobilità e creare quello che viene definito effetto rete, attraverso il ricollegamento di queste ferrovie. Maggiore attenzione va quindi posta al servizio per il trasporto dei pendolari in tutte le linee che interessano l’alto Lazio e  soddisfare le loro richieste legittime.

Ciò significa creare sviluppo economico nel territorio, non solo nel viterbese, ma anche in tutto il Centro Italia.

Al termine del convegno una simpatica cerimonia, che il Comitato per la riapertura della tratta Civitavecchia CapranicaSutri Orte della Ferrovia dei DUE MARI, ha voluto per consegnare un omaggio al pres della Commissione Trasporti On Fabio Refrigeri, al Sindaco di Gallese Danilo Piersanti, al giornalista Gaetano Alaimo sempre attento alla problematica della mobilità ferroviaria, al prof. ing. Gabriele Bariletti da sempre sostenitore della riapertura delle ferrovie dismesse ed in particolare della Civitavechia Orte, agli storici relatori, amanti e sostenitori delle ferrovie ing Michele Antonilli e Generale Mario Pietrangeli.RC

Sotto alcune immagini del convegno

 

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